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Pnrr, Franco: “Governi non bastano, serve anche il privato”

Il ministro dell’Economia è intervenuto ad un incontro del B20 sulla crescita sostenibile. Messina (Intesa Sanpaolo): “Individuare soluzioni di finanziamento per coinvolgere i risparmi privati negli investimenti di impatto”

Pnrr, Franco: “Governi non bastano, serve anche il privato”

I governi non possono fare tutto da soli nella fase post pandemica della transizione energetica, sostenuta dagli investimenti dei Recovery Plan: serve il concorso del mondo privato e del mercato. Questo in sintesi il concetto espresso dal ministro dell’Economia Daniele Franco in occasione del B20-G20 Dialogue on Finance & Infrastructure “Accelerating sustainable and inclusive growth”, uno degli incontri annuali del B20, community di multinazionali di tutto il mondo fondata nel 2010 e quest’anno presieduta dall’Italia, come anche il G20: “Ora che l’economia sta recuperando dalla recessione – ha detto il ministro del governo Draghi – possiamo guardare con cauto ottimismo al futuro. Ma i governi non possono fare tutto da soli, è necessario il concorso di investitori privati e del mercato”.

“Le infrastrutture green – ha proseguito Franco, entrando nel merito del tema dell’incontro, cioè la crescita sostenibile ed inclusiva – aumentano crescita, occupazione e rendono le economie più resilienti. Hanno un ruolo importante per accrescere la crescita potenziale e rendere le economie più resilienti, contrastare i cambiamenti climatici ed hanno un forte impatto sull’occupazione”. Sulla stessa linea di pensiero del ministro dell’Economia anche Carlo Messina, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo e presidente della Task Force Finance & Infrastructure del B20: “I governi devono creare il quadro e gli incentivi affinché il settore privato si adatti e agisca per avere un impatto sull’ambiente e sulla società. Ad esempio le banche di sviluppo e i governi dovrebbero lanciare fondi di impatto specializzati per mobilitare il risparmio privato verso investimenti di impatto”.

Messina ha confermato l’impegno di Intesa Sanpaolo (che oggi oltretutto ha vinto per il secondo anno consecutivo il Premio Aipsa Spike Reply per la cybersecurity) ed ha anche sottolineato che “la crescita sostenibile ha bisogno di motori di crescita come l’accesso facilitato al debito e ai mercati azionari per le pmi, la promozione di ecosistemi di innovazione aperti, la digitalizzazione e l’innovazione dei processi a favore delle catene del valore globali e integrate”. In particolare il G20 “dovrebbe promuovere lo sviluppo di fondi di crescita specifici per sostenere le pmi che potrebbero aver esaurito la loro capacità di indebitamento durante la crisi pandemica”, ha detto l’Ad di Intesa Sanpaolo di fronte ad una platea di manager e di rappresentanti istituzionali di tutto il mondo, tra cui il presidente di BlackRock Robert S. Kapito, e i due italiani membri dell’advisory board del B20 cioè il presidente di Generali Gabriele Galateri di Genola e Pietro Salini, amministratore delegato di WeBuild.

Presidente del B20 è invece Emma Marcegaglia, anche lei intervenuta: “Finanza e infrastrutture sostenibili sono fattori strategici per rilanciare la ripresa dopo la pandemia. È fondamentale che il G20 sostenga, accelerandola, l’inclusione finanziaria, che incoraggi l’impact investing e favorisca la transizione verso un’economia sostenibile anche attraverso l’adozione di standard di reporting di sostenibilità armonizzati a livello globale. Gli investimenti e le infrastrutture sostenibili sono più che mai importanti, ma per sfruttare appieno il loro potenziale, è necessario garantire alle PMI più ampio accesso al capitale e sostenere lo sviluppo delle nuove catene del valore globali, accelerando al contempo l’innovazione tecnologica nel sistema finanziario”.

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