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Pil e ripresa debole, il problema è europeo

SERVIZIO STUDI BNL, GRUPPO BNP PARIBAS – I risultati del secondo trimestre sono un bicchiere da vedere mezzo pieno – L’uscita dalla recessione si consolida per l’Italia ma il passo della ripresa è moderato – E’ l’Europa nel suo insieme che continua a crescere troppo poco: a settembre occorrerà lavorare su crescita interna, investimenti e competitività.

Pil e ripresa debole, il problema è europeo

I risultati del Pil del secondo trimestre in Italia sono un bicchiere da vedere mezzo pieno. Nell’arco di quattro trimestri la crescita annua della nostra economia è passata da meno mezzo punto percentuale a piú mezzo punto percentuale. Lacrescita acquisita nella prima metà del 2015 ammonta a quattro decimi di punto, dando credibilità all’obiettivo di un incremento sull’anno dello 0,7 per cento.

È la conferma che l’uscita dalla recessione si consolida, anche se il passo della ripresa è moderato. Ma la debolezza della ripresa non è un problema italiano, ma europeo. Lo dimostrano i numeri.

Con un incremento sul trimestre precedente di due decimi di punto l’Italia si colloca esattamente a metà strada tra i quattro decimi di incremento segnati nel secondo trimestre dalla Germania e la crescita zero a livello congiunturale della Francia.

È l’Europa nel suo insieme che continua a crescere troppo poco. E il deficit di sviluppo reale è aggravato da un’inflazione che rimane troppo bassa e pari a luglio ad appena la decima parte dell’obiettivo del due percento fissato dalla BCE per l’eurozona.

A settembre si dovrà tornare a lavorare intensamente al cantiere europeo della ripresa. È quanto indicano i numeri di Pil del secondo trimestre e confermano i rinnovati segnali di incertezza provenienti dai ritmi di sviluppo e dalle vicende valutarie del mondo extra-europeo. Piú crescita interna, più investimenti e più competitività appaiono le leve su cui agire.

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