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Rimbalzo Mps, crollo Saipem: Piazza Affari fragile e volatile (-0,4%)

Sulla scia dell’incognita greca i mercati finanziari restano dominati da incertezza e volatilità: Piazza Affari limita i danni ma resta in territorio negativo (-0,4%) – Saipem perde più dell’8% sulle voci di aumento di capitale – Male anche i titoli della moda e di molti big dell’industria – In controtendenza Mps che guadagna oltre il 3% – Bene le Popolari

Rimbalzo Mps, crollo Saipem: Piazza Affari fragile e volatile (-0,4%)

Le Borse europee scivolano ai minimi di marzo in attesa di novità sulla questione greca. Piazza Affari arretra dello 0,51%, a 22.528 punti, in linea con Francoforte (-0,58%) che riacciuffa nel finale quota 11.001. Giù anche Parigi (-0,15%) e Londra (-0,53%). Unico listino in territorio positivo Madrid (+0,19).

La Borsa americana arretra per il quarto giorno consecutivo. L’indice S&P500 perde lo 0,1%, il Nasdaq lo 0,3%. Il Dow Jones è in rialzo dello 0,1%. 

E’ un’altra giornata di vendite sulle obbligazioni, il rendimento del Treasury a dieci anni, è al 2,43%, sale di cinque punti base e si porta sui massimi da ottobre del 2014.

Arretra anche Apple (-1,2%) dopo il lancio del servizio di streaming musicale.

Il cambio euro/dollaro è 1,125. Il petrolio è i rialzo: il barile di Brent è scambiato a 64,1 dollari (+2,3%), Wti a 59,3 dollari (2%). 

Fa sensazione a Piazza Affari la nuova brusca caduta di Saipem: -7%, sotto i 10 euro, peggior blue chip di Piazza Affari. Nei primi scambi il titolo era partito in rialzo segnando un massimo di 10,81 euro (+2,7%), sull’onda della notizia del possibile ingresso nel capitale di Fsi. Ma nel corso della giornata la possibile novità è stata associata ad un prossimo aumento di capitale varato per consentire l’ingresso della controllata del Tesoro (e dei fondi cinesi e del Kuwait) 

Respira Monte Paschi (+3,47%) dopo la fine della trattazione dei diritti dell’aumento di capitale. Bene anche alcune Popolari a partire da Bpm (+1,05%). Qualche realizzo su Fiat Chrysler dopo che Gm ha ribadito il no all’integrazione con il gruppo guidato da Sergio Marchionne. 

Ha chiuso in ribasso del 4% Rcs, dopo l’annuncio di 400 nuovi esuberi del gruppo editoriale. Avanza a doppia cifra Aedes ma i diritti sull’aumento di capitale perdono il 5,1%.

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