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Pnrr, energia: più fotovoltaico anche in campagna. A marzo arrivano i primi bandi

Entro marzo il Ministero per le politiche Agricole metterà a bando 1,5 miliardi di euro per far crescere i pannelli solari nelle campagne

Pnrr, energia: più fotovoltaico anche in campagna. A marzo arrivano i primi  bandi

Più fotovoltaico ma senza consumare altro suolo agricolo. L’Italia ha scelto di salvaguardare le produzioni agricole e allo stesso tempo di incentivare i pannelli solari. Entro il 31 marzo il Ministero delle Politiche Agricole pubblicherà il bando da 1,5 miliardi di euro per nuovi impianti elettrici in ambito agricolo. Un bando molto atteso che all’atto della pubblicazione rispetterà anche la tempistica prevista dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Il governo, dunque, sostiene nuovi investimenti nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale e blocca le polemiche sull’invasività delle strutture solari.

“Siamo pronti a dare un contributo aggiuntivo alla transizione verso la neutralità climatica per ridurre in tempi brevi la dipendenza dalle importazioni di energia fossile” ha commentato il Presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti. La sua organizzazione è, infatti, tra le più interessate ai piani di incentivazione fotovoltaica. Nelle campagne di tutta Italia le aziende hanno opportunità di nuovi guadagni senza toccare le coltivazioni.

I dettagli del bando

Gli agricoltori italiani sono motivati anche all’uso del biogas e allo stoccaggio al suolo del carbonio derivante dalle attività nei campi. Il bando di marzo favorirà l’installazione di pannelli fotovoltaici sulle coperture degli edifici produttivi su una superficie complessiva di 4,3 milioni di mq per 0,43 Gigawatt.

Le domande di accesso ai contributi saranno gestite dal GSE, che il Ministro Stefano Patuanelli ha indicato come attuatore della linea specifica del PNRR. Al Ministero manterrà, comunque, la responsabilità della supervisione dei lavori che dovrebbero essere più rapidi in rapporto alle varie autorizzazioni. I controlli dovrebbero scongiurare tentativi di truffe o raggiri ai danni dello Stato. Si sa anche che nei territori sono già in piedi contatti con società elettriche specializzate nel fotovoltaico. Molti studi hanno pronti progetti e business plan ed aspettavano il via libera per sottoscrivere gli accordi. Si esce da una specie di congelamento e un nuovo flusso di denaro viene messo in circolo.

Un piano ambizioso

È un passaggio decisivo soprattutto nell’attuale fase di difficoltà per la corsa verso l’alto dei costi energetici. “L’obiettivo fissato dal governo è ambizioso – aggiunge Giansanti- ma il nostro settore può fare di più, senza compromettere il potenziale produttivo agricolo e la qualità”. Alla produzione di energia elettrica verde potrebbero essere destinati anche i terreni non utilizzati. Le tecnologie non mancano per quel che riguarda lo stoccaggio dell’energia prodotta. Migliaia di ettari rurali abbandonati possono essere utilizzati a questo scopo “di riserva”.

L’Italia vanta una lunga tradizione di stoccaggio di combustibili fossili, idee che ritornano a proposito del carbonio da catturare. Ma nella transizione verde le campagne si prestano bene alla costruzione di mini comunità energetiche integrate con altre fonti pulite – oltre al fotovoltaico- come il biogas. Su quest’ultima, il Decreto Milleproroghe ha appena stabilito nuovi incentivi per impianti fino a 300 Kilowatt. Altro pezzo del complicato mosaico della transizione ecologica italiana.

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