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Oro in rally dopo un 2018 debole

I crescenti timori per la situazione geopolitica e la volatilità di asset ciclici quali azionario e petrolio hanno riportato l’attenzione degli investitori sui beni rifugio

Oro in rally dopo un 2018 debole

L’oro sta attraversando una fase di rally, in traiettoria opposta rispetto alla sua debole performance nel 2018. Il metallo è correntemente quotato a quasi 1.290 dollari l’oncia, sessanta in più rispetto a un mese fa. La volatilità di asset ciclici quali azionario e petrolio ha riportato l’attenzione degli investitori sui beni rifugio.

La risalita dell’oro viene inoltre favorita dai crescenti timori geopolitici: la situazione di stallo in cui si trova il governo americano ha ricordato agli investitori le vulnerabilità strutturale degli Stati Uniti – il Paese considerato come il motore propulsore dell’economia mondiale in tempi recenti. L’incertezza galoppante intorno a Brexit è inoltre un’ulteriore fonte di preoccupazione per gli investitori.

Infine, il mercato (almeno a giudicare dai futures sui Fed Fund) si aspetta nel 2019 un aumento dei tassi di interesse inferiore a quello di un mese fa. Anche se l’orientamento della Fed attraverso i suoi “dot plot” indica due aumenti dei tassi quest’anno, i Fed Futures puntano a zero. La settimana scorsa la Fed ha detto che presterà maggiore attenzione alle condizioni di mercato. Quindi, mentre i dati economici sono molto eterogenei, le condizioni di mercato potrebbero costringere la Fed a essere meno aggressiva quest’anno.

Questo potrebbe rappresentare un vantaggio per l’oro. Ci aspettiamo che quest’ultimo continui a recuperare quest’anno, soprattutto come risultato del sentiment che continua a migliorare rispetto ai livelli molto bassi raggiunti l’anno scorso. Per la fine dell’anno, potremmo vedere l’oro salire fino a quasi 1370 dollari l’oncia.

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