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Pnrr: il Consiglio Ue dà l’ok alle modifiche della quarta rata, ma la Commissione avverte: “Rischio crescente di ritardi”

Grazie al via libera l’Italia potrà inviare la richiesta di pagamento della quarta rata del Pnrr. Nuovi interventi per Terna, tagli al Sud

Pnrr: il Consiglio Ue dà l’ok alle modifiche della quarta rata, ma la Commissione avverte: “Rischio crescente di ritardi”

Dopo la Commissione, anche il Consiglio Ue dà via libera alle modifiche apportate all’Italia ai target per la richiesta della quarta rata del Pnrr. Un benestare atteso da luglio, vale a dire da quando il nostro Paese ha presentato la richiesta di modifica.

Il piano modificato dell’Italia “riguarda 10 misure, tra cui gli incentivi per l’efficienza energetica nell’ambito del cosiddetto Superbonus, l’aumento delle strutture per l’infanzia, lo sviluppo dell’industria spaziale e cinematografica e il trasporto sostenibile”, fanno sapere da Bruxelles. 

“Questa mattina insieme ai miei omologhi degli affari europei riuniti a Bruxelles per il Consiglio affari generali abbiamo adottato la decisione che accoglie definitivamente le richieste di modifica, presentate dal Governo italiano, di alcuni obiettivi relativi alla quarta richiesta di pagamento del Pnrr. Si tratta di un risultato molto importante che premia il lavoro svolto in questi mesi e che accogliamo con grande soddisfazione, ha detto a Bruxelles il Ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il Pnrr Raffaele Fitto. 

Grazie alle modifiche, l’Italia potrà “presentare la relativa richiesta di pagamento ed avviare la procedura per l’esborso dei 16,5 miliardi di euro previsti per la quarta rata del Pnrr”, spiega ancora Fitto.

Ue: “Rischio crescente di ritardi”

“L’attuazione del Pnrr italiano è in corso, ma con un rischio crescente di ritardi. L’Italia ha presentato tre richieste di pagamento, che corrispondono a 151 tappe e obiettivi del piano e che comportano un esborso complessivo di 42 miliardi di euro (riferito alle prime due richieste di pagamento presentate)”. Questo quanto si legge nel capitolo dedicato all’Italia del secondo report annuale Ue sull’attuazione del Recovery Fund. “Procedere rapidamente con l’attuazione del piano e la negoziazione della sua modifica è essenziale a causa della natura temporanea del Recovery in vigore fino al 2026″, recita il documento. 

Le modifiche alla quarta rata

Il Consiglio Ue ha ricordato che lo scorso luglio l’Italia aveva chiesto di modificare il Pnrr in quanto il piano risultava “parzialmente non più realizzabile a causa di circostanze oggettive”. La Commissione aveva ritenuto le modifiche giustificate e che “non influiscono sulla pertinenza, efficacia, efficienza e coerenza del piano di ripresa e resilienza italiano”. Il costo totale stimato del Pnrr modificato rimane invariato, pari a 191,5 miliardi di euro, di cui 68,8 miliardi di euro in sovvenzioni e 122,6 miliardi di euro in prestiti.

Tornando alla quarta rata, le modifiche presentate dall’Italia riguardano 10 obiettivi dei 27 originari, a cui si aggiunge il traguardo relativo agli alloggi universitari, slittato dalla terza alla quarta tranche. 

La revisione riguarda in particolare politiche per l’aerospazio, asili nido, transizione ecologica nei settori dell’edilizia, del trasporto stradale e del trasporto ferroviario, le sperimentazioni per l’idrogeno nella mobilità ferroviaria e nei settori altamente inquinanti al sostegno alle imprese femminili e alla lotta contro la povertà educativa.

Svimez: definanziati 7,6 miliardi per il Sud

Secondo Svimez, su 15,9 miliardi di euro di interventi del Pnrr definanziati in base alla revisione del Piano elaborata dal governo, circa il 46%(7,6 miliardi) riguarda progetti del Mezzogiorno e “non tutti erano segnalati come critici nell’attuazione” o “identificati come critici nella Relazione del maggio scorso”.

Le risorse liberate dal definanziamento delle misure “Aree interne – Potenziamento servizi e infrastrutture di comunità” e “Valorizzazione dei beni confiscati alle mafie” vengono destinate al finanziamento degli incentivi alle imprese previsti nell’ambito della nuova “Zes unica nel Mezzogiorno”. Svimez ha quindi sottolineato la necessità di “individuare subito fonti alternative di finanziamento per le misure stralciate dal Piano”.

Terna: nella revisione del Piano nuovi interventi per 840 milioni

“A febbraio di quest’anno, Terna ha avviato interlocuzioni con il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica per nuovi interventi da inserire nella revisione del Pnrr, nell’ambito del capitolo REPower Eu”, ha dichiarato Francesco Del Pizzo, direttore Strategie di sviluppo Rete e dispacciamento della società Terna nel corso dell’audizione sulla Relazione sullo stato di attuazione del Pnrr convocata a Palazzo Madama Senato dalle commissioni Bilancio congiunte di Senato e Camera.

‘Nel dettaglio – ha aggiunto – nella misura per le reti del trasporto elettrico, sono stati inclusi tre interventi per un contributo complessivo di 840 milioni di euro: 500 milioni di euro per la tratta est del Tyrrhenian Link, il cavo elettrico sottomarino che collegherà la Sicilia alla Sardegna e alla Campania (mentre la tratta ovest ha ricevuto pochi giorni fa l’autorizzazione del Mase), 200 milioni di euro per il collegamento in corrente continua tra la Sardegna, la Corsica e la Toscana (SA.CO.I. 3, che ha ricevuto tutte le intese regionali in attesa del decreto autorizzativo del Mase) e, in ultimo, 140 milioni di euro per la realizzazione di progetti sullo sviluppo delle tecnologie e delle competenze”.

Del Pizzo ha concluso esprimendo “l’auspicio di proseguire nel percorso intrapreso dal Governo di semplificazione delle procedure autorizzative e realizzative per accelerare il completamento delle opere, anticipandone i relativi benefici per il Paese”.

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