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Raid Usa sulla Siria, oro e petrolio subito in forte rialzo

La pioggia di missili sulla Siria ordinata da Trump, che oggi incontra di nuovo il leader cinese, mette fibrillazione ai mercati – La Bce non cambia rotta sul Qe e lo spread si attesta a quota 200 – Fincantieri vince in Francia – Lista di Assogestioni per Telecom Italia

Raid Usa sulla Siria, oro e petrolio subito in forte rialzo

Il presidente americano Donald Trump ha ordinato un attacco contro la Siria in risposta all’uso di gas letali da parte di Damasco. Due portaerei di Washington di stanza nel Mediterraneo hanno lanciato 59 missili Tomahawk contro la base aerea siriana di Shairat, da cui era partita l’incursione contro i civili ordinata da Assad. “È interesse vitale degli Stati Uniti – ha spiegato Trump – prevenire e scongiurare l’uso di armi chimiche letali”.

Il presidente Usa ha parlato dalla sua residenza di Palm Beach in Florida poco prima della cena ufficiale con il presidente cinese Xi Jingping, appena sbarcato sul suolo americano. Ma il meeting, che avrebbe dovuto monopolizzare l’attenzione dei mercati, è passato per il momento in secondo piano di fronte al blitz che mette in collisione Trump con “l’amico” Putin. L’effetto Tomahawk, infatti, si è subito fatto sentire.

La Borsa di Tokyo ha ripiegato sotto la pressione degli acquisti sullo yen, il bene rifugio per eccellenza, ma nel finale il listino ha recuperato posizioni: l’indice Nikkei, dopo essere sceso in terreno negativo, è tornato a salire dello 0,4%. In ribasso invece i futures sull’indice S&P 500. Deboli anche le altre Borse asiatiche. Poco mosso l’euro a 1,0645 sul dollaro.

In forte aumento oro (+0,9% a 1.263,11 dollari l’oncia) e petrolio: il Brent è risalito a 55,78 dollari il barile, il greggio americano a 52,48 dollari, il valore più alto da un mese.

RIFORMA FISCALE AD AGOSTO, TIENE WALL STREET

La crisi siriana non distoglierà di sicuro l’attenzione dei mercati per il primo confronto diretto tra Trump e il presidente cinese. Prima di cena (sogliola e bistecca New York style nel menu) c’è stato un primo contatto tra i due. “Non ho ottenuto assolutamente nulla – ha scherzato Trump – ma ci siamo piaciuti. Credo che svilupperemo una solida amicizia”.

Cauta Wall Street alla vigilia dell’incontro. Ma i mercati hanno assorbito lo shock provocato dai verbali della Fed da sui è emersa la volontà della maggioranza del board di cominciare a ridurre il bilancio della banca centrale da 4.500 miliardi di dollari. L’indice Dow Jones ha chiuso in lieve rialzo: +0,07%, l’S&P 500 +0,19%. Il Nasdaq è salito dello 0,25%.

A dare la carica ai listini sono state le dichiarazioni dell’esponente repubblicano Mark Meadows, il quale ha detto che la riforma fiscale più volte annunciata dal presidente Trump potrebbe essere approvata ad agosto. 

Oggi saranno comunicati dati del mercato del lavoro di marzo. Le attese positive sono state confortate ieri dalla discesa delle richieste di sussidi di disoccupazione della scorsa settimana: 234 mila in calo di 25 mila unità, ai minimi da due anni. Il petrolio aveva iniziato la ripresa già ieri favorendo il primo rialzo settimanale del settore energia (+0,8% l’indice). A Piazza Affari ieri Eni +0,1%, invariata Saipem, Tenaris +0,3%.

DRAGHI: LA BCE NON CAMBIA ROTTA. WEIDMANN: È UN ERRORE

Mattinata in calo, recupero nel pomeriggio grazie al rialzo del greggio e dei titoli petroliferi e all’andamento positivo di Wall Street. Questa, in sintesi, la cronaca di ieri dei listini europei condizionati dal duello sulla politica monetaria della Bce.

Piazza Affari ha archiviato una seduta positiva con un guadagno dell’indice Ftse Mib dello 0,32% a 20.319. Positivi anche gli altri mercati: Parigi +0,6%, il Dax 30 di Francoforte +0,15%, mentre voce fuori dal coro è stata Londra che ha perso lo 0,4%.

Si alza il livello del confronto sulle strategie della Bce. Mario Draghi è stato chiaro: prima di effettuare “qualsiasi alterazione alla politica monetaria” della Bce, ha detto, “dobbiamo ancora costruire sufficiente fiducia” sul fatto che l’inflazione convergerà davvero verso l’obiettivo di Francoforte “in un orizzonte di medio termine e vi rimarrà anche in un contesto di politica monetaria meno accomodante”.

Pronta la replica del presidente della Bundesbank Jens Weidmann: “È legittimo ipotizzare una politica monetaria meno espansiva” ha detto il banchiere tedesco aggiungendo che “più che schiacciare sul freno, bisogna valutare se togliere il piede dall’acceleratore”.

SPREAD A 200 PUNTI. IN ARRIVO 6 MILIARDI DI BOT

Il messaggio di Mario Draghi ha permesso ai titoli italiani del debito di compensare l’effetto delle rinnovate incertezze politiche. Il rendimento sul benchmark decennale italiano ha chiuso la seduta poco sopra il minimo del 2,25%; lo spread Btp/Bund è a 200 punti base.

Il ministero dell’Economia offrirà 6 miliardi di euro di Bot a 12 mesi (scadenza 13 aprile 2018) nell’asta di martedì prossimo, 11 aprile. Per le aste a medio lungo di mercoledì 12 è invece atteso il lancio del nuovo Btp triennale. I dettagli arriveranno domani a mercati chiusi. Intesa Sanpaolo prevede un’offerta complessiva fino a 7,5 miliardi: 4 del nuovo benchmark, 2 del Btp a sette anni e 1,5 sulla scadenza 15 anni.

FINCANTIERI SBARCA NEI CANTIERI SAINT NAZAIRE

Fincantieri (+1,03%) è a un passo dallo sbarco nei cantieri di Stx France. La società italiana sarà il socio di riferimento della Saint Nazaire con una quota del 48% senza averne il controllo assoluto. Fincantieri sarà affiancata dalla Fondazione CRTieste con circa il 7% mentre lo stato francese manterrà il 33% attuale e la francese Dcns (gruppo Direction des Constructions Navales Services che opera nel settore della difesa) avrà il 12%. L’accordo è accompagnato da un patto di sindacato di venti anni, con molteplici diritti di veto. Lo Stato francese ha un diritto di prelazione nel caso in cui Fincantieri volesse uscire prima del 2037 e non è prevista alcuna soppressione di posti di lavoro nei prossimi cinque anni.

VOLANO CNH E ITALGAS, BRILLA FERRAGAMO

Tra le note positive della giornata il nuovo rialzo di Cnh Industrial, +1,93%, in linea con la marcia al rialzo di Caterpillar, +1,68% a Wall Street. A Faore del settore gioca la ripresa dei prezzi del settore cereali. Bene Fiat Chrysler +0,88%, piatte Ferrari e Brembo.

Exor (-0,75%) ha limitato i danni dopo un avvio fortemente negativo in parte dovuto al taglio del rating da parte di Kepler Chevreux (reduce, target price a 44 euro). Equita ha alzato il prezzo obiettivo sul titolo da 48 a 50 euro, “con uno sconto del 15% sul net asset value di circa 59 euro per azione”.

Tra le utilities brilla il recupero di Italgas: +1,97% a 4,13 euro, di nuovo a ridosso dei prezzi del debutto in Borsa del 7 novembre scorso, dopo la scissione da Snam (+0,45%). Lievi progressi per Enel (+0,3%). Brilla anche la stella di Salvatore Ferragamo (+2,45%).

BENE LE BANCHE, PRONTA LA LISTA ASSOGESTIONI PER TELECOM

Telecom Italia +0,06%. L’attenzione è rivolta ora all’assemblea del 4 maggio quando saranno presentate due liste per il rinnovo del Cda del gruppo telefonico: una di maggioranza da parte di Vivendi e una ristretta, con 5 nominati, da Assogestioni che comprende Lucia Calvosa e Francesca Cornelli, entrambe già nel cda,, seguite da Dario Frigerio, Danilo Vivarelli e Ferruccio Borsani.

Tra le banche prevalgono le chiusure positive. Unicredit sale dello 0,2%, Intesa +0,6%, guadagnano Ubi (+1,5%) e Bper Banca (+1,2%). Frena solo Baco Bpm (-0,2% alla vigilia dell’assemblea di domani). Deboli le assicurazioni: Generali cede l’1% e il risparmio gestito. Azimut perde l’1,46%.

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