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Quando una città è narrante: un festival a Maratea

Dal 25 al 26 ottobre nella località lucana un ampio confronto sul ruolo e la funzione culturale dei grandi agglomerati urbani. Matera 2019, modello di attrattivitá. Determinante l’ambiente.

Quando una città è narrante: un festival a Maratea

Chi le abita ogni tanto deve fermarsi e riflettere per ascoltarle. Chi le visita è già attrezzato per apprezzarne atmosfera, suoni, colori, storie. Le città sono parte della nostra esistenza. “Uno degli elementi umani dello spazio geografico, (…) elemento culturale, in quanto luogo elettivo della produzione di cultura (…) uno degli elementi-guida dell’organizzazione dello spazio” spiega l’Enciclopedia Treccani. Le città parlano e sentono: coloro che le rendono  celebri, le raccontano in mille modi, talvolta le abbrutiscono. Sono un condensato di risorse che mutano nel tempodefinendone in particolare l’ambiente. Questa suggestiva parola dei nostri tempi che ci rende testimoni di cambiamenti epocali che passano proprio attraverso gli agglomerati urbani. Si può provare ad ascoltarle, le città ? Capire le ragioni delle loro vicende complesse, delle disgrazie, ma anche dei successi? 

Le Fondazioni Francesco Saverio Nitti di Melfi e Matera Basilicata 2019 provano a farlo a partire da venerdì 25 ottobre a Villa Nitti ad Acquafredda di Maratea. Le due istituzioni lanciano la Prima edizione del Festival delle città narranti.  Il numero zero non è altro che il racconto dell’esperienza di Matera 2019, capitale della cultura. La cornice più ampia è il centenario del Governo Nitti, ( statista lucano nativo di Melfi) mentre al Festival collaborano l’Osservatorio Public branding, lo IULM di Milano e l’Università della Basilicata. L’idea di fondo è mostrare la complessità degli grandi centri urbani. Casi, modi, vicende, protagonisti. Quest’anno  il caso mondiale di Matera 2019 è a confronto con esperienze interessanti che, dal 2020, diventeranno una più ampia rassegna. Il valore dell’iniziativa si misurerà col tempo, ma già oggi il fatto che un gruppo di teste pensanti abbia ritenuto importante dedicarvi due giorni , in una bella cornice del Sud, è da apprezzare. Per ragioni anche pratiche, di vita quotidiana. Basta chiedersi come sia stato possibile massacrare, destrutturare, rendere invivibili alcune tra le città più belle al mondo. 

C’è un quid. “Le città sono luoghi che raccontano. Sono telai di narrazioni corali, complesse e composite, tessute da società, istituzioni e identità.Sono luoghi di armonie e contraddizioni; spazi di luce e di ombra; di conflitto ma anche di ricomposizione sociale e politica, attraverso cui tendere ad obiettivi riconosciuti e riconoscibili” dice Stefano Rolando, Presidente della Fondazione Nitti. Le persone sono attratte dalle dimensioni spazio-temporali delle città che danno quelle sicurezze che i villaggi e le piccole contrade non possono assicurare . Un patrimonio antropizzato che bisognasalvare. A partire dalla qualità, dai bisogni sociali e dalla necessità di un ambiente sano , e perché no, competitivo. Proteggere e valorizzare le ricchezze storiche , architettoniche, artistiche. Ne conviene Paolo Verri direttore di Matera 2019 quando sostiene che da noi c’è un patrimonio in “continuo movimento che rende le città potenzialmente più riconoscibili, caratterizzandole per le loro architetture; per l’ambiente naturale , per il clima, la capacità di ospitare e produrre cultura “. 

Alla prima, oltre a Rolando e Verri ,saranno presenti il Presidente della Regione Basilicata Vito Bardi, il sindaco di Maratea Daniele Stoppelli, i rettori Gianni Canova e Aurelia Sole, l’Assessore alla Cultura della città di Matera  Giampaolo D’Andrea. Pensando all’esperienza di Matera avranno l’occasione per dire cosa  rende ricercata una città, “sito parlante” che accoglie e non respinge. Lungo questa trama , si annuncia interessante anche il confronto tra operatori impegnati nel citytelling di città che hanno svolto esperienze significative a ridosso di grandi eventi: Enric Truñó i Lagares (Barcellona), Radosław Michalski (Wroclaw), Marco Biazzetti (Petra). Per rendere efficace gli eventi ci vuole una buona comunicazione ,  rispettosa della verità  e delle peculiarità della singola città. Lo staff comunicativo di Matera è stato all’altezza del ruolo assegnato alla “ capitale povera “ del  Mezzogiorno, e sabato Rossella Tarantino, manager. relazioni internazionali, Serafino Paternoster coordinatore dell’ufficio stampa, Raffaella Pontrandolfi, responsabile della comunicazione digitalespiegheranno cosa e come hanno fatto per tenere alto il profilo mediatico di Matera 2019. Una specie di numero zero anche per loro e i tanti collaboratori che avevano davanti l’obiettivo di richiamare a Matera e in Basilicata migliaia di turisti – molti dei quali hanno poi rivisto penosi pregiudizi- ma anche ,registi, musicisti,scrittori, artisti. Uno di questi, Franz Cerami, noto per originali video installazioni su monumenti italiani e stranieri, sarà presente al Festival di Maratea. Le sue luci multicolore in fondo possono poco se l’ambiente urbano e le bellezze sono mortificate , possono , invece, tanto se ci si preoccupa di coltivarli. Sempre.

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