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Pnrr: l’Italia non ha ancora presentato il piano RePowerEu. Giorgetti: “Non rinunciamo a niente, valutiamo investimenti”

Tra l’Italia e Bruxelles sono “in corso scambi costanti” sul nuovo capitolo RePowerEu da aggiungere al Pnrr, ha detto la portavoce Ue – Giorgetti sul piano: “È il più grane d’Europa, difficoltà dovute alla burocrazia, ma valutiamo investimenti”

Pnrr: l’Italia non ha ancora presentato il piano RePowerEu. Giorgetti: “Non rinunciamo a niente, valutiamo investimenti”

Il governo italiano non ha ancora presentato il “nuovo capitolo” RePowerEU da aggiungere al Pnrr. Lo ha detto la portavoce della Commissione europea responsabile degli affari economici Veerle Nuyts, spiegando che con l’Italia “sono in corso scambi costanti”.

RePowerEu: 2,7 miliardi di sussidi in attesa

Secondo quanto previsto, il nostro Paese può beneficiare di un totale di “nuovi sussidi per 2,7 miliardi di euro” a titolo di RepowerEu, lo strumento pensato per ridurre la dipendenza energetica dalla Russia e accelerare la transizione verde. “Per avere accesso a tali fondi è molto importante rilevare che occorrono nuove misure e nuove riforme, nuovi investimenti non ancora compresi nel Pnrr iniziale”, ha spiegato la portavoce. 

Alla domanda se è possibile per l’Italia spostare dei progetti del Pnrr iniziale a RepowerEU, ha risposto che “l’ambizione di riforma deve restare la stessa, altri Stati hanno sottoposto un capitolo RePowerEU con un aggiornamento di misure del Pnrr iniziale” allo scopo “ “aumentare” le misure del Pnrr originario. 

Gli Stati membri – ha precisato l’altro portavoce Eric Mamer – hanno la possibilità di presentare un nuovo capitolo all’interno del Pnrr per raggiungere gli obiettivi del Repower Eu. Attenzione, non si tratta di togliere i soldi” da un capitolo “per metterli in un altro. Si tratta solo di integrare una dimensione tematica supplementare”, ha specificato. In ogni caso, ha sottolineato Nuyts, “è possibile fare cambiamenti tecnici” al Pnrr “per aggiornare l’ammontare finale dei sussidi del Recovery con i quali l’Italia potrebbe ricevere un ammontare supplementare pari a 140 milioni di euro“.

Le opzioni dell’Italia

Nuyts ha passato in rassegna le varie possibilità aggiuntive per l’Italia: in primo luogo ci sono “dei cambiamenti tecnici che portano il totale finale dei sussidi per il Pnrr a un aumento di 140 milioni di euro; poi l’Italia ha notificato l’intenzione di chiedere prestiti supplementari al di là di quanto già richiesto e il regolamento Ue permette di arrivare al 6,8% del reddito nazionale 2019 in circostanze eccezionali; inoltre sulla base del regolamento Ue (articolo 21) può chiedere in casi eccezionali un cambiamento di ‘pietre miliari’ e di obiettivi specifici del Pnrr se ciò è giustificato sulla base di ragioni oggettive; infine la possibilità di includere il capitolo RePowerEU nel piano nazionale di ripresa e resilienza previsto”, ha concluso la portavoce.

Giorgetti sul Pnrr: “Non voglio rinunciare a niente”

“Io non voglio rinunciare proprio a niente, soprattutto se i fondi sono convenienti rispetto al prezzo”. Lo ha dichiarato il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, in merito alla possibilità che l’Italia rinunci a parte dei fondi del Pnrr, intervenendo all’Italy Capital Markets Forum di Bloomberg.

‘Il Governo – ha aggiunto – deve valutare quali siano gli investimenti più produttivi in termini di capacità di crescita del Paese e se qualche progetto non è più attuale, e’ nostro dovere rivedere questo tipo di previsioni”, spostando i fondi altrove. Giorgetti ha sottolineato che bisogna uscire da una logica di scontro “tra due grandi burocrazie, quella italiane e quella europea”, sottolineando che “anche la Commissione europea ha interesse che l’Italia si muova bene, investa bene le risorse messe a disposizione dell’Italia”. Il Pnrr, ha notato ancora, “è ambizioso, è il più grande Piano che esista in Europa. Abbiamo difficoltà che derivano dalla burocrazia italiana che non eccelle in produttività e velocità e stiamo cercando di migliorare”.

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