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Piazza Affari recupera (+0,84%), Mps rimbalza e Stm scivola ancora

Buon inizio di settimana per la Borsa italiana che fiuta i cambiamenti politici indotti dalla vittoria di Renzi – Contrastati i listini europei – Rimbalza Mps (+4,9%) e salgono Fondiaria, Finmeccanica, Prysmian, Banca Ifis e Saipem – Scivolano ancora Cnh e Stm ma anche Buzzi, Parmalat e Diasorin – L’euro va a 1,37 sul dollaro

Piazza Affari recupera (+0,84%), Mps rimbalza e Stm scivola ancora

Piazza Affari accelera nel finale e chiude in rialzo dello 0,89% sui massimi di seduta all’indomani della svolta politica del Pd con l’elezione a segretario di Matteo Renzi. Lo spread Btp bund è tornato a quota 230 punti base. Segno più anche per le altre piazze europee: Londra +0,11%, Parigi +0,11%, Francoforte +0,25%, Madrid +0,9% e rendimento al 4,14%. La Spagna ancora sotto l’Italia con un differenziale tra Bonos e Bund a 227 punti base.

A ottobre il superindice Ocse si è attestato a quota 100,7, contro il 100,6 di settembre. L’indicatore mostra segnali di miglioramento tra i principali membri dell’Ocse e un buon andamento per l’Italia, che dal 100,9 di settembre passa al 101,1. L’area Euro segna 100,9 punti dai 100,7 di settembre; la Francia sale da 100 a 100,2 e la Germania sale a 100,7 punti dai 100,5 del mese precedente. A Berlino sempre a ottobre la produzione industriale è scesa dell’1,2% congiunturale, secondo l’indice destagionalizzato. Dato che è sotto le attese che si aspettavano un rialzo. Il Portogallo ha confermato, anche se a ritmi più ridotti, il ritorno alla crescita nel terzo trimestre (+0,2% su base trimestrale) dopo l’exploit del pil nel secondo trimestre (+1,1%) che aveva segnato l’uscita dalla recessione dopo due anni e mezzo di segni negativi. In Grecia il Pil si è contratto del 3% tendenziale nel terzo trimestre dell’anno, in linea con le stime. Dopo sei anni di recessione, l’attesa è che nel 2014 la Grecia cresca dello 0,6% archiviando il primo segno positivo dal 2007

Oggi a Bruxelles si è riunito l’Eurogruppo in vista dell’Ecofin di domani delle dieci del mattino: sul tavolo l’unione bancaria e il meccanismo di risoluzione degli istituti di credito. Dalla riunione di oggi sono arrivati segni di apertura: Berlino accetta che a certe condizioni sia la Commissione Ue a far scattare la decisione di risoluzione e si fa largo l’ipotesi di un compromesso sui salvagente finanziari pubblici. Ma restano comunque da risolvere alcuni nodi fondamentali: il numero delle banche coperte dalle norme, le condizioni delle nazionalizzazioni temporanee, il peso degli oneri minimi da addebitare ai privati.

Per Moody’s i fondamentali finanziari delle banche europee resteranno sotto pressione nel 2014 nonostante recenti sviluppi positivi: “le condizioni economiche variano in Europa e pressioni negative su aspetti cruciali del merito creditizio delle banche, qualità degli asset, redditività e capitali, continueranno a farsi sentire sulle prospettive di molte banche”.

Wall Street ha aperto leggermente sopra la parità in assenza di dati macro significatici. In ogni caso le ultime tornate di dati hanno indotto gli operatori ad attendersi l’avvio del tapering all’inizio del 2014 anche se i mercati sembrano più fiduciosi sulla salute dell’economia Usa. Gli occhi sono ai discorsi di tre membri della Fed dalle 18.30 in attesa della riunione del Fomc del 17-18 dicembre.Petrolio stabile a 97,76 dollari al barile (+0,1%). L’euro scambia sul dollaro a 1,3720.

A Piazza Affari rimbalza Mps +4,9% dopo le vendite sull’incertezza per le mosse della Fondazione senese in vista della ricapitalizzazione. Bene anche Fonsai +4%, Saipem (+3,5%) , Finmeccanica +3,35%, Ubi Banca +2,43%. In fondo al Ftse Mib Parmalat -1,12%, Stm – 1%, Cnh -0,52%, Fiat -0,37% e diasorin -0,15%.

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