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Pasqua, seconde case e viaggi: ecco tutte le regole

Dal 3 al 5 aprile l’Italia sarà zona rossa: niente spostamenti fuori dal Comune e stretta sulle seconde case, con modalità diverse a seconda delle Regioni. Consentiti i pranzi in famiglia come a Natale e i viaggi all’estero se in Europa.

Pasqua, seconde case e viaggi: ecco tutte le regole

Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi. Così recita il detto, anche se quest’anno causa Covid non è detto che potremo davvero stare con ci vogliamo. Quali sono le regole di spostamento e visite a parenti o amici nei giorni delle festività pasquali, e cioè da 3 aprile a lunedì 5 aprile? Intanto, da Dpcm dello scorso 2 marzo, tutta Italia sarà ufficialmente zona rossa nei giorni 3-4-5 aprile, a prescindere dai colori delle varie Regioni decisi in base al monitoraggio settimanale dell’Iss, e che comunque fino al 6 aprile compreso non potranno mai “scendere” sotto l’arancione (ad oggi è già certo che mezza Italia sarà rossa persino fino al 12 aprile). Questo significa che di fatto anche martedì 6 aprile sarà impossibile spostarsi fuori dalla propria Regione (e dal proprio Comune) se non per i soliti motivi di salute, lavoro e necessità, visto che questa limitazione rientra già alle misure previste per la zona arancione. Anche se il Dpcm andrà aggiornato per i giorni dal 7 aprile in poi, è certo che ancora per qualche tempo nessuna Regione potrà tornare gialla: al momento fino al 30 aprile. Ecco nel dettaglio le deroghe per seconde case, pranzi di famiglia o viaggi all’estero.

RICONGIUNGIMENTI E VISITE

Tuttavia, nei giorni 3-4-5 aprile, cioè la vigilia di Pasqua, il giorno di Pasqua e quello di Pasquetta, il governo ha pensato di replicare la “formula Natale”: permangono dunque le regole da zona rossa, ma sarà consentito una sola volta al giorno spostarsi verso un’altra abitazione privata abitata della stessa Regione (quindi anche al di fuori dal Comune), tra le ore 5 e le 22, a un massimo di due persone, oltre a quelle già conviventi nell’abitazione di destinazione. La persona o le due persone che si spostano potranno comunque portare con sé i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale) e le persone disabili o non autosufficienti che convivono con loro. Permane il coprifuoco a livello nazionale dalle 22 alle 5.

SECONDE CASE

Trascorrere le vacanze pasquali nella seconda casa di proprietà (o in affitto, purché il contratto sia stato stipulato prima del 14 gennaio 2021), anche al di fuori della propria Regione, è possibile. Quanto meno in linea teorica, visto che il decreto del governo lo consente, purché si rechino nelle seconde case solo le persone appartenenti alla famiglia convivente e la casa di destinazione non deve essere abitata da soggetti diversi da questi. Tuttavia questa libertà di movimento non ha convinto molte Regioni, che si sono organizzate per conto loro con ordinanze apposite. Ecco le varie ordinanze:

Sardegna

L’isola ha deciso che fino al 6 aprile compreso i non residenti possono raggiungere le seconde case da altre regioni o dall’estero solo in caso di “comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità e/o di indifferibilità documentata ovvero per motivi di salute”. Il provvedimento ribadisce anche l’obbligo di tampone per i passeggeri che arrivano senza certificato di vaccinazione o di negatività. Vettori e armatori prima dell’imbarco dovranno acquisire e verificare non solo la ricevuta dell’avvenuta registrazione sull’app ‘Sardegna Sicura’, ma anche la documentazione che attesti i requisiti previsti dal Dpcm del 2 marzo scorso per gli spostamenti dalle regioni di provenienza e quelli specificati nella nuova ordinanza regionale. Chi non potrà dimostrarli non potrà partire. Le compagnie aeree e marittime, infatti, potranno vietare l’imbarco in caso di documenti incompleti o se i passeggeri non hanno i requisiti necessari. 

Alto Adige e Val d’Aosta

Analoghe disposizioni sono state prese anche dai governatori delle aree montane: in Alto Adige fino a Pasquetta compresa nessuno potrà raggiungere la seconda casa se non è residente nella provincia autonoma, mentre la Valle d’Aosta ha vietato ogni spostamento in entrata e in uscita, e quindi anche per raggiungere le seconde case, “salvo quelli motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità, ovvero per motivi di salute”. Per rafforzare questa norma la Regione ha messo nei weekend posti di blocco al confine con il Piemonte e controlli rinforzati alle frontiere con Francia e Svizzera.

Campania e Toscana

Ancora più duro il provvedimento della Campania, dove le seconde case sono vietate ai non residenti ma anche agli stessi residenti in regione: l’ordinanza vale fino al 5 aprile, il giorno di Pasquetta. E’ invece possibile raggiungere le seconde case ai residenti in Toscana (ma solo per motivi di “manutenzione”…), ma per i non residenti il divieto voluto dal governatore è esteso fino all’11 aprile. Chi ha la residenza fuori regione potrà andare nelle seconde case solo in presenza di motivi di salute, lavoro, studio o gravi situazioni di necessità.

Liguria

In Liguria, che è tra le pochissime regioni del Nord a non essere zona rossa, è scattato il divieto di raggiungere seconde case e pure barche, anche per i residenti. “L’ordinanza vieta di recarsi nelle seconde case sia per chi dovesse arrivare da fuori regione, sia per i liguri che hanno una seconda casa all’interno della regione, fuori dal comune di residenza”, ha spiegato il presidente Giovanni Toti. La Regione si blinda con largo anticipo: il blocco inizia mercoledì 31 marzo e vale fino al giorno di Pasquetta incluso.

Sicilia

In Sicilia invece non è vietato l’accesso da cittadini di altre Regioni che abbiano una casa di proprietà o affittata prima del 14 gennaio, ma l’ordinanza che prevede l’obbligo del tampone per tutti quelli che raggiungono l’isola. Se il turista non segue queste regole, “ha l’obbligo di porsi in isolamento fiduciario per la durata di dieci giorni presso il proprio domicilio, con onere di dame comunicazione al proprio medico di medicina generale, al pediatra di libera scelta ovvero all’Asp di pertinenza”.

VIAGGI ALL’ESTERO

Un paradosso di questa Pasqua è che si potrà viaggiare più agevolmente all’estero che all’interno del proprio Paese. Per tutti i Paesi europei, a parte l’Austria (dove per entrare serve un tampone negativo), gli spostamenti sono consentiti senza necessità di motivazione, sia all’andata che al ritorno, anche se al rientro in Italia rimane l’obbligo di compilare un’autodichiarazione e di sottoporsi, nelle quarantotto ore antecedenti all’ingresso nel territorio nazionale, ad un test molecolare o antigenico, effettuato per mezzo di tampone e risultato negativo (in assenza del test, si è sottoposti a isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria). Questi Paesi sono individuati sul sito del Ministero della Salute: Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca (incluse isole Faer Oer e Groenlandia), Estonia, Finlandia, Francia (inclusi Guadalupa, Martinica, Guyana, Riunione, Mayotte ed esclusi altri territori situati al di fuori del continente europeo), Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi (esclusi territori situati al di fuori del continente europeo), Polonia, Portogallo (incluse Azzorre e Madeira), Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna (inclusi territori nel continente africano), Svezia, Ungheria, Islanda, Norvegia, Liechtenstein, Svizzera, Andorra, Principato di Monaco.

Misure più restrittive sono previste per chi va nel Regno Unito: si può entrare/rientrare in Italia solo se si è residenti in Italia da prima del 23 dicembre 2020 o si è in condizione di assoluta necessità. Vige l’obbligo di doppio tampone negativo (prima della partenza e all’arrivo) e di isolamento fiduciario. La stretta è giustificata dalla diffusione della cosiddetta variante inglese ed era già decisa da tempo, a prescindere dalla Pasqua. Lo stesso vale per il Brasile: sono vietati l’ingresso e il transito nel territorio nazionale alle persone che nei quattordici giorni antecedenti hanno soggiornato o transitato in Brasile, a meno che siano residenti in Italia da data anteriore al 13 febbraio 2021; che debbano raggiungere domicilio, abitazione o residenza dei figli minori; oppure a diplomatici, militari, polizia, agenti dell’Unione europea o di altre organizzazioni internazionali.

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