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Riforma Renzi per la Pa: semplificazioni e dirigenti a tempo

Sono troppe le difficoltà che si incontrano nel rapporto con la Pubblica amministrazione – La burocrazia, secondo il premier Renzi, va semplificata – Gli alti dirigenti e i manager pubblici potranno essere licenziati – L’attività della Pa sarà resa pubblica giorno dopo giorno.

Riforma Renzi per la Pa: semplificazioni e dirigenti a tempo

La macchina pubblica italiana pone molte difficoltà a quanti vogliono investire in Italia. Occorre, pertanto, secondo il neopremier  Matteo Renzi, snellire la burocrazia e “affrontare in modo diverso il rapporto con la pubblica amministrazione”.

Gli alti dirigenti della Pa e i manager pubblici potranno essere licenziati e avranno incarichi a tempo determinato. “Non può esistere, fermi e salvi i diritti acquisiti, la possibilità di un dirigente che rimane a tempo indeterminato e che fa il bello e il cattivo tempo”, ha commentato Renzi.

A partire dagli anni novanta, con l’affermarsi dei sistemi elettorali maggioritari, lo spoils system – pratica politica nata negli Stati Uniti d’America tra il 1820 e il 1865, secondo cui gli alti dirigenti della pubblica amministrazione dipendono dal cambio del governo – è entrato in uso anche in Italia: gli organi politici possono pertanto scegliere le figure di vertice come segretari generali, capi di dipartimento, segretari comunali.

Lo spoils system, regolato dalla legge 15 luglio 2002 n. 145 e dalla successiva legge 24 novembre 2006 n. 286 (di conversione del decreto legge 3 ottobre 2006 n. 262), prevede la cessazione automatica degli incarichi di alta e media dirigenza nella pubblica amministrazione passati 90 giorni dalla fiducia al nuovo esecutivo (cioè la nomina di un nuovo governo). L’istituto ha come ratio la necessità di fiducia e armonia fra l’amministrazione e la politica quale elemento necessario per il buon andamento della pubblica amministrazione. 

Allo spoils system si contrappone spesso il merit system (letteralmente: sistema del merito) in base al quale la titolarità degli uffici pubblici viene assegnata a seguito di una valutazione oggettiva della capacità di svolgere le relative funzioni, senza tenere conto dell’affiliazione politica dei candidati. Un tipico esempio attraverso il quale si realizza il merit system è un concorso pubblico.

Nella sentenza 233/2006, la Corte Costituzionale ha confermato la validità del sistema dello spoils system affermando come la necessità del buon andamento della pubblica amministrazione sia in effetti prioritario rispetto al principio di imparzialità il quale in teoria escluderebbe vertici amministrativi “parziali” verso l’esecutivo; la Corte ha però anche affermato come tale sistema non possa infrangere lo spazio riservato all’indipendenza della pubblica amministrazione (generalmente, quello più strettamente legato all’attività della stessa, con la politica incaricata solo di fornire gli obiettivi e le linee guida per raggiungerli) limitando quindi lo spoils system solo alle posizioni apicali ed escludendo la media dirigenza. Per quanto riguarda l’individuazione precisa dei vertici amministrativi interessati dallo spoils system la corte non ha fornito criteri precisi capaci di individuarli con precisione; si può solo intuire come siano le posizioni più a stretto contatto con gli organi politici e che, come queste ultime, siano più coinvolte nel processo di formazione degli obiettivi che nella gestione più strettamente tecnica dell’attività amministrativa. La Corte Costituzionale ha inoltre decretato l’illegittimità dello spoils system dei direttori generali delle Asl.

I dirigenti, nelle intenzioni del governo Renzi, non verranno sottratti alle loro responsabilità: erariali, penali e civili. Se ne aggiungerà un’ulteriore, quella da mancato raggiungimento degli obiettivi, una responsabilità che va a tradurre in italiano la cosiddetta accountability. Per rendere possibile ciò è necessaria la trasparenza e la chiarezza nelle attività della Pa: “ogni centesimo speso dalla pubblica amministrazione dovrà essere visibile on line” e consultabile da parte di tutti. Questo non significa solo il Freedom of Information Act, ma “una rivoluzione nel rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione tale per cui il cittadino può verificare giorno dopo giorno ogni gesto che fa il proprio rappresentante”. 

Tante le riforme per unico fine: rendere il rapporto con la Pa il più semplice possibile ed eliminare quel senso di “angoscia che spesso attanaglia i cittadini che hanno a che fare con le cartelle esattoriali e le sanzioni amministrative”.

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