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Rc auto, Ania: no agli sconti obbligatori, il problema sono i risarcimenti troppo alti

“Siamo contrari al sistema degli sconti minimi imposti”, ha detto oggi Aldo Minucci, presidente dell’Ania, commentando le novità introdotte dal Governo con il decreto Destinazione Italia – “L’unico modo per ridurre i prezzi è tagliare i costi delle imprese” – Gli italiani pagano in media 419 euro, quasi il doppio rispetto agli altri principali Paesi europei.

Rc auto, Ania: no agli sconti obbligatori, il problema sono i risarcimenti troppo alti

Più fiducia nel mercato, meno costi per le imprese. Questa la ricetta proposta dalle assicurazioni per ridurre i prezzi dell’rc auto. “Siamo contrari al sistema degli sconti minimi imposti”, ha detto oggi Aldo Minucci, presidente dell’Ania, commentando le novità introdotte dal Governo con il decreto Destinazione Italia, che nelle prossime settimane dovrebbe essere convertito in legge dal Parlamento. 

ISPEZIONE PREVENTIVA VEICOLO E PRESTAZIONI MEDICO-SANITARIE

In particolare, l’Associazione delle imprese assicuratrici punta il dito contro due misure inserite nel provvedimento: l’obbligo di proporre agli assicurati l’ispezione preventiva del veicolo e alcune clausole contrattuali che prevedano prestazioni medico-sanitarie pagate dalle imprese stesse. In entrambi i casi i clienti hanno facoltà di scegliere, ma, se accettano le proposte, le compagnie assicurative sono obbligate a praticare degli sconti. 

“Oltre a essere contrari al principio comunitario di libertà di offerta dei servizi – ha attaccato Minucci –, questi obblighi comportano oneri aggiuntivi per le imprese, non hanno un’efficacia significativa nella lotta alle frodi e non possono quindi essere associati a sconti. Vanno eliminati”. 

SCATOLE NERE

Il discorso è simile per quanto riguarda le scatole nere, gli apparecchi che rilevano le informazioni utili a stabilire le cause degli incidenti. In questo caso le assicurazione non sono obbligate a proporre l’installazione sulle vetture, ma se scelgono di farlo devono garantire ai clienti un risparmio del 7% (calcolato sul premio medio nella regione di residenza nell’anno precedente). Non solo: i costi d’installazione, sostituzione e portabilità sono totalmente a carico delle imprese.

“Il Governo vuole regolamentare strettamente l’uso delle scatole nere, che oggi vede l’Italia leader nel mondo per diffusione – ha commentato Alessandro Santoliquido, presidente della commissione Auto Ania –. La fissazione di sconti minimi obbligatori rischia al contrario di limitare la diffusione di questo strumento proprio nelle nicchie di mercato dove ce ne sarebbe più bisogno”.

RISARCIMENTO IN FORMA SPECIFICA

L’ultimo punto, il più complesso, ha a che fare con il cosiddetto “risarcimento in forma specifica”. In caso di danno ai veicoli, le assicurazioni potranno far riparare i mezzi in carrozzerie convenzionate: se sceglieranno questa strada, potranno evitare di pagare il risarcimento pecuniario, ma dovranno garantire al cliente un risparmio da un minimo del 5% ad un massimo del 10% sul premio assicurativo. 

“La novità proposta dal Governo va nella giusta direzione per ridurre il costo dei risarcimenti – ha sottolineato ancora Minucci –, attraverso il conseguimento di economie di scala nella filiera della riparazione, un maggior controllo su eventuali riparazioni non dovute e l’emersione di una diffusa evasione fiscale”.

Tuttavia, secondo il numero uno dell’Ania, “per poter  funzionare al meglio, questa misura ha bisogno di un periodo di transizione che dia alle imprese la possibilità di organizzare la rete di carrozzerie convenzionate”; inoltre, le compagnie chiedono di poter scegliere “le aree territoriali in cui praticare l’offerta”. 

“TAGLIARE I RISARCIMENTI PER RIDURRE I PREZZI”

In generale, tuttavia, Minucci ritiene che l’unico modo per ridurre sensibilmente i prezzi dell’rc auto sia intervenire sui costi delle imprese, lasciando spazio “alla libera dinamica della concorrenza. E’ un peccato che il decreto del governo non tocchi questa materia”. Ridurre i costi delle assicurazioni significa, naturalmente, tagliare i risarcimenti: secondo l’Associazione, “va approvata dopo sette anni la tabella unica per il risarcimento dei danni fisici di grave entità, una misura fondamentale per avvicinare il costo della rc auto in Italia al livello degli altri Paesi europei”. 

RC AUTO, ITALIA E EUROPA A CONFRONTO

A sostegno di questa tesi, oggi l’Ania ha presentato uno studio commissionato alla società di consulenza “Boston Consulting Group”. Dall’analisi emerge che, fra 2008 e 2012, il premio medio dagli assicurati italiani è stato di 491 euro, quasi il doppio (+45%) rispetto ai 278 euro pagati nello stesso periodo nella media cumulata di Germania, Francia, Spagna e Gran Bretagna. 

La differenza è di 213 euro e – sottolinea l’Ania – si spiega in massima parte (126 euro, il 60%) con il costo superiore pagato dalle compagnie italiane per liquidare i sinistri. Un’altra quota decisiva (52 euro, il 25%) è legata invece alla tassazione più elevata. 

“Sono scelte che spettano al legislatore – ha concluso Minucci –, ma se si vuole garantire ai consumatori un livello di garanzie e di tutele molto alto, questo si ripercuote inevitabilmente sui prezzi delle assicurazioni. E non si può scaricare la responsabilità sulle imprese”.    

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