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Pensioni: la Consulta boccia la norma anti-badanti

I giudici costituzionali dichiarano illegittima la norma che limitava l’ammontare della pensione di reversibilità quando il coniuge scomparso si era sposato a più di 70 anni e il coniuge superstite era più giovane di almeno 20 anni – La legge non deve “interferire con le scelte di vita dei singoli”

Pensioni: la Consulta boccia la norma anti-badanti

La norma anti-badanti è incostituzionale. Lo ha deciso la Consulta, che oggi ha depositato la sentenza n. 174, con cui dichiara illegittimo l’articolo 18 comma 5 del decreto legge 6 luglio 2011 n. 98, che limitava l’ammontare della pensione di reversibilità quando il coniuge scomparso si era sposato a più di 70 anni e il coniuge superstite era più giovane di almeno 20 anni.

In particolare, la Corte Costituzionale ritiene che sia irragionevole limitare il trattamento previdenziale solo per l’età avanzata del coniuge e per la differenza d’età tra i coniugi.

I giudici costituzionali ribadiscono che ogni limitazione del diritto alla pensione di reversibilità deve rispettare i principi di uguaglianza, di ragionevolezza e di solidarietà, che è alla base del trattamento previdenziale in esame, e non deve interferire con le scelte di vita dei singoli, espressione di libertà fondamentali.

In precedenza la Consulta aveva dato il via libera al prelievo sulle pensioni da 90mila euro in su.

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