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Piazza Affari regina della Ue grazie alle banche

Un’altra giornata in rialzo per le Borse, trascinate dalle banche, mentre lo spread Btp-Bund cala – Ma il nostro debito pubblico è più alto che dopo la guerra – Il ministro Patuanelli ipotizza una fusione tra Terna e Snam

Piazza Affari regina della Ue grazie alle banche

La volatilità del petrolio e l’incertezza di Wall Street frenano, ma non azzoppano i listini europei, che chiudono un’altra seduta positiva anche se lontana dai massimi di giornata. Francoforte guadagna l‘1,28%; Parigi +1,43%, Madrid +1,59%; Londra +1,87%, Zurigo +1,41%.

Piazza Affari è una delle migliori +1,71%, 17.677 punti, grazie a un comparto bancario forte in tutta Europa a seguito dei risultati di Ubs (+7,07% a Zurigo).

A spingere gli acquisti è il progressivo riavvio delle attività produttive nei vari paesi, nonostante la Germania abbia rivisto, ieri e oggi, un tasso di contagio da Coronavirus vicinissimo a 1, dopo essere scesa fino a 0,7, 15 giorni fa. Si deve d’altra parte trovare un punto di equilibrio fra contenimento dell’epidemia di Covid 19 e sopravvivenza del sistema economico e sociale. A questo delicato equilibrio contribuiscono in maniera determinante le mosse delle banche centrali, su cui si concentra l’attenzione questa settimana con la riunione della Fed che termina domani e quella della Bce prevista giovedì. È soprattutto da Christine Lagarde che ci si aspetta qualche novità. Gli analisti non prevedono sorprese su tassi, forward guidance, reinvestimenti e Qe “ordinario”, pensano piuttosto a un possibile aumento nel programma pandemico di acquisti e a nuove decisioni sui fallen angels, ovvero le grandi aziende che hanno perso solo di recente, a causa della crisi da pandemia, il rating a livello d’investimento. 

Mentre ci si avvicina a quest’appuntamento, cala ancora lo spread fra titoli di Stato italiani e tedeschi. Il differenziale di rendimento sul decennale scende a 218 punti base e il tasso del Btp sul secondario scende a 1,72%.

In salita invece i rendimenti nella aste di oggi. Il Tesoro ha collocato 7 miliardi di Bot a sei mesi a +0,227% da 0,055% di fine marzo. Si tratta dei massimi dall’agosto del 2018. Sul mercato sono andati anche Bot a 3 mesi per 3,5 miliardi di euro a fronte di richieste per 7,356 miliardi con un rendimento di 0,034.

Il clima di maggior fiducia favorisce le banche. A Milano svetta Bper con un rialzo del 6,28% alla vigilia della presentazione dei dati trimestrali e all’indomani del via libera dell’assemblea di Intesa (+3,73%) alla delega al cda per l’aumento di capitale in vista dell’Ops su Ubi Banca (+3,42%). In alta classifica Unicredit +3,72% e Mediobanca +3,43%. Ancora denaro per il risparmio gestito: Azimut +4,29% e Banca Mediolanum +4,77%. Tonica Eni, +3,33%, mentre il petrolio resta sulle montagne russe. Dopo il tonfo di ieri oggi ha avuto una fase di recupero, ma attualmente il Brent arretra dello 0,6% a 22,93 dollari al barile; il Wti -6,4%, 11,96 dollari al barile.

Tornando sul listino principale di Milano: Atlantia, +4,3%, renderà noti i risultati 2019 a mercati chiusi, nel giorno del varo della diciannovesima campata d’acciaio del nuovo viadotto di Genova, a meno di due anni dal crollo del Ponte Morandi.

Le vendite penalizzano Nexi -2,79%, Buzzi -1,95%; Recordati -1,25%. Fra le utility Terna cede lo 0,95%, mentre Snam sale del 3,93% nel giorno in cui il ministro Stefano Patuanelli, in un’intervista al Sole 24 Ore, è tornato a rilanciare l’ipotesi di fusione tra le due società.

L’euro-dollaro è lievemente favorevole alla moneta unica, con il cambio in area 1,084. Oro in calo frazionale, a 1719,40 dollari l’oncia

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