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Passera sul decreto Sviluppo: “Le risorse sono poche ma le utilizzeremo al meglio”

Al Paese servono più competitività e innovazione – Il decreto sviluppo va verso questa direzione – Crediti d’imposta, 700-1.000 mln di fondi per chi investe in ricerca – Sulla strategia industriale “stiamo vedendo settore per settore” per valutare “eventuali interventi” – Se sarà possibile reperire risorse, ridurremo i costi per l’acquisto della prima casa.

Passera sul decreto Sviluppo: “Le risorse sono poche ma le utilizzeremo al meglio”

Il decreto per lo sviluppo “ha misure grandi e piccole” per la competitività. Certo, su alcuni punti c’è da intervenire meglio (come nell’innovazione e nella ricerca), le risorse non sono tantissime ma “mese dopo mese” il piano si completerà. E comunque l’azione del Governo ha evitato l’arrivo per l’Italia di commissari. Così il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, illustrando alle commissioni Finanze e Attività produttive di Montecitorio le linee guida del decreto Sviluppo che comprende interventi per il rilancio delle infrastrutture, dell’edilizia e dei trasporti, misure per l’agenda digitale e la trasparenza nella pubblica amministrazione, il riordino degli incentivi per le imprese e dei finanziamenti per la ricerca, il sostegno della pratica sportiva e del turismo.  

Competitività – Il decreto “si inquadra nel filone di attività dell’agenda per la crescita sostenibile”, spiega Passera, “raccolte in una serie di misure, grandi e piccole, ma tutte che vanno a riempire lo schema generale” per agire sulla ”competitività” delle imprese e del Paese. E’ ”un piano che mese dopo mese si completa. Dentro c’à il contributo di tutti i ministeri del governo perché”, sottolinea, “quando si vuole fare crescita strutturale, di lungo periodo, tutti contribuiscono”. Passera rivendica all’Esecutivo un merito: ”Non dimentichiamoci che il nostro Paese aveva già i commissari con le valigie pronte. Lo abbiamo evitato. Grazie a quello che abbiamo fatto insieme al parlamento il nostro paese è in grado di fare promozione sulla crescita”. Certo, non nasconde che il decreto ”non ha molte nuove risorse” da porre a destinazione ”ma cerca di utilizzare quelle disponibili al meglio e di attivare il più possibile investimenti da parte dei privati”. Bisognerà individuare meccanismi per utilizzare al meglio strumenti vecchi, ma magari anche nuovi, per far fronte ad un nuovo disagio occupazionale che si è venuto a creare” puntualizza il Ministro con riferimento al fenomeno sempre più diffuso dei lavoratori che perdono lavoro in età avanzata.  

Semplificazioni – Nel decreto sviluppo sarà introdotto “un meccanismo in base al quale il magistrato puo apporre un filtro all’appello laddove riconosca che non vi sono ragioni sufficienti perché si appelli la sentenza di primo grado”. Una misura, spiega Passera, messa a punto ”d’intesa con il ministro della Giustizia” per lo snellimento della giustizia civile.

Innovazione – E’ uno dei punti su cui occorre intervenire meglio. ”Quella dell’innovazione e dell’incentivazione per la ricerca rimane un’area da coprire meglio”, riconosce il ministro per lo Sviluppo economico, “. Dobbiamo farlo quando avremo i fondi” ulteriori. “E’ già stata predisposta una misura per introdurre un credito di imposta a favore di coloro che investono in innovazione e ricerca”. E le risorse disponibili per questo scopo sono quantificabili tra i 700 e i 1000 milioni all’anno.  

Industrie – “Non c’è dubbio che alcune nostre aziende hanno fatto scelte che non premiano il nostro Paese”, puntualizza Passera, “. Dove possiamo intervenire lo facciamo, però stiamo parlando in molti casi di scelte di aziende private”. Passera puntualiza che “lo Stato, il pubblico, deve dedicarsi a interventi orizzontali”, dall’internazionalizzazione alle infrastrutture, ”più che entrare nelle scelte delle singole aziende private. Ciò non toglie che stiamo vedendo settore per settore” per valutare ”eventuali interventi”. “Non c’è dubbio che ci sono aziende internazionali o multinazionali che decidono di lasciare l’Italia per le ragioni più diverse”, ma a volte è anche l’Europa che si sposta verso l’Asia.

L’audizione di Passera davanti alle commissioni Finanze e Attività Produttive è stata occasione per il Ministro per affrontare anche altri temi, sull’onda anche dei chiarimenti sollecitati dai deputati.    

Finmeccanica e Irisbus – Per Passera settori non strategici per il gruppo Finmeccanica, come quello ferroviario, vanno comunque salvaguardati a livello Paese. ”Ci sono settori di attività di Finmeccanica che non rientrano nei settori strategici, ma dove l’Italia deve fare il possibile per mantenere l’attività al suo interno”. Quanto a Irisbus, per il rilancio della società del gruppo Fiat che produce autobus ”le idee ci sarebbero, mancano le risorse”. Per dare incentivi ci vogliono le risorse e bisogna rispettare le regole europee”.  

Tariffe – Il loro blocco è una “non soluzione”: rimanda i problemi e toglie credibilità all’Italia perché implica un non rispetto dei contratti. Dice Passera: “Bloccare le tariffe vuol dire solo rimandare i problemi nella migliore delle ipotesi”, e “significherebbe togliere credibilità perché non vengono rispettati i contratti” e “forse non ridurre le tariffe laddove è possibile”.  

Prima casa – Meno costi per l’acquisto della prima casa, se sarà possibile reperire risorse. E’ infatti allo studio la possibilità di “acquisto della prima casa senza costi di transazione. ”Tra non far pagare l’Imu a chi ha l’invenduto o ridurre i costi a zero sulle transazioni magari sotto una certa cifra o sulla prima casa ci è sembrato più logico trovare soluzioni sul fronte della domanda” di abitazioni. Questa ”non è ancora una proposta ma se riusciamo a mettere da parte qualche risorsa questa è una delle cose che ci siamo messi in testa di fare”.

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