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Qe, un bazooka oltre le attese

Gli acquisti di bond per 60 miliardi di euro al mese inizieranno a marzo e continueranno almeno fino a settembre 2016 – L’80% dei rischi sarà a carico della banche centrali nazionali: una decisione presa, ha sostenuto Draghi, per mitigare le preoccupazioni di alcuni – Un video-commento della Bocconi.

Qe, un bazooka oltre le attese

“Riteniamo che siano necessarie ulteriori misure di politica monetaria e siamo convinti che il programma di acquisto che lanciamo oggi sia efficace nell’aumentare l’inflazione e portarla vicina ma sotto al 2%”. Con queste parole il presidente della Bce Mario Draghi ha dato oggi il via all’attesissimo Quantitative easing europeo, il bazooka che nelle speranze di tutti dovrebbe risollevare l’Eurozona scongiurando lo spettro deflazione, migliorando il finanziamento all’economia reale e rinvigorendo la crescita del Vecchio Continente. Almeno, così è successo oltreoceano dove grazie ai tre Qe della Fed ora l’economia Usa si trova a crescere a pieno giro. 

E all’ultima chiamata, Draghi ha calato un asso pesante lanciando un Qe che non delude e anzi supera le attese degli ultimi giorni. La Bce (che ha confermato il tasso allo 0,05%) ha infatti varato un programma di acquisto di titoli di debito pubblici e privati da 60 miliardi di euro al mese complessivi che intende portare avanti almeno fino al settembre 2016. “In ogni caso – ha precisato Draghi nel suo discorso introduttivo in conferenza stampa – sarà condotto finché non vedremo un aggiustamento sostenuto nel cammino dell’inflazione che sia coerente con il nostro obiettivo di avere un’inflazione sotto, ma vicina al 2% nel medio termine”. 

“Nella riunione di oggi – ha detto Draghi – per la prima volta il consiglio è stato unanime nell’affermare che il programma di acquisto è un vero strumento di politica monetaria in senso legale, fa parte quindi delle armi che la Bce può usare. Il consiglio ha poi deciso a larga maggioranza sulla necessità di farlo partire ora e c’è stato consenso sulla condivisione dei rischi finali al 20%”. 

Draghi ha però ricordato, nel consueto messaggio che lancia ai governi, che la “politica monetaria può creare la base della crescita ma perché questa si verifichi servono investimenti, fiducia e misure strutturali”. Ora la palla passa ai Governi, più si muoveranno in questa direzione più renderanno la politica della Bce efficace. “Il Qe – ha precisato Draghi – non è un incentivo per i Governi all’espansione fiscale”.  

COME FUNZIONA IL QE DI DRAGHI

Gli acquisti inizieranno a marzo 2015 e, tecnicamente, si tratta dell’espansione del programma di acquisto già attualmente in vigore di Abs e covered bond. In altre parole, ora la Bce, oltre a questi titoli privati, comprerà anche titoli di debito investment grade dei Paesi dell’Euro area e delle agenzie ed istituzioni europee sul mercato secondario. Gli acquisti si baseranno sulle quote delle banche centrali nazionali dell’Eurosistema nel capitale della Bce.  

Molto attesi erano i dettagli sulle modalità di condivisione o meno dei rischi, con la ripartizione di ipotetiche perdite. Un punto che per Draghi ha forse guadagnato eccessiva attenzione e che, ha detto, “non dovrebbe essere così importante”. Nel dettaglio la Bce ha deciso che l’acquisto di titoli di istituzioni europee sarà il 12% degli acquisti addizionali di asset, sarà acquistato dalle singole banche centrali nazionali e sarà soggetto alla condivisione del rischio. Il resto degli acquisti effettuati dalle banche centrali nazionali non sarà soggetto alla condivisione del rischio. 

La Bce nel complesso avrà l’8% degli acquisti addizionali di asset. Il che significa che nel complesso il 20% degli acquisti addizionali di asset sarà soggetto a un regime di condivisione del rischio. “Una decisione presa per mitigare le preoccupazioni di alcuni”, ha precisato Draghi che ha spiegato come nel passato della Bce sono state adottate sia decisioni di condivisione del rischio che no. In questo quadro ha spiegato Draghi non bisogna dimenticare che il programma Omt, dove la condivisione del rischio è fondamentale per l’efficacia della politica monetaria, è sempre attivo e pronto per essere usato.

Allo stesso tempo sono state cambiate le condizioni delle restanti sei tranche di Tltro che ora applicheranno un tasso di interesse pari al tasso principale di rifinanziamento in vigore al momento dell’asta.

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