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Politica e finanza, appunti semiseri sulla crisi di governo

Dal contratto di governo ai mercati finanziari, dallo spread all’euro e altro ancora: le parole chiave della politica e della finanza nell’esilarante interpretazione dei protagonisti della crisi di governo e di una campagna elettorale mai finita

Politica e finanza, appunti semiseri sulla crisi di governo

Quanto segue è la trascrizione degli appunti che ho tenuto nel corso della campagna elettorale. Poiché questa è di fatto già ripresa sugli stessi temi della precedente, ho ritenuto utile renderli noti ai lettori.

Sono annotazioni redatte per quel buon padre (madre) di famiglia, se del caso anche single, racchiuso in quell’universo indistinto definito “cittadini” e “popolo”.

Avverto in ogni caso i lettori che gli appunti ambiscono a compiere una mission impossible: dare senso alle parole più in uso nella lingua politica italiana in occasione della crisi e delle elezioni…

1. Contratto di governo (detto alla tedesca) e di programma per i cittadini: singolare contratto che non prevede alcune prestazioni (Nb. copertura finanziaria) da parte dei cittadini. Meglio: manifesto di politica economica posto sotto gli occhi della finanza internazionale, ove si dichiara la disponibilità del futuro governo a uscire dall’euro. Forza dunque che siamo pronti con Paolo Savona Stranamore nel ruolo chiave di assoluta garanzia per attuare il D-Day dell’uscita shock. Manifesto poi emendato, ma la notizia era ormai stata data. Fonti vicine agli ambienti militari pare che si riferiscano al Contratto di programma con il nome in codice “B29-Enola Gay”.

2. Prerogative del Presidente della Repubblica (nel senso di: ma chi è costui che snobba la lista dei desideri di Salvini e Di Maio ridotta a “fateci almeno provare con il Conte cameriere?). Prerogative come ostacolo voluto dalla politica del passato e gioiello incastonato nella Costituzione più bella del mondo. “Costui” che oggi si oppone al “primato della politica”, richiesto gran voce dai partiti che con afflato alla Marinetti corrono verso il futuro come auto irrispettose del codice della strada all’insegna di Noi vogliamo cantare l’amor del pericolo, l’abitudine all’energia e alla temerità (Filippo Tommaso Marinetti, Manifesto del Futurismo, Le Figaro, 20 febbraio 1909);

2 bis. Sovranista (nel senso alla Trump di Italy First ala meneghina o alla pummarola). Consulente preferito dai sovranisti è Bannon, espulso dallo staff della Casa Bianca, estimatore del filosofo razzista Julius Evola (1898-1974),devoto a Mussolini per le leggi razziali che poi abbandonò il fascismo per il miglior nazismo di Hitler, ritenuto più consono alle sue aspirazioni per la razza pura ariana; Anche nel senso di: delirio di onnipotenza di un progetto politico relativo ad un paese che non dispone (a differenza di Trump) di materie prime, fonti di energia e che pertanto dipende dall’interesse degli altri paesi ad intrattenere relazioni economiche. Esilarante nelle relazioni internazionali il ruggito del topo sovranista;

3.Spread (nel senso di chi se ne frega di): differenza tra il tasso di interesse corrisposto sui titoli con scadenza decennale emessi da tesoro tedesco (BUND) e i corrispondenti titoli di stato emessi dal Tesoro italiano (BTP). Mai trascurare il fatto che i BTP sono ricchezza detenuta nel portafoglio delle famiglie e delle imprese italiane (circa 2/3 dell’intero ammontare) e per circa un terzo da famiglie e imprese straniere. Lo spread aumenta quando sale la sfiducia nel governo italiano di onorare il proprio debito pubblico, scende quando la fiducia cresce. Me ne frego dello Spread significa dire me ne frego della ricchezza delle famiglie e delle imprese straniere (sono sovranista) ma anche di quella delle famiglie italiane (anche se sono sovranista);

4. Mercati finanziari (nel senso di poteri forti complottisti, sia per politici di destra che di sinistra). Costituiscono la sintesi di milioni e milioni di comportamenti adottati dai singoli risparmiatori, caso mai affidati a intermediari che sperano di ricevere sia un modesto rendimento sia l’incasso del capitale alla scadenza del titolo. Poiché i risparmiatori hanno piedi di piombo lungo la strada che li avvicina ai titoli di stato e gambe da lepre quando se ne devono liberare, sono anche sensibili alle parole (non ai fatti) usate da chi vuole governar il paese ove risiedono i risparmiatori. Non ci faremo ricattare dai mercati finanziari ovvero dai poteri forti significa dire che non ci facciamo ricattare dai nostri cittadini/risparmiatori. Quindi chi se frega dei nostri cittadini;

5. Mercati finanziari versus interessi degli italiani (nel senso di accusa al Presidente Mattarella che sottende il masochismo degli italiani). Vedi sopra per comprendere come mai gli italiani si contrappongano a loro stessi;

6. Disavanzo pubblico per il finanziamento dei consumi delle famiglie (nel senso di pasto gratis per tutti). Ovvero: il Ministero dell’economia emette titoli di stato da collocare tra i risparmi delle famiglie e delle imprese per ottenere i flussi monetari da elargire alle medesime famiglie e imprese. Le famiglie che risparmiano (cittadini e popolo nel linguaggio di Salvini e Di Maio finanziano i consumi delle famiglie che spendono tramite l’indebitamento della intera collettività nazionale. Provvedimento noto come “invito delle famiglie risparmiatrici al gran ballo sull’onda del bolero di Ravel” fino al crescendo (collasso?) finale.

7. Disavanzo pubblico per il finanziamento degli investimenti ad elevato moltiplicatore (detto anche “spesa Super Baron Munchausen” che si solleva tirandosi per le stringhe delle scarpe). Ad esempio: 10 miliardi euro (che si aggiungono allo stock del debito pubblico) destinati agli investimenti ad elevato moltiplicatore fanno crescere il PIL di 20mila miliardi di euro con moltiplicatore 2; di 30.000 con moltiplicatore 3 e così via. Sono atti di fede non corroborati da prove statistiche documentabili e supposte ad analisti indipendenti;

8. EURO (idem per spread: chi se ne frega del). Senza la vecchia lira non si può più svalutare per fregare con i prezzi i nostri concorrenti europei. Pazienza se scatta l’inflazione interna: si provvederà con l’aumento della spesa pubblica alle famiglie di oggi. Le generazioni future? Cosa hanno fatto per noi sovranisti di oggi?

9. Debito pubblico (nel senso di fardello). Ricchezza privata di cui sbarazzarci il più presto e velocemente possibile (effetto shock: vedi afflato Marinetti) per ricominciare a erogare nuova spesa pubblica finanziata con nuovo debito pubblico nei portafogli dei risparmiatori ancora sotto shock

10. Mini-bot (nel senso di moneta parallela all’euro). Emissione da parte del Tesoro italiano di nuovi titoli di picco taglio che possono essere utilizzati per acquisti di vario titolo. Primo passo per la nuova legge che dia alla Banca d’Italia il potere di stampare moneta sovranista e conseguente abbandono dell’euro.

11. Flat tax con due aliquote. Sfida ai matematici e ai geometri analitici di risolvere siffatto problema che appare più difficile della successione aurea di Leonardo Fibonacci (Pisa 1175- 1235).

12. Establishment (nel senso di eliminare lo stesso). Espressione inglese ignota ai più giovani che significa “fatti più in là oh oh! che vengo io”, così come cantavano le sorelle Bandiera negli spettacoli notturni di Renzo Arbore. Vedi il caso più recente del professor Conte

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