Condividi

Pirelli, il Venezuela manda in rosso i conti

Il cda della società guidata da Marco Tronchetti Provera ha approvato il progetto di bilancio 2015 che registra risultati operativi in linea con i target e una crescita oltre le attese dei ricavi del segmento Premium – Apac e Nafta sono le aree dove Pirelli cresce di più – Deconsolidata la controllata in Venezuela

Pirelli, il Venezuela manda in rosso i conti

Pirelli ha approvato il progetto di bilancio 2015, che registra risultati operativi in linea con i target e una crescita oltre le attese dei ricavi del segmento Premium. L’esercizio si chiude però con un rosso di circa 369 milioni a causa del deterioramento dello scenario macroeconomico, delle crescenti restrizioni sulla conversione di valuta estera e della riduzione della disponibilità di dollari Usa che condizionano l’operatività di Pirelli in Venezuela. Il gruppo ha deciso perciò di deconsolidare Pirelli de Venezuela CA iscrivendo al partecipazione a fair value, a 18,9 milioni, e registrando sui conti 2015 un impatto negativo di 559,5 milioni (di cui 277,7 milioni della posizione finanziaria netta positiva della controllata).

Pirelli ha pertanto chiuso il 2015 con una perdita netta delle attività in funzionamento di 368,9 milioni di euro che sconta anche 107,6 milioni di impatto fiscale non ricorrente legato alla svalutazione di imposte differite dopo il riassetto Pirelli-Marco Polo Holding. Senza tali voci non ricorrenti Pirelli avrebbe registrato un utile consolidato di 298,2 milioni dai 315,2 milioni del 2014.

I ricavi sono cresciuti del 4,8% a 6,309 miliardi superando il target di 6,25 miliardi. In crescita del 6,4% a 1,242 miliardi l’ebitda ante oneri non ricorrenti e di ristrutturazione. L’ebit ante oneri non ricorrenti e di ristrutturazione sale del 5,7% a 918,5 milioni.

Già nella prima parte dell’esercizio 2015, Pirelli aveva segnalato “il protrarsi della difficile congiuntura economica” in Venezuela, e anche in Argentina, delineando in caso di un ulteriore peggioramento del quadro locale una possibile riduzione dell’utilizzo della capacità produttiva in Venezuela. La questione Venezuela impatta negativamente anche sulla posizione finanziaria netta del gruppo che è passiva al 31 dicembre 2015 per 1,19 miliardi, rispetto ai 979,6 milioni di un anno fa, mentre avrebbe avuto un miglioramento a 921,4 milioni senza considerare il deconsolidamento.

“Rispetto al target 2015 di 850 milioni di euro – si legge nella nota societaria – la posizione finanziaria netta al 31 dicembre 2015 sconta inoltre il posponimento al 2016 della cessione di alcune partecipazioni finanziarie per circa 120 milioni di euro incluse nel target annuale”.

Come da accordi tra i nuovi azionisti di Pirelli, l’intero cda della società ha rassegnato le dimissioni con effetto dalla data odierna al fine di consentire all’azionista unico Marco Polo Industrial Holding di procedere alla nomina di un nuovo cda. L’assemblea, tenutasi oggi, ha deliberato di nominare per tre esercizi e dunque fino all’assemblea di approvazione del bilancio al 31 dicembre 2018 consiglieri di amministrazione: Ren Jianxin, Yang Xingqiang, Bai Xinping, Ze’ev Goldberg, Wang Dan, Jiao Chonggao, Zhang Haitao e Yang Xun (in rappresentanza del socio China National Tire & Rubber Corporation Ltd); Marco Tronchetti Provera, Giorgio Bruno, Luca Rovati, Carlo Acutis e Gustavo Bracco (in rappresentanza del socio Camfin ); Igor Sechin, Andrey Kostin ed Emerson Milenski (in rappresentanza del socio Long Term Investment SA).

Commenta