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Piazza Affari recupera la parità nel finale: si sgonfia Mediaset, corre Saipem

Borse contrastate in tutta Europa per la frenata dell’industria – Milano, che attende il governo Renzi, recupera la parità nel finale – Crolla Mediaset (-4,7%) dopo il rally dei giorni scorsi – In difficoltà anche banche e lusso – Vola Saipem e corre ancora A2a – Bene anche Fiat ed Enel – Recupera Tenaris – Oro in ribasso e petrolio in ascesa.

Piazza Affari recupera la parità nel finale: si sgonfia Mediaset, corre Saipem

Piazza Affari Azzera le perdite e chiude poco sopra la parità nel finale: +0,06% a 20.452 punti. Lo spread Btp-bund torna a salire a 197 punti base. Mentre Renzi è al lavoro per formare la squadra di governo e l’obiettivo di chiudere sabato la squadra, l’Europa è sconvolta dall’emergenza Kiev dove i morti negli scontri sono arrivati ad almeno 100. I mercati hanno vissuto una giornata di incertezza anche a causa del dato sulla manifattura in Cina che è caduto ai minimi degli ultimi sette mesi (con l’indice di hsbc e Markit sceso a 48,3 a febbraio dai 49,5 di gennaio contro le stime di 49,5 degli analisti) e delle minute della Fed che hanno indicato la possibilità di un aumento dei tassi prima di quanto il mercato si attenda. Contrastate le Borse europee: Francoforte -0,4%, Parigi +0,3%, Londra +0,24%.

Madrid ha oggi collocato in asta titoli di Stato per 5 miliardi con una forte domanda da parte degli investitori: due volte l’importo offerto nella forchetta 4-5 miliardi e rendimento tasso medio, al 3,58%, il livello più basso da gennaio 2006. Nell’Eurozona a febbraio l’indice Ecfin che misura la fiducia dei consumatori è calato a quota -12,7 punti.

A Wall Street fari accesi sulla superacquisizione di Whatsup da parte di Facebook che spinge Blackberry (e il suo sitema di mesaggistica). Occhi anche su Wal-Mart che scivola dopo aver annunciato stime sui profitti 2014 inferiori a quelle degli analisti. Alla chiusura dell’Europa il Dow Jones saliva dello 0,44%, l’S&P500 dello 0,34 e il Nasdaq dello 0,26%. Dagli Usa sono arirvati diversi dati macro: è calato sopra le attese l’indice sull’attività manifatturiera dell’area di Philadelphia rilasciato dalla Federal Reserve, a -6,3 punti a febbraio rispetto ai 9,4 punti del mese precedente. L’indice composito stimato dal Conference Board (il Super indice) a gennaio ha registrato un progresso dello 0,3% attestandosi a 99,5 punti, sotto le attese degli analisti che stimavano un rialzo dello 0,4%. Buone notizie invece dall’indice Pmi manifatturiero pubblicato da Markit che è salito in febbraio a 56,7 punti da 53,7 in gennaio, il maggior miglioramento del comparto manifatturiero dal maggio del 2010. In linea con le stime infine le richieste di sussidi di disoccupazione settimanali (settimana 15 febbraio), in calo di 3mila unità a 336mila. Ilpetrolio Wti scambia a 103,45% (+0,14%) e il cambio euro sollaro scivola dello 0,3% a 1,3692.

A Piazza Affari in evidenza Saipem +2,9%, A2A +2,1% che beneficia ancora dei buoni risultati diffusi ieri, Fiat +2%. In fondo al Ftse Mib Mediaset -4,9%. Banche a due velocità: il Banco Popolare che ha incassato il downgrade di S&P’s ha perso lo 0,21% dopo essere arrivata a perdere due punti e mezzo, Unicredit ha lasciato sul parterre lo 0,59%, Mediobanca l’1,17% all’indomani dei conti e Ubi Banca l’1,85%. Mps chiude in rialzo dello 0,73%, Bpm dello 0,10%, Bper dello 0,06%, Intesa Sanpaolo sulla parità.

Maggiori cali in ordine sparso sul principale indice del listino milanese:  Atlantia -1,37%, Stm -1,2% e Wdf -1,2%. Fuori dal Ftse Mib Risanamento balza di oltre il 12% dopo la conferma dell’offerta d’acquisto da parte di Tom Barrack insieme a Zunino con il conseguente lancio di una Opa obbligatoria. Salini Impregilo è salita del 3,16% grazie alla ripresa dei lavori sul Canale di Panama, nonostante non sia ancora stato siglato l’accordo definitivo sugli extra costi. In rialzo del 5,27% la matricola Expert System a due giorni dal debutto. Realizzi su LVenture (-7,22%) dopo il balzo in scia alla presentazione del piano industriale.

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