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Popolare di Sondrio, convegno sulle sfide del sistema bancario: riequilibrare redditività e credito all’economia reale

Il convegno “Sviluppo e sistema bancario” organizzato dalla Banca Popolare di Sondrio ha acceso i riflettori sulle sfide del settore. Focus su riallineare redditività delle banche con il credito all’economia reale e sul ruolo fondamentale delle banche locali

Popolare di Sondrio, convegno sulle sfide del sistema bancario: riequilibrare redditività e credito all’economia reale

Banca Popolare di Sondrio, insieme alla società di consulenza aziendale Vitale Zane & Co., ha organizzato un convegno dal titolo “Sviluppo e sistema bancario – Linee guida per un nuovo progresso” per discutere e parlare delle sfide attuali del sistema bancario.

Durante l’evento è emersa l’importanza per il sistema bancario di riallineare la crescita della redditività delle banche con la concessione di credito all’economia reale. Questo riequilibrio è cruciale per sostenere lo sviluppo economico, specialmente in paesi come l’Italia, dove le banche locali, soprattutto quelle a supporto delle piccole e medie imprese, giocano un ruolo fondamentale.

Al convegno hanno partecipato esperti del settore come Marco Onado, Stefano Zamagni, Alberto Quadrio Curzio, Giacomo Pedranzini, Giuseppe Porro, Anna Gervasoni e Mario Alberto Pedranzini. Marco Onado ha, inoltre, presentato un aggiornamento e un approfondimento sul confronto tra il sistema bancario italiano e altri sistemi bancari, con un focus specifico sulle banche locali, basandosi su ricerche originali.

Pedranzini, Ad Sondrio: “Nostro obiettivo è diventare giganti nel fare bene”

Mario Alberto Pedranzini, direttore generale e consigliere delegato della Banca Popolare di Sondrio, ha dichiarato al termine del convegno che la visione della banca è orientata verso una crescita sana, senza perseguire dimensioni eccessive. Ha sottolineato l’ambizione della Banca di diventare “giganti nel fare bene banca“, concentrandosi sulla qualità del servizio e sulla relazione con il territorio e la comunità. Pedranzini ha citato le prossime aperture di filiali a Trieste, Pordenone e Colere (Bergamo), evidenziando l’impegno della banca nel mantenere una presenza radicata sul territorio, incluso nei piccoli comuni contrastando la sempre maggiore desertificazione bancaria.

Il focus sulle banche locali

Marco Onado, docente presso il Dipartimento di Finanza presso l’Università Bocconi di Milano, ha approfondito il confronto tra il sistema bancario italiano e altri sistemi bancari, con un focus sulle banche locali, utilizzando le più recenti ricerche scientifiche e dati della BCE. Ha evidenziato come le grandi banche internazionali abbiano registrato una notevole crescita negli ultimi vent’anni, ma abbiano destinato solo una minima parte dei loro profitti allo sviluppo economico e ai prestiti alle imprese.

Onado ha argomentato che la redditività e l’efficienza delle banche non dipendono dalla loro dimensione: le banche di comunità di dimensioni più contenute possono essere altrettanto, se non più, efficienti e redditizie delle grandi banche. Inoltre, ha sottolineato che le banche più piccole sono in grado di comprendere meglio le esigenze di credito delle imprese locali e i bisogni dei risparmiatori della zona. Ha criticato l’eccessiva crescita dimensionale di alcune banche, sottolineando come ciò non abbia portato alcun beneficio alle imprese e alle famiglie, evidenziando il rischio di creare banche “too big to fail”, troppo grandi per fallire, con conseguente instabilità nel sistema bancario.

Zamagni: “Tornare a fare vera banca”

Per il professore di economia politica all’Università di Bologna Stefano Zamagni, dopo decenni di concentrazioni eccessive nel settore bancario, con un’enfasi sulla finanza a scapito della vera funzione bancaria, è necessario ritornare a “progettare un sistema bancario incentrato sul vero significato di fare banca, con obiettivi sociali, pubblici ed economici”. Zamagni ha evidenziato un notevole divario tra l’aumento della redditività delle grandi banche e la loro concessione di credito all’economia reale. Le teorie che giustificano l’espansione dimensionale delle banche citano le economie di scala, ma Zamagni argomenta che queste economie sono spesso accompagnate da diseconomie di scala, che diventano più significative quanto più grandi diventano le banche. Pensiero finale poi sulle banche di territorio di cui sottolinea il ruolo cruciale nel rafforzare “il principio democratico” avvertendo che il “rischio delle concentrazioni bancarie” possano “fare la fine della torre di Babele”.

Negli altri interventi il professore emerito, Alberto Quadrio Curzio, ha evidenziato l’importanza della Banca Europea per gli Investimenti (BEI) nell’economia reale europea e nei mercati globali, insieme al ruolo cruciale delle banche territoriali nel supporto alle imprese mentre il docente di politica economica Giuseppe Porro ha analizzato il ruolo delle Banche di Credito Cooperativo (BCC) nel sostenere il sistema del credito, specialmente per le microimprese e le società di persone. Infine, Anna Gervasoni, prorettore della LIUC Università Cattaneo e direttore generale di AIFI, ha evidenziato come il capitale privato possa integrarsi nel ruolo delle banche per esplorare nuove vie di sviluppo imprenditoriale.

A conclusione dei lavori, Pedranzini ha espresso il desiderio di un maggior impegno sociale da parte del settore bancario e ha sottolineato l’importanza di mantenere una stretta relazione con le imprese per consentire loro di perseguire il proprio sviluppo. Nonostante le false promesse del gigantismo bancario, Pedranzini ha ribadito che le banche locali, spesso di dimensioni più contenute, rimangono cruciali per affrontare le sfide del mercato.

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