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Padoan non teme l’effetto Cina

Il ministro dell’Economia italiano: “Non bisogna essere preoccupati dalla crisi dei mercati cinesi, ma solo occupati ad attuare le giuste soluzioni” – “Nonostante il rallentamento economico mondiale, la crescita italiana conferma le stime del Def” – “Per riformare il sistema bancario manca solo la bad bank”.

Padoan non teme l’effetto Cina

Non bisogna essere preoccupati dalla crisi dei mercati cinesi, ma occupati a dare attuazione alle soluzioni messe in campo. A dirlo è il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, nel corso di un intervista rilasciata a IlSussidiario.net, in attesa del suo intervento al Meeting a Rimini.

Secondo Padoan, nonostante il “clima economico globale si sia intiepidito”, con il rallentamento della Cina e degli altri paesi del club dei Bric, alle prese con i loro problemi domestici, le stime di crescita sull’Italia rimangono stabili: “La zona dell’euro nel suo complesso cresce poco ma le recenti cifre di crescita per l’Italia confermano il quadro del Def“.

“L’Italia – ha proseguito il ministro dell’Economia – sta facendo riforme attese da molti anni e questo lavoro ci ha riguadagnato la fiducia dei partner europei, e ci ha consentito un margine di flessibilità già riconosciuto per il 2016. Se per flessibilità si intende deficit, però, non dobbiamo dimenticare che al di là dei vincoli Ue il nostro vincolo principale è un altro: l’enorme debito pubblico che si può ridurre solo con una combinazione di crescita sostenuta e disciplina di bilancio”.

Al centro della manovra, assicura Padoan, ci sarannno “lavoratori e imprese“, in un percorso che si colloca nel solco di quanto fatto nel 2014 “con il decreto legge 66, quello degli 80 euro, e proseguito con la Legge di stabilità per l’anno in corso. Fin dall’esordio di questo governo al centro della politica economica c’è stato il mondo del lavoro”.

Quanto al sistema bancario, dal punto di vista delle riforme, secondo il ministro, “manca soltanto un tassello, e cioè un operatore di mercato capace di gestire crediti in sofferenza (bad bank, ndr) per liberare le banche italiane da questo peso, che è la pesante eredità di una crisi molto lunga. Altri paesi lo hanno introdotto prima del 2013, quando le regole erano più semplici e più elastiche”.

Infine, Padoan ha parlato della Grecia, affermando che è arrivato il momento, per Atene, di dimostrare il proprio impegno: “Nel caso della Grecia, gli europei hanno dimostrato di saper essere solidali, a patto che la solidarietà venga meritata con l’impegno a modernizzarsi. Ma quella della modernizzazione è una sfida che riguarda tutti i paesi, non solo la Grecia”.

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