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Rc auto, attuari: “Le nuove norme non bastano”

Mentre in Parlamento inizia il dibattito sul decreto “Destinazione Italia”, i vertici della categoria professionale più coinvolta nella determinazione delle tariffe intervengono sui provvedimenti annunciati in materia di frodi, ispezione del veicolo, scatola nera, risarcimenti in forma specifica e scelta dei medici da parte delle assicurazioni.

Rc auto, attuari: “Le nuove norme non bastano”

Le nuove norme varate con il decreto Destinazione Italia non sono in grado di risolvere i problemi legati all’assicurazione rc auto, dal momento che introducono vincoli di prezzo “senza che sia stata effettuata alcuna quantificazione, per quanto su base previsionale, circa l’effettiva riduzione dei costi conseguente all’applicazione delle norme stesse”. E’ quanto si legge in una lettera al Governo che porta la firma del presidente del Consiglio nazionale degli attuari, Giampaolo Crenca, e del presidente dell’Ordine degli attuari, Fausto Belliscioni. Il testo è indirizzato al presidente del Consiglio Enrico Letta, al ministro dello Sviluppo economico Fabio Zanonato, al presidente dell’Ivass Salvatore Rossi e al presidente dell’Ania Aldo Minucci. 

Secondo gli attuari, è “preoccupante” il fatto che ancora una volta la quasi totalità delle norme che si stanno per introdurre abbia l’obiettivo di ridurre la quota di risarcimenti generati dalle frodi, “mentre praticamente nulla è stato previsto per ridurre la quota dei risarcimenti effettivamente dovuti, perché conseguenti a danni materiali e/o fisici a seguito di un incidente stradale”.

Nella lettera si sottolinea che, dati alla mano, le frodi incidono in misura significativa soltanto in alcune circoscritte aree territoriali (dove potrebbero essere predisposte iniziative specifiche); mentre, su base nazionale, costituiscono appena il 5% del totale dei risarcimenti. Anche ipotizzando che per ogni frode che viene scoperta ce ne sia una che sfugge, e quindi raddoppiando il dato, si arriva al 10% del totale dei risarcimenti. I provvedimenti contenuti nel decreto, scrivono Giampaolo Crenca e Fausto Belliscioni, tralasciano quasi del tutto le azioni  per il 90% restante. 

Gli attuari presentano al governo anche le loro specifiche osservazioni sui singoli provvedimenti. Ecco, in sintesi, le più significative:

ISPEZIONE AL VEICOLO

“La compagnia di assicurazione può proporla: se l’assicurato la accetta, ha una riduzione di tariffa. L’obiettivo è quello di evitare di pagare danni precedenti alla stipula della polizza. Ma solo gli onesti la accetteranno, per avere lo sconto. Senza contare che chiunque sarà incaricato dell’ispezione, certo non la farà gratis. Il beneficio auspicato, sostengono gli attuari, potrebbe essere totalmente assorbito dai costi sostenuti per l’ispezione, con un necessario aumento significativo dei premi per chi non decide di sottoporre all’ispezione il proprio veicolo”.

SCATOLA NERA

Gli attuari giudicano “positiva la non obbligatorietà di offerta per le imprese”, e “negativa la quantificazione di un importo minimo di sconto (quantificata in un 7%) prima di verificare gli effettivi benefici sull’entità dei risarcimenti. Resta comunque la sensazione che i minori premi incassati dagli assicurati con scatola nera, se non interamente compensati dalla riduzione dei risarcimenti, dovranno essere coperti da quanti non la installeranno, non necessariamente dei truffatori”.

RISARCIMENTO IN FORMA SPECIFICA

“Già previsto dal codice delle assicurazioni, ma poco applicato, presenta secondo gli attuari degli aspetti positivi perché finalizzato alla riduzione dei risarcimenti per danni materiali. Nella lettera si osserva però che la norma non vale solo per il regime Card ma anche per i danneggiati terzi, che vedono quindi limitata la propria libertà di scelta della carrozzeria, senza per questo aver beneficiato di uno sconto sul premio. Quanto allo sconto, previsto obbligatoriamente e in misura minima, presenta alcune incertezze sulle modalità di applicazione che andranno chiarite”. 

PRESTAZIONI MEDICO-SANITARIE

“In linea di principio la norma per gli attuari è interessante in quanto potenzialmente in grado di far ridurre i costi “veri” dei sinistri (per lesioni) e non solo di quelli fraudolenti. Viene però giudicato del tutto irragionevole il limite minimo di riduzione del 7% perché:

– la riduzione dei costi riguarda una quota marginale dei risarcimenti (solo le spese “vive” a seguito di incidente, come visite specialistiche, fisioterapia, ecc…) e non le voci di danno preponderanti (inabilità temporanea, invalidità permanente, danno biologico e morale, ecc…);

– non si ritiene che questa clausola possa essere opposta a terzi (anche trasportati); quindi non può che valere per le lesioni al contraente/proprietario del veicolo in occasione di sinistri Card.

Per questi motivi – spiegano gli attuari –  si ritiene che al massimo ci si possa aspettare una riduzione dei risarcimenti complessivi non superiore all’1%. Gli attuari osservano infine che il cumulo delle riduzioni minime è pari al 23% (esclusa l’ispezione del veicolo). Appare ben difficile  che si possa registrare una riduzione dei costi della stessa proporzione; basti pensare che le norme incidono quasi interamente sulle frodi il cui costo è stimato ben inferiore al cumulo delle riduzioni previste”.


Allegati: La posizione dell’Ania

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