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Previdenza complementare, Assoprevidenza: con nuovi investimenti si favorisce la crescita

Secondo il presidente Corbello, è necessario individuare strumenti “più consoni alle finalità del risparmio previdenziale e che possano produrre ricadute economiche positive sul territorio, pur mantenendo l’obiettivo di massimizzare la sicurezza delle future pensioni degli iscritti”.

Previdenza complementare, Assoprevidenza: con nuovi investimenti si favorisce la crescita

“Facilitare l’ottenimento di rendimenti interessanti; riconoscere specifiche agevolazioni tributarie circa la tassazione di redditi e plusvalenze; definire i criteri per attribuire lo standard tecnico di ‘locale’ a uno strumento finanziario; favorire le condizioni per la crescita di un adeguato mercato secondario e regolamentare la composizione di tali investimenti”. Queste le proposte avanzate da Assoprevidenza nel corso di un tavolo di lavoro dedicato agli investimenti previdenziali. Oltre all’Associazione Italiana per la Previdenza e l’Assistenza Complementare, hanno preso parte all’appuntamento anche Finpiemonte, Fondo Pensione BNL, Comitato Torino Finanza e Previdenza Italia.

“La riforma del dm n.703/1996, il regolamento recante norme sui criteri e sui limiti di investimento delle risorse dei fondi di pensione – ha detto Sergio Corbello, presidente di Assoprevidenza, nel corso del seminario ‘Sviluppare la previdenza complementare favorisce la crescita economica’ svoltosi presso la Camera dei Deputati – rappresenta l’occasione per individuare nuovi strumenti di investimento, più consoni alle finalità del risparmio previdenziale e che possano produrre ricadute economiche positive sul territorio, pur mantenendo l’obiettivo di massimizzare la sicurezza delle future pensioni degli iscritti”.

Secondo Corbello, “andrebbero messi a punto prodotti di investimento dedicati ai fondi pensione idonei a convogliare risorse in favore di progetti di pubblica utilità programmati dallo Stato e dagli Enti Locali, giocando un ruolo rilevante per il finanziamento delle infrastrutture e delle opere pubbliche a livello sia nazionale sia locale”. Sul versante delle Pmi, invece, “si dovrebbero delineare prodotti cui indirizzare risorse dalle forme complementari, individuando altresì specifiche garanzie, per la realizzazione delle quali andrebbe coinvolto lo specifico fondo di garanzia per le PMI, disponibile presso il Ministero dello Sviluppo Economico”.

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