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Reddito di cittadinanza: ecco quali persone potranno ricevere ancora l’assegno

169 mila famiglie hanno ricevuto un sms che annunciava la sospensione del Reddito di cittadinanza. Ma dal primo agosto ci sono alcune categorie che lo riceveranno ancora. Ecco quali sono e cosa cambia con l’assegno di inclusione

Reddito di cittadinanza: ecco quali persone potranno ricevere ancora l’assegno

Il Reddito di Cittadinanza è stato interrotto per 169 mila famiglie che hanno ricevuto un sms dall’Inps annunciando il taglio della misura a partire da agosto. Il governo Meloni aveva annunciato a maggio lo stop al reddito di cittadinanza sostituendolo con l’assegno di inclusione dal 1° gennaio 2024. L’Inps ha fornito istruzioni attraverso la circolare n.61 del 12 luglio per identificare chi sarebbe stato colpito da questa interruzione. Il reddito di cittadinanza non sarà più disponibile anche per i giovani tra i 18 e i 29 anni che hanno abbandonato gli studi prima dei 16 anni e non hanno completato la scuola dell’obbligo. Per avere diritto al sussidio, questi giovani dovranno essere coinvolti in percorsi di riqualificazione o iscriversi a scuole per adulti.

Ci sono, però, alcune categorie di persone che riceveranno ancora il sussidio. Vediamo quali sono.

Chi potrà ricevere ancora il Rdc

Fino al 31 dicembre 2023, il reddito di cittadinanza sarà mantenuto da persone in determinate condizioni. In particolare continueranno a ricevere l’assegno fino a fine anno le persone in condizione di disabilità media, grave e di non autosufficienza, i minorenni e le persone con almeno sessant’anni di età, incluso chi riceve la Pensione di cittadinanza. Per queste categorie, la durata della prestazione continuerà come stabilito dal decreto 4/2019. Tuttavia, per tutti i casi sopra citati, l’erogazione del reddito di cittadinanza non potrà proseguire oltre il 31 dicembre 2023.

Dopo tale data, a partire dal 1° gennaio 2024, l’abrogazione degli articoli da 1 a 13 del decreto-legge n. 4/2019, come previsto dall’articolo 1, comma 318, della legge di Bilancio 2023, comporterà l’eliminazione del reddito di cittadinanza. Pertanto, per mantenere il reddito di cittadinanza fino alla fine dell’anno o richiedere il rinnovo e ricevere il sussidio fino al 31 dicembre 2023, si dovranno rispettare nuove regole.

Le nuove regole da rispettare

Le nuove regole riguardanti il reddito di cittadinanza prevedono che chi lo richiede deve dichiarare la disponibilità immediata al lavoro o a un percorso di formazione, a meno che non rientri nelle categorie di studenti, over 65, persone occupate, caregiver o persone con disabilità. La legge di Bilancio più recente ha reso obbligatorio seguire un corso di formazione, altrimenti si perderà il diritto al reddito.

La seconda regola riguarda le offerte di lavoro: se una persona rifiuta anche una sola offerta considerata congrua, il sussidio viene revocato. Fino al 2022 erano due offerte, inizialmente erano tre.

Un’offerta di lavoro è considerata congrua se rispetta l’esperienza e le competenze acquisite, si trova entro 80 km dalla residenza (o è raggiungibile in massimo 100 minuti con i mezzi pubblici), e offre una retribuzione almeno del 10% superiore al massimo beneficio del reddito di cittadinanza per una singola persona, includendo la componente di integrazione del reddito per i nuclei familiari che vivono in affitto.

Dal 1° gennaio cambia tutto

Il Reddito di Cittadinanza proseguirà quindi per alcune famiglie almeno fino a dicembre quando cesserà di esistere.

Dal 1° gennaio 2024, verrà introdotto l’Assegno di inclusione come misura di contrasto alla povertà, fragilità ed esclusione sociale, sostituendo il Reddito di cittadinanza. L’Assegno di inclusione sarà rivolto alle famiglie con membri disabili, minori o over 60 e potrà arrivare fino a 500 euro al mese (630 euro se la famiglia comprende persone over 67 o con disabilità gravi), con l’aggiunta di 280 euro mensili per le famiglie che vivono in affitto. La misura sarà erogata per 18 mesi e potrà essere rinnovata, dopo uno stop di un mese, per ulteriori 12 mesi. Per accedere all’Assegno di inclusione, i beneficiari dovranno essere residenti in Italia da almeno cinque anni e avere un ISEE non superiore a 9.360 euro. Sarà necessario iscriversi al Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa (Siisl), e i controlli sui beneficiari saranno inaspriti.

L’Assegno di inclusione potrà essere revocato se si rifiuta anche solo una offerta di lavoro della durata superiore a un mese e con retribuzione in linea con i minimi contrattuali. Il vincolo per i lavori a termine inferiori a 12 mesi sarà che il luogo di lavoro non sia distante più di 80 chilometri dal domicilio del beneficiario, mentre per le offerte di lavoro a tempo indeterminato, esse potranno provenire da qualsiasi parte d’Italia.

Per gli adulti tra i 18 e i 59 anni, abili al lavoro, single o coppie, è prevista una indennità di 350 euro, ma solo se partecipano a corsi di formazione, altre misure di politica attiva, servizio civile o lavori socialmente utili. Questo miniassegno potrà essere richiesto a partire dal primo settembre 2023 e non potrà essere percepito per più di un anno.

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