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Assemblea Intesa: ok ad aumento per offerta su Ubi

Avanti tutta su Ubi Banca. L’assemblea straordinaria di Intesa Sanpaolo ha dato via libera all’avvio di un aumento di capitale da 1,011 miliardi a servizio dell’offerta su Ubi Banca.

Dalle parole, la banca guidata da Carlo Messina, è passata ai fatti. La decisione dell’assemblea, presa con il Sì del 98% del capitale presente, rappresenta infatti un impegno concreto nell’operazione da 4,9 miliardi di euro lanciata lo scorso 17 febbraio per acquisire l’istituto guidato da Victor Massiah. Applaude la Borsa con il titolo che a Piazza Affari guadagna il 2,5% a 1,3774 euro dopo aver toccato un massimo di 1,408 euro.

Nello stesso frangente l’assemblea ha approvato il bilancio 2019 e la sospensione del dividendo in linea con le raccomandazioni della Bce.

INTESA: OK AD AUMENTO PER OFFERTA UBI

Scendendo nei dettagli, l’assemblea, tenuta a porte chiuse a causa dell’emergenza coronavirus, ha delegato il consiglio di amministrazione a deliberare entro il 31 dicembre 2020 l’avvio di un aumento capitale fino a 1,011 miliardi di euro, più sovrapprezzo, che prevederà l’emissione di un numero massimo di 1,94 miliardi di nuove azioni a servizio dell’Ops tra le azioni Intesa e quelle Ubi banca nella misura di 17 azioni del nuovo gruppo ogni 10 azioni di Ubi.

 Le nuove azioni, verranno valorizzate al prezzo di borsa al momento dell’emissione. “Nell’ipotesi di considerare il prezzo dell’azione Intesa Sanpaolo al 21 aprile 2020, pari a 1,3366 euro, l’aumento di capitale risulterebbe (a puro titolo esemplificativo) pari a 2,6 miliardi di euro”, ha sottolineato Intesa. 

“Il confronto tra il patrimonio netto tangibile di Ubi e l’ammontare dell’aumento di capitale di Intesa Sanpaolo determina una differenza che, al netto della quota attribuibile al fair value delle attività e passività acquisite e della valorizzazione di eventuali attività intangibili, rappresenterà il goodwill negativo (o badwill), dal quale va poi sottratta la perdita registrata per effetto della cessione del ramo bancario e pari alla differenza fra la patrimonializzazione del ramo ceduto e il prezzo pagato da Bper”, ha precisato ancora la banca.

“Grazie al sostegno dei nostri azionisti proseguiamo con maggior convinzione nell’offerta di scambio promossa nei confronti di Ubi – spiega il ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina – Un’operazione che, nel contesto generato dall’epidemia da Covid-19, acquisisce maggiore valenza strategica e per Ubi Banca una prospettiva ancor più rilevante: elevata  patrimonializzazione, robusta copertura dei crediti deteriorati,  dimensione, diversificazione e capacità di investimento assumono ora  ulteriore valore”.

Messina ha specificato che l’operazione andrà avanti “anche in presenza di adesioni al 50% più un’azione del capitale di Ubi” allo scopo di creare un “campione italiano” in grado di generare 13,5 miliardi di dividendi in cinque anni.

Il Ceo ha inoltre fatto riferimento al piano occupazionale, rassicurando sulla “valorizzazione del personale Ubi, che manterrà piena autonomia nell’erogazione del credito a livello locale”. Intesa ha inoltre intenzione di provvedere “all’assunzione di 2500 giovani, mentre le uscite saranno solo su base volontaria”.

Ricordiamo che per il momento la risposta di Ubi all’offerta di Intesa è stata tutt’altro che positiva. Lo scorso 8 aprile, nell’ambito dell’assemblea di Ubi, la presidente, Letizia Moratti, ha rimarcato che l’autonomia della banca “è un valore per tutti gli stakeholder, siano essi azionisti, clienti o dipendenti”.

OK A BILANCIO E A STOP DIVIDENDO

L’assemblea, stavolta in sede ordinaria, ha approvato anche il bilancio 2019 chiuso con un utile di 4,182 miliardi, in aumento del 3,3%.

“Abbiamo ritenuto doveroso accogliere l’invito della Bce, proponendo all’assemblea ordinaria di soprassedere alla distribuzione del dividendo, che pure è largamente coperto dagli utili conseguiti e dalla dotazione di capitale della banca: ci riserviamo di riconsiderarne l’opportunità dopo la scadenza del 1° ottobre 2020 indicata dal supervisore”, ha spiegato il presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro. La decisione di sospendere l’erogazione della cedola era stata presa lo scorso 31 marzo allo scopo di rispondere alle raccomandazioni della Bce che ha chiesto alle banche europee di  mettere da parte liquidità per sostenere imprese e famiglie chiamate ad affrontare la profonda crisi economica causata dalla pandemia di coronavirus. 

“Con un’eccedenza di capitale di circa 19 miliardi di euro, Intesa Sanpaolo è tra le banche che nei prossimi mesi potranno tornare a remunerare gli azionisti in maniera consistente e sostenibili”, ha ribadito Messina “Dividendi significativi (in un contesto come quello determinato dall’epidemia) rappresentano un importante sostegno agli azionisti retail e un cruciale supporto alle 26 fondazioni azioniste e alle loro iniziative a favore dei rispettivi territori”, ha concluso.

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