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Prezzi benzina e diesel da record: sfondati i 2 euro al litro. Le ipotesi del Governo per frenare gli aumenti

Benzina e diesel ormai sfondano la soglia dei 2 euro al litro. E la politica cerca nuove strade per contenere le ricadute su famiglie e imprese già stremate da mesi di rincari

Prezzi benzina e diesel da record: sfondati i 2 euro al litro. Le ipotesi del Governo per frenare gli aumenti

Nonostante i forti ribassi registrati sui mercati petroliferi internazionali i rialzi dei prezzi dei carburanti non si fermano, con aumenti da record sia per benzina che diesel. Secondo le stime dell’Osservatorio prezzi del ministero dello Sviluppo economico, rilevate alle 8 della mattina del 13 giugno, la verde ormai ha sfondato la soglia dei 2 euro al litro, sia al servito che al self service, mentre il gasolio è a un passo da questa soglia.

Ma perché i prezzi di benzina e diesel continuano ad aumentare? I ribassi del greggio sono stati attutiti dal secondo scivolone dell’euro nei confronti del dollaro, oggi a quota 1,04.

Secondo le rilevazioni del Mite rilevati alle 8 di lunedì 13 giugno su circa 15mila impianti: benzina self service a 2,040 euro/litro, diesel a 1,970 euro/litro. Benzina servito a 2,161 euro/litro, diesel a 2,097 euro/litro, gpl servito a 0,829 euro/litro, metano servito a 1,814 euro/kg, gnl 1,959 euro/kg.

Mentre in autostrada: benzina self service 2,109 euro/litro (servito 2,339), gasolio self service 2,050 euro/litro (servito 2,286), gpl 0,922 euro/litro, metano 2,164 euro/kg, gnl 1,969 euro/kg.

Le ipotesi per contenere i prezzi da record di benzina e diesel

La domanda è sempre la stessa: quando i prezzi dei carburanti diminuiranno? La risposta non è scontata perché a incidere sul prezzo di benzina e diesel ci sono tanti fattori. A partire dal prezzo del petrolio in costante mutamento, ma anche il conflitto in Ucraina, sempre più incerto. Il rincaro delle materie prime e dei trasporti aggravano ulteriormente lo scenario per non parlare del cambio euro-dollaro poco favorevole.

Nonostante i prezzi dei carburanti alle stelle, questi sono calmierati dal taglio delle accise applicato dal governo fino all’8 luglio. Ma tra le tante ipotesi per frenare il caro carburanti, c’è anche quella di prorogare la misura fino alla fine della stagione estiva o forse addirittura fino alla fine dell’anno. La cifra messa sul piatto arriverebbe a quasi 1 miliardo di euro al mese.

Escludendo uno scostamento di bilancio, si sta valutando anche un’altra estensione della tassazione sugli extraprofitti. Non solo di aumentare l’aliquota del prelievo dal 25 al 30%, ma anche di estenderla a banche e intermediari finanziari che sono attive nel settore.

Come per il gas, si ipotizza anche il tetto massimo al prezzo della benzina. A proporlo è il Pd con un emendamento presentato in commissioni Bilancio e Finanze. L’idea è di emanare un Dpcm – su proposta del ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani,—che imponga un prezzo massimo al valore di vendita dei carburanti per due mesi, così da attenuare i costi per coloro che lavoreranno quest’estate e si muoveranno in macchina, ma anche per ridurre le spese ai turisti che viaggiano in strada. Per non parlare del trasporto delle merci, di cui l’85% è su strada. Ciò vuol dire che i prezzi di benzina e diesel alle stelle rischiano di avere un effetto domino su imprese e famiglie, già duramente colpiti dall’inflazione e dai rincari energetici.

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