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Parte il cantiere Mps, via all’offerta di Ubi sulle good banks

Sui mercati asiatici nuovi record in attesa di Trump, che oggi terrà la prima conferenza stampa dopo le elezioni – In Italia i riflettori rimangono puntati sugli istituti di credito – Primo sì del Parlamento alla commissione d’inchiesta sulle banche – Oggi asta Bot

L’appuntamento è per le 17 di oggi, ora italiana, quando comincerà la conferenza stampa di Donald Trump, la prima dalla sua vittoria elettorale, a dieci giorni dall’ingresso ufficiale alla Casa Bianca. L’attesa per quel che dirà il neopresidente è alle stelle. Così come l’entusiasmo delle piccole imprese, il cuore dell’economia americana: lo small business optimism ha stracciato le stime (105.8 dal precedente 98.4) grazie un balzo di 38 punti percentuali (da 12% a 50%) dei titolari che si aspettano migliori business conditions con il nuovo presidente. Davvero un’esplosione di fiducia che, almeno per il momento, oscura ogni altra considerazione.

Intanto, al rally contribuisce anche il “grande nemico”, ovvero la Cina. I dati sulla crescita dei prezzi alla produzione nel gigante asiatico (il maggiore incremento degli ultimi cinque anni) spiegano in buona parte l’ascesa dei prezzi delle commodities, il vero motore della reflazione di queste settimane. Intanto il presidente Xi Jingping prepara la valigia: tra il 17 ed il 20 gennaio parteciperà, prima volta di un premier cinese, al meeting di Davos. Un modo eloquente per proporre la leadership cinese alla guida della globalizzazione in contrapposizione al protezionismo di Trump nel giorno dell’ingresso del presidente alla Casa Bianca. Un confronto a distanza positivo, insomma. Almeno per ora. Domani chissà.

SAMSUNG TRASCINA SEUL, BOOM DI ILLUMINA (+15%)

I listini dell’area Asia Pacific (+0,4%) hanno segnato stamane i massimi del trimestre, recuperando tutti i ribassi seguiti alla nomina di Trump ed al rialzo del dollaro. La Borsa migliore è quella di Seul +1,4%, ai massimi da 18 mesi al traino di Samsung, che continua la corsa innescata dai conti del trimestre.

In ripresa la Borsa di Tokyo dopo tre giorni di ribasso.  Jack Ma, il tycoon di Alibaba, si è incontrato ieri alla Trump Tower con il neo presidente che, al termine dell’incontro, ha dichiarato: “Jack è un grande, grande imprenditore”. Jack Ma ha presentato un piano per incrementare le vendite del made Usa presso 300 milioni di cinesi della nascente classe media.

Yahoo! si chiamerà Altaba, ma per chi usa l’email, il motore di ricerca o i servizi di news dell’azienda americana non cambierà nulla. Nemmeno il nome. Il nuovo battesimo riguarda soltanto quel che resta dopo l’acquisizione da parte di Verizon, che nel luglio 2016 ha accettato di pagare 4,83 miliardi di dollari per prendere il controllo della sola divisione Internet dell’azienda. Il resto, ovvero il 16% delle quote della cinese Alibaba, il gigante cinese dell’e-commerce, e il 36% della controllata Yahoo! Japan confluirà in Altaba (che sta per alternative Alibaba) nuova società di investimenti senza dipendenti e prodotti il cui unico scopo sarà gestire il patrimonio azionario che Verizon non ha acquisito.

Segnano il passo i mercati Usa, condizionati dal calo del petrolio. Si ha la sensazione che il Dow Jones (-0,16%) attenda l’insediamento di Trump per dare la scalata a quota 20 mila. S&P ha chiuso invariato. Fa eccezione il Nasdaq (+0,36%) al quarto record consecutivo di 5.551,82 punti sotto la spinta del settore salute. A tirare la corsa è stata Illumina (+15%), leader della diagnostica, che ieri ha lanciato un prodotto basato su una nuova tecnologia che rivoluziona il business dell’analisi del Dna umano. Migliore blue chip Caterpillar (+1,5%).

VOLKSWAGEN AMMETTE LA COLPA, VOLA GM E FCA NON SI FERMA

Ancora sotto i riflettori il settore auto. General Motors (+3,72%) ha rivisto al rialzo le stime degli utili sia per il bilancio 2016 che per le previsioni 2017: l’utile per azione salirà a 6-6,50 dollari contro la stima precedente di 5,73. L’azienda di Detroit ha anche aumentato il buyback di 5 miliardi di dollari.

Volkswagen (+0,14%) ha annunciato di avere raggiunto il patteggiamento con il Dipartimento della Giustizia americano. Il gruppo tedesco, che ha riconosciuto le sue colpe nel Dieselgate, pagherà 4,3 miliardi di dollari oltre a misure accessorie sulla governance e la nomina di una figura indipendente nei primi tre anni per vigilare sull’aderenza dei prodotti alle norme Usa.

In questa cornice continua la corsa dei titoli Fiat Chrysler (+1,10%) che ha contagiato il resto della scuderia Agnelli: Exor +2,40 e Cnh Industrial +2,23%.

FRENA IL PETROLIO, GOLDMAN “LASCIA” SAIPEM

Debole il petrolio (Brent -1,2% a 54,30 dollari) dopo le nuove stime al rialzo dell’agenzia per l’Energia Usa sulla produzione 2017, stimolata dall’aumento dei prezzi: +1,3%, a 9 milioni di barili, contro la precedente previsione al ribasso (-0,9%). A Wall Street l’indice del comparto energia è sceso dello 0,95%.

In calo a Piazza Affari Saipem (-4,5%), peggior blue chip di giornata dopo che Goldman Sachs ha annunciato di aver tolto il titolo dalla Conviction Buy List, pur confermando il giudizio Buy e il target di 0,59 euro. Il provvedimento arriva dopo un rally del +65% dai minimi di novembre.

Eni +1%. Gli analisti di Kepler-Cheuvreux hanno rafforzato il giudizio Buy alzando il target price a 18 euro da 15,50 euro. Hsbc ha alzato il target price a 16,70 euro da 14 euro precedenti confermando il giudizio Hold. 

RIPARTE MILANO (+0,3%), OGGI L’ASTA BOT

Dopo la battuta d’arresto di ieri, la Borsa di Milano è tornata a crescere: l’indice Ftse Mib ha chiuso a 19.424 punti, in rialzo dello 0,33%. In positivo anche Parigi (+0,04%) e Francoforte (+0,21%). Madrid ha ceduto lo 0,34%.

Continua la pioggia di record di Londra (+0,65%): da 11 sedute la City chiude in terreno positivo grazie al propellente della sterlina debole. In Europa sono saliti soprattutto i titoli delle materie prime (Stoxx del settore +3,4%) dopo i positivi dati sulla crescita dei prezzi alla produzione in Cina (il maggiore incremento degli ultimi cinque anni). Perdite per Utility (-0,8%) e Assicurazioni (-0,4%).

Poco mosso lo spread Btp/Bund a 162,65 punti base rispetto ai 161,751 della chiusura precedente. Il tasso sul decennale si riporta un paio di punti oltre 1,90%. Oggi il Tesoro offrirà 7 miliardi di Bot a 12 mesi. Sul mercato grigio il titolo viaggia al prezzo medio di 100,25 pari a un rendimento negativo intorno a -0,24%, che andrà confrontato con il -0,196% dell’asta di metà dicembre. Domani toccherà all’asta a medio-lungo, in cui verranno messi a disposizione fino a 7,25 miliardi di Btp a tre, 7 e vent’anni. La Germania collocherà 5 miliardi del nuovo decennale febbraio 2027, per cui è stata fissata in mattinata una cedola pari a 0,25%.

AL VIA LA COMMISSIONE SULLE BANCHE, STABILI LE SOFFERENZE

Prende corpo la Commissione di inchiesta parlamentare sulle banche. Il provvedimento è stato approvato dalla Camera all’unanimità.

Si delinea la strategia per la ripresa di Monte Paschi. La banca sarà ricapitalizzata dallo Stato con un impegno complessivo di 6,6 miliardi, tenendo conto anche degli indennizzi per i titolari retail di obbligazioni subordinate. Il piano di ristrutturazione è propedeutico al salvataggio, che sarà definito in circa due mesi. Il principio del burden sharing europeo prevede che i circa 4,2 miliardi di obbligazioni subordinate emesse da Mps siano convertite forzosamente in azioni, mentre lo Stato coprirà i 4,6 miliardi di differenza. In settimana dovrebbe arrivare il decreto del ministero del Tesoro sulla garanzia pubblica per le emissioni di liquidità. La settimana dopo è previsto il primo bond da 1,5-2 miliardi.

Intanto non si schiodano le sofferenze bancarie: secondo i dati contenuti nel supplemento ‘Moneta e banche’ di Banca d’Italia, le sofferenze lorde ammontavano a fine novembre a 199,061 miliardi di euro rispetto ai 198,599 di ottobre, mentre quelle nette si sono attestate a 85,221 miliardi dagli 85,474 del mese precedente. Su base annua le sofferenze segnano una flessione dell’1,7%.

GOOD BANKS, ATLANTE PRENDE IN CARICO I NUOVI CREDITI DETERIORATI

Piatto in Piazza Affari l’indice dei bancari. Unico movimento di rilievo è quello di Ubi Banca, che ha ceduto l’1,34%. In assenza di nuove offerte, l’acquisto delle tre good banks (Banca Marche, Etruria e CariChieti) dovrebbe giungere a una conclusione entro questa settimana. Oggi la Banca dovrebbe formalizzare l’offerta vincolante per l’acquisto delle nuove Banca Marche, Etruria e Carichieti.

Le tre banche dovrebbe essere acquisite al prezzo simbolico di un euro, prima però si libereranno di 2,2 miliardi di crediti deteriorati, destinati ad essere presi in carico da Atlante. Il prezzo di questa transazione è molto importante in quanto ne deriva il gap di capitale che dovrà essere colmato dall’Autorità di Risoluzione: si parla di 3-500 milioni. Il passaggio di proprietà è atteso entro fine marzo. 

Unicredit sale dello 0,2%, Intesa perde lo 0,3%. Poco mossa Banco Bpm. Mediobanca ha lanciato un bond senior sulla scadenza 2020. Ottima l’accoglienza per l’emissione da 750 milioni, con richieste per oltre 1,75 miliardi.  

IL PATENT BOX DÀ SPRINT AL LUSSO

Sotto i riflettori il settore lusso. Uno studio di Mediobanca Securities ha esaminato l’effetto della normativa del patent box sul settore. Il broker prevede una revisione al rialzo del comparto una volta che le griffes del Made in Italy avranno aderito al nuovo regime fiscale. In scia anche alla pubblicazione dei dati preliminari sulle vendite 2016.

In forte rialzo Brunello Cucinelli +4,41% dopo i dati preliminari del bilancio 2016. Moncler +2,02%: gli analisti di Mediobanca hanno alzato il target price sul titolo a 22,50 euro dai 20,40 precedenti confermando il giudizio Outperform. Salvatore Ferragamo +0,9%.

VOLANO ASTALDI E TREVI

Avanzano Astaldi (+5,45%) e Trevi (+6%). Scendono Enel (-0,7%), e Snam (-1,4%). In ribasso anche Fincantieri (-1,12%). Scivolone di Tas (-23,33%) che però da inizio anno ha raddoppiato il suo valore, da 1,5 a 3 euro.

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