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Qatar 2022, i primi Mondiali green e con tecnologia IoT

DA ENIDAY – Il capitolo Mondiali 2018 è ormai concluso e la Francia sta ancora festeggiando Ma non c’è tempo da perdere, poiché preparare un Mondiale non è un gioco da ragazzi: i prossimi campionati saranno probabilmente la prima manifestazione organizzata che integrerà completamente Smart grid e Internet delle cose.

Qatar 2022, i primi Mondiali green e con tecnologia IoT

Nel 2022, il Qatar ospiterà la 22° Coppa del Mondo della FIFA, uno dei più grandi eventi sportivi del pianeta. Con un pubblico mondiale di miliardi di spettatori su tablet, televisione e radio, le 32 squadre nazionali di calcio si sfideranno in almeno otto stadi. Per evitare le temperature estive, che possono arrivare fino a 40°C in questo Stato mediorientale del Golfo, la FIFA ha accettato di riprogrammare l’evento, che durerà un mese, per farlo iniziare il 21 novembre e concludere il 18 dicembre, il giorno della festa nazionale del Qatar. Anche nei mesi invernali la temperatura sarà di circa 30°C e quindi le partite si giocheranno alla sera.

Gli organizzatori dei campionati mondiali di calcio del 2022 dovranno affrontare una sfida logistica enorme per assicurare l’accoglienza dei tifosi e offrire loro refrigerio, date le alte temperature della regione. Una questione chiave è garantire che ci sia energia sufficiente per soddisfare la massiccia domanda di elettricità richiesta da hotel, stadi, centri media, comunicazione e servizi IT complementari, nonché da un aumento temporaneo della popolazione pari quasi al 50 per cento. L’evento richiederà pertanto un grande investimento per la produzione di energia elettrica sia in via permanente sia momentanea, utilizzando un mix di petrolio, gas e fonti rinnovabili. Questi campionati mondiali saranno probabilmente la prima manifestazione organizzata che integrerà completamente Smart grid e Internet delle cose.

Sviluppi dell’energia solare

Per cinque degli otto stadi dei campionati mondiali di calcio FIFA 2022 si prevede di utilizzare una tecnologia di raffreddamento all’avanguardia alimentata a energia solare. Con una media di circa 9,5 ore di sole al giorno, un irraggiamento orizzontale di 2.140 kWh per m2 all’anno, scarsa formazione di nuvole e abbondanza di spazio, il Qatar potrebbe raggiungere l’obiettivo di soddisfare il 20% del fabbisogno energetico con l’energia solare in un futuro non troppo lontano. Su scala industriale Qatar Solar Technologies fa affidamento su di un impianto solare da 1,1 MW installato a terra e sui tetti per generare energia per il suo processore in polisilicio, che produce il silicio utilizzato nelle celle solari. L’estate scorsa sono iniziati i lavori di costruzione di un impianto fotovoltaico da 200 MW e si prevede di espandere la sua capacità a 500 MW in futuro. A Mshereib in centro a Doha, sono stati realizzati progetti solari su piccola scala ubicati sui tetti, nell’ambito di un progetto di rigenerazione sostenibile del centro città e di un hub energetico integrato tra Lusail City e la capitale.

Tra le sfide che deve affrontare il futuro utilizzo dell’energia solare nella regione, c’è l’elevata quantità di polvere nell’aria e il calore estremo del deserto. Tali condizioni possono compromettere gravemente l’efficienza energetica degli impianti. Lo sviluppo solare su larga scala dipenderà perciò dalla capacità di trovare i mezzi per far funzionare il fotovoltaico in condizioni di calore estremo e di mantenere i pannelli solari liberi dalla polvere. I ricercatori del Qatar Environment & Energy Research Institute (QEERI), finanziato dalla Qatar Foundation, un’organizzazione senza scopo di lucro pubblica e privata, stanno esaminando queste sfide. Se si riuscirà a trovare una soluzione, l’utilizzo di energia solare in condizioni desertiche potrà essere notevolmente ampliato. Inoltre, agli operai dei mondiali 2022 del Qatar sono stati forniti dei cappelli rigidi dotati di raffreddamento, alimentati a energia solare, che riducono la temperatura corporea durante la costruzione degli stadi nel calore estremo del deserto.

Impegno per una maggiore sostenibilità

I promotori dei campionati mondiali di calcio del Qatar stanno facendo tutto il possibile per garantire che i progetti relativi agli stadi soddisfino il quadro di certificazione per gli edifici verdi e le infrastrutture del Global Sustainability Assessment System (GSAS) della regione del Golfo. Per esempio, il Ras Abu Aboud Stadium progettato da Fenwick Iribarren Architects (FI-A), utilizza un design modulare che comprende container di trasporto modificati. Gli elementi fondamentali dello stadio possono essere rapidamente assemblati e disassemblati in diverse sedi, come e quando necessario. Questo progetto richiede meno materiali, è meno dispendioso e riduce l’impronta di carbonio della costruzione e allo stesso tempo riduce il tempo di costruzione a soli tre anni. Nel Lusail Iconic Stadium progettato da Foster + Partners, il tetto può essere completamente coperto per proteggere dal calore le persone all’interno, ma le griglie azionabili permettono di esporre il campo. Infine, almeno tre stadi saranno dotati di pannelli solari sui tetti nonché di parcheggi e di marciapiedi ombreggiati.
Il Qatar e i suoi partner stanno lavorando duramente per garantire che i tifosi possano vivere un’esperienza piacevole e memorabile alla Coppa del Mondo 2022.

Da Eniday.

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