“Faremo tutto il necessario per completare la ripresa”. L’ultimo whatever it takes (copyright di Mario Draghi) è stato lanciato da Jerome Powell davanti al Parlamento Usa. Così, con vibrante slancio retorico, il presidente della Fed ha voluto tranquillizzare i mercati: “Non alzeremo preventivamente i tassi per fermare l’aumento dell’inflazione, che è transitorio”.
I mercati hanno gradito la marcia indietro della Fed: tornano a salire i Big della tecnologia, a partire da Microsoft, per la prima volta sopra i 2 mila miliardi di capitalizzazione; i tassi d’interesse sul lungo periodo hanno di nuovo imboccato la via della discesa. A creare qualche brivido sui mercati resta il Bitcoin, precipitato sotto i 30 mila dollari, a causa della pressione delle autorità cinesi.
“BEZOS, RESTA LASSÙ”. IN 70 MILA LO VOGLIONO NELLO SPAZIO
Stamattina in Asia, si mette in luce l’Hang Seng di Hong Kong (+1,5%). Sulla parità il Nikkei di Tokyo, il CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen guadagna lo 0,7%.
Chiusura positiva per i listini Usa: Dow Jones +0,2%, S&P 500 +0,5%. Il Nasdaq sale dello 0,79%.
Nel primo giorno del Prime Day Amazon ha incassato 5,6 miliardi di dollari grazie alle vendite elettroniche.
Lo strapotere di Jeff Bezos non piace a tutti. Una petizione per consigliare al proprietario di Amazon di non tornare dallo spazio dove verrà presto lanciato dalla sua Blue Origin ha raggiunto in poche ore 70mila firme.
Il Treasury Note a dieci anni tratta stamattina a 1,46%, quello a due anni a 0,24%.
L’indice Bloomberg Commodity delle principali materie prime è tornato a salire, in vista di un’accelerazione della crescita economica mondiale. Il petrolio WTI è in rialzo dello 0,5% a 73,3 dollari il barile, sui massimi di periodo anche per effetto delle aspettative sull’andamento delle scorte strategiche degli Stati Uniti.
PECHINO SPEGNE LE FABBRICHE DI CRIPTOVALUTE
Ad agire contro l’inflazione è in questi giorni soprattutto la Cina. Pechino continua la sua campagna per calmierare i prezzi delle commodity, mentre agisce con durezza contro gli eccessi del credito e spegne la produzione di criptovalute.
Le autorità hanno fatto sapere che nella seconda parte dell’anno le raffinerie private (circa un quarto dell’import di petrolio del Paese) dovranno ridurre gli acquisti in modo drastico, oltre un terzo in meno di quel che avevano comprato l’anno scorso.
Il Bitcoin, dai massimi di aprile a 65 mila dollari, è precipitato ieri sotto quota 30 mila sotto la spinta del blocco delle miniere dello Xinkiang, le principali fonderie elettroniche delle monete che consumano più energia (in carbone) di intere nazioni.
Stamane il Bitcoin rimbalza; non è improbabile che nuove fonderie possano nascere in Paesi più compiacenti, magari in Centro America. El Salvador, che ha adottato il bitcoin, propone miniere che sfruttano energia idroelettrica.
CIAK, SI GIRA: “RECOVERY, ATTO PRIMO”. PIAZZA AFFARI IN ROSSO
Sembra un film, ma il primo Ciak del Recovery si è tenuto ieri nella fabbrica dei sogni di Cinecittà.
“La giornata di oggi è solo l’inizio. La sfida più grande è ora l’attuazione del piano. L’importante è che questi fondi siano spesi tutti e siano spesi bene, in maniera efficace e con onestà”. Con queste parole il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha accolto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, negli studios cari a Federico Fellini. I listini azionari, alieni alla retorica, hanno guardato a un obiettivo più immediato: l’intervento in serata di Jay Powell. Nell’attesa pochi scambi, prezzi poco mossi.
Piazza Affari recupera nel finale ma chiude in leggero ribasso: -0,32%, a 25.150 punti.
In terreno positivo gli altri listini europei, che chiudono in rialzo: Francoforte +0,2%, Parigi +0,28%.
GRANDVISION, IL GIUDICE DÀ RAGIONE A ESSILUX
Essilor Luxottica -1% dopo che il tribunale del Commercio ha stabilito che, viste le violazioni di Grand Vision, il gruppo presieduto da Leonardo Del Vecchio non è più tenuto a rispettare il contratto di acquisto.
A Londra prende il volo Trevor Perkins (+8%) dopo che il gruppo leader dei materiali da costruzione ha anticipato conti record per il secondo trimestre. Da gennaio il titolo sale del 30% e il giro d’affari dell’e-commerce del 70%.
BTP STABILE, FRENA IL BUND
Btp decennale stabile a un rendimento attorno allo 0,88%. Lo spread chiude a 110 punti (-0,66%).
In serata il Tesoro ha comunicato l’offerta in asta il 25 giugno di 2,75 miliardi di Btp short term e di un miliardo di Btpei trentennali.
Bund decennale tedesco a -0,17%, all’indomani delle indiscrezioni sull’aumento delle emissioni di carta tedesca. Il Ministro delle finanze tedesco, Olaf Scholz, proporrà di sospendere i limiti costituzionali sul debito.
CORRE FINECO, BPM COMPLETA LE CARTOLARIZZAZIONI
La bandiera del Toro è stata tenuta su dal comparto del risparmio gestito: in testa FinecoBank (+1,86%) dopo che si è ridotta la pressione del venditore Marshall Wace. Per City (rating buy) il titolo può salire fino a 16 euro. L’istituto guidato da Alessandro Foti è anche la prima scelta di Crédit Suisse. Acquisti su Banca Generali (+0,71%) e Azimut (+0,45%).
Sale Mediobanca (+1%), ma tra i peggiori del Ftse Mib ci sono in compenso Banco Bpm e Bper, che perdono oltre l’1%. La banca di Giuseppe Castagna ha completato il Progetto Rockets, con la cartolarizzazione di un portafoglio di crediti a sofferenza da 1,5 miliardi di euro. In serata è stato annunciato il completamento di una nuova emissione subordinata Tier 2, con scadenza dieci anni (giugno 2031 per un ammontare pari a 300 milioni di euro).
FRENA ILLIMITY DOPO L’INGRESSO DI PIGNATARO
Illimity, la banca fondata da Corrado Passera, ha presentato l’alleanza con il gruppo Ion di Andrea Pignataro, che acquisirà il 9,99% del capitale attraverso un aumento di capitale riservato. Investitori non convinti: titolo -5% sul segmento Star.
I BROKER PROMUOVONO CNH INDUSTRIAL
Sulla parità Stellantis. Prese di beneficio su Cnh Industrial (-0,69%) dopo l’operazione Raven. Banca Akros ha alzato il target price d a 17,5 euro da 17 euro, confermando a buy il rating dopo la conference call di commento all’operazione di acquisizione. Secondo gli esperti, questa operazione rende il business Industrial della società più simile a quello, best-in-class, di John Deere, migliorando le prospettive sui margini e sui prezzi. Mediobanca securities ha confermato il rating outperform e il target price di 17 euro.
BENE TENARIS, DIASORIN AL TOP DOPO LA FUSIONE CON LUMINEX
Tra i petroliferi bene Tenaris (+1%) supportata dall’aumento del greggio, male Saipem. Eni ha azzerato le perdite. Il Ceo Descalzi non ha escluso l’ipotesi di uno spin off delle attività di bioraffineria. Si è detto convinto, inoltre, del ruolo determinante del gas.
Salgono Stm (+1,19%) e Diasorin (+0,26%) che si è portata sui massimi da un mese dopo l’ok di Luminex alla fusione. Bene anche Technogym e Ferragamo. Al fondo del listino Unieuro, Ovs (-6%) e Saras (-4%).