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Petrolio, banche e Trump zavorrano la Borsa

A metà giornata i listini europei risentono del greggio low cost e fanno i conti con il rialzo dei tassi Usa – Si rafforza il dollaro, euro in calo – A Piazza Affari l’incertezza sulle banche venete penalizza Unicredit e Intesa – La sconfitta sulla Champions pesa su Mediaset – Forte rialzo per Ferragamo e nuovo balzo per Landi Renzo

Petrolio, banche e Trump zavorrano la Borsa

L’aumento dei tassi Usa assieme al calo del prezzo del petrolio zavorra i listini europei. Pesa ancor di più l’ultimo fulmine che ha colpito la politica Usa: il Washington Post ha annunciato la prossima incriminazione del presidente Donald Trump per ostacolo alla giustizia. La mossa dovrebbe essere annunciata entro poche ore dal procuratore speciale Robert Mueller, nominato dal ministero della Giustizia per condurre le indagini sulle presunte interferenze della Russia nella campagna elettorale. Questa situazione si sta trasformando nella mina più insidiosa sulla strada di Wall Street.  

I futures anticipano un’apertura in forte ribasso delle Borse Usa. Oggi sono attesi i dati sulle nuove richieste di disoccupazione, sulla produzione industriale di maggio e l’indice Empire Manufactoring. 

In ribasso fin dalle prime battute, Piazza Affari perde lo 0,45% circa: l’indice Ftse Mib oscilla attorno a quota 20.800 punti. Più marcato l’arretramento sugli altri mercati: il peggiore è Madrid-1,25, Parigi -0,8%, Francoforte -0,6%. Londra cede lo 0,7%. Atene in ribasso dello 0,2% aspetta la riunione dell’Eurogruppo che cercherà un accordo sul debito.

Debole il settore retail: H&M cala del 3,5% dopo vendite sotto le attese a maggio.

Il petrolio conferma stamattina le quotazioni cui è sceso ieri sera, con una caduta del 3,5%: Brent a 47 dollari al barile, Wti a 44,7 dollari. Le quotazioni sono ai minimi da sette mesi. La debolezza del petrolio pesa su Eni in calo dello 0,7%, Saipem-2,5%, Tenaris -0,2%.

Dopo il rialzo dei tassi si rafforza il dollaro, con l’euro che scende a 1,118 da 1,121 di ieri sera. Oro in leggero progresso a 1.261 dollari. La Banca nazionale svizzera ha lasciato invariato il costo del denaro al -0,75%, dato che la Banca centrale continua a combattere un forte franco svizzero che ha indebolito i prezzi al consumo e costituisce una minaccia per l’economia dipendente dall’export del Paese.

È in agenda in Lussemburgo il meeting dei ministri delle Finanze della zona euro per decidere sul programma di bailout della Grecia. Le aspettative sono favorevoli.

Il rendimento del Btp decennale è in lieve rialzo a 1,96%. Spread con il Bund a 171 punti base. Secondo i dati contenuti nel supplemento al bollettino statistico “Finanza pubblica: fabbisogno e debito” di Banca d’Italia, a fine marzo il controvalore dei governativi italiani detenuti da investitori non residenti risultava pari a 663,836 miliardi di euro, nuovo minimo da tre anni.

Fragile a Piazza Affari il comparto bancario, alle prese con gli ultimi giorni prima del salvataggio delle due banche venete per le quali si profila la creazione di una newco a partecipazione privata cui dovrebbero partecipare, oltre a Unicredit (-0,9%) e Intesa (-0,5%), Mediolanum (-0,68%), Unipol (-2,55%), Cdp e alcuni fondi.

Ieri sera Veneto Banca ha comunicato al mercato che “è in corso di notifica l’atto di citazione con il quale l’istituto dà corso all’azione di responsabilità nei confronti degli ex amministratori e sindaci alternatisi in carica fino al 26 aprile 2014″. Il danno quantificato è stato di 2,3 miliardi di euro.

Debole Generali (-0,1%): Kepler Cheuvreux ha alzato il target price a 17 euro da 16 euro, confermato il giudizio Buy. 

La sconfitta sui diritti tv per la Champions League pesa su Mediaset (-1%): dopo tre anni di assenza, tornano a Sky Italia i diritti per trasmettere le partite nel triennio 2018-2021. Cala così ulteiormete l’appeal di Premium. Telecom Italia -0,5%.

Le difficoltà del tech americano colpiscono ancora Stm (-2,2%). Leonardo cede l’1,7%. Fiat Chrysler -0,7%.

In evidenza invece Cnh Industrial (+3,3%) tra i pochi rialzi di oggi a 10,21 euro. Stamattina Equita ha promosso a Buy da Hold il giudizio, portando il target price a 13,2 dollari da 10 dollari. In euro il target corrisponde a 11,80 euro.

In forte crescita anche Ferragamo, tra le migliori blue chip con un rialzo dell’1,93% a 24,66 euro. Stamattina Ubs ha alzato la raccomandazione a Neutral da Sell, con prezzo obiettivo a 24 euro da 18,90 euro. Maggio, con una perdita del 15%, è stato il peggior mese degli ultimi due anni per il titolo. Il broker svizzero ha invece tagliato da buy a hold il giudizio su Moncler (+0,1%). Luxottica -0,5%.

Tra le mid/small caps, nuovo balzo di Landi Renzo (+8,8%). De’ Longhi, invariata, ha annunciato il collocamento di un bond unsecured e non convertibile presso investitori istituzionali Usa, per l’importo di 150 milioni di euro. 

Astaldi (-1,1%) ha concluso il collocamento di obbligazioni equity linked a sette anni per l’importo nominale massimo previsto di 140 milioni e ha annunciato il riacquisto delle proprie obbligazioni in circolazione equity linked scadenza 2019 cedola 4,50% da 130 milioni.

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