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Panama: consorzio Impregilo propone soluzione all’Autorità del Canale

In una lettera il consorzio smentisce le recenti dichiarazioni del numero uno dell’Autorità del Canale, Jorge Quijano, che in un’intervista a El Pais lamenta di essere venuto a conoscenza delle proposte del Gupc solo a mezzo stampa, quindi in una forma “molto irregolare e irrispettosa”.

Panama: consorzio Impregilo propone soluzione all’Autorità del Canale

Il consorzio d’imprese per il raddoppio del Canale di Panama (Gupc), di cui fa parte Salini Impregilo, propone all’Autorità del Canale (Acp) una strada per risolvere la querelle sugli extra-costi del cantiere. Lo fa con una lettera datata 27 dicembre, in cui sottolinea le gravi conseguenze che deriverebbero da una scissione del contratto da parte panamense.  

Il documento smentisce le recenti dichiarazioni del numero uno dell’Autorità del Canale, Jorge Quijano, che in un’intervista a El Pais lamenta di essere venuto a conoscenza delle proposte del Gupc solo a mezzo stampa, quindi in una forma “molto irregolare e irrispettosa”. 

Nella missiva, il Gupc avanza “due semplici proposte” per completare il progetto “in un tempo ragionevole e con un importo ragionevole”. Il consorzio “è pronto ad accettare un accordo che riguardi tutte le richieste e a completare i lavori entro la metà del 2015 per un pagamento di un miliardo di dollari in aggiunta al prezzo del contratto”. 

In questo scenario, il Consorzio rinuncerebbe “a molti milioni di dollari a cui ha diritto”. Nel caso l’Acp dovesse invece “illegalmente” rompere il contratto, le conseguenze sarebbero molto serie – sottolinea il consorzio –per la stessa Panama. Reperire un nuovo contractor sarebbe ancora più dispendioso che pagare gli extra-costi al consorzio, i lavori slitterebbero di 3-5 anni e le liti giudiziarie si trascinerebbero per anni nei tribunali Usa ed europei.

 

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