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QUIRINALE – Caporetto del Pd: 100 franchi tiratori bruciano Prodi, si dimettono Bersani e Bindi

QUIRINALE – Il 19 aprile verrà ricordato come una giornata funesta nella storia del centrosinistra – Cento franchi tiratorori impallinano Romano Prodi che si ritira lanciando accuse agli autori del disastro – Prima la presidente Bindi e poi il segretario del Pd Bersani si dimettono – Partito nel caos – Bersani: “Ha tradito 1 su 4 di noi: é troppoanche per me

QUIRINALE – Caporetto del Pd: 100 franchi tiratori bruciano Prodi, si dimettono Bersani e Bindi

Il 19 aprile verrà ricordato a lungo come una giornata funesta nella storia del centronistra. Cento franchi tiratori del centrosinistra hanno impallinato Romano Prodi nella quarta votazione per l’elezione del Presidente della Repubblica bruciandone la candidatura. L’ex premier, tuttora in Africa come inviato speciale dell’Onu, ha risposto lanciando accuse nemmeno tanto velate agli autori del disastro pretendendo che se ne assumano la responsabilità.

Ma il flop di Prodi dopo quello di Marini ha mandato letteralmente nel caos il Pd. Prima si è dimessa la presidente Rosy Bindi: “Non voglio responabilità nelle scelte” compiute in occasione delle’eleione del Capo dello Stato.

Nella serata di ieri ha annunciato le sue dimissioni anche il segretario Pierluigi Bersani: “Uno su quattro di noi ha tradito: è troppo anche per me. Lascerò un minuto dopo l’elezione del Presidente della Repubblica”.

Le dimissioni di Bersani sono la logica conclusione di una gestione politica disastrosa. Il segretario le ha sbagliate tutte: si è lasciato sfuggire una vittoria elettorale che era convinto di avere ampiamente in mano, non ha riconosciuto i risultati delle elezioni intestardendosi su un governicchio che non aveva i numeri in Parlamento, ha scelto un candidato di larghe intese per il Quirinale come Franco Marini che non raccoglieva il consenso di tutto il Pd, poi ha clamorosamente virato rompendo con Berlusconi e aprendo a Grillo ricevendone l’ennesimo schiaffo sulla candidatura di Romano Prodi. Troppo per continuare.

Ora il partito è allo sbando. C’è chi dice che solo una candidatura per il Quirinale come quella dell’ex premier Massimo D’Alema potrebbe fare il miracolo di riunire il Pd e di centrare l’obiettivo, ma le ferite di ieri sono profondissime e Berlusconi alza il prezzo mentre Monti ha ormai messo in pista per la presidenza della Repubblica il ministro Anna Maria Cancellieri. Oggi si vedrà. Alla quinta votazione dell ore 10 di stamattina il Pd prenderà tempo votando scheda bianca.

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