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Oggi partono i controversi aumenti di capitale Fonsai e Unipol: Consob vigila sullo scoperto

Merkel tiene a bada i falchi tedeschi in vista dell’Eurogruppo di venerdì che dovrebbe accelerare su antispread e aiuti alle banche spagnole – La Cina si prepara a lanciare stimoli – Gli Usa aspettano le stime del Fmi e le trimestrali – A Milano Salini cerca di piazzare il colpo del ko per Impregilo – Piazza Affari parte male.

Oggi partono i controversi aumenti di capitale Fonsai e Unipol: Consob vigila sullo scoperto

AUMENTO FONSAI, CONSOB VIGILA SULLO SCOPERTO. LA CINA SCALDA I MOTORI: MERCOLEDI’ GLI STIMOLI

Mario Monti torna dalle montagne di Sun Valley, Idaho, con una nuova promozione da parte dei Big della Corporate Usa. Per ripiombare nelle difficoltà europee e romane. Tra gli appuntamenti della settimana spicca la riunione dell’Eurogruppo che venerdì dovrebbe dare il via libera al pacchetto di aiuti alla Spagna e ad un’accelerazione per lo scudo anti-spread, reso ancor più urgente dalla retrocessione decretata da Moody’s cui potrebbero seguire mosse analoghe di Fitch e S&P, visto l’outlook negativo di entrambe le agenzie.

La prossima settimana non si terranno aste del Tesoro in attesa dell’ultima serie di offerte, tra il 27 ed il 30 luglio. Sia l’Italia che la Spagna non effettueranno aste ad agosto. Ma di qui al 15 settembre l’Italia dovrà rimborsare 70 miliardi tra Bot, Ctz e Btp e collocare nuovi titoli per 50 miliardi circa.

“Qualunque tentativo di dire ‘siamo solidali ma senza controllare nulla, senza alcuna contropartita’, non avrà alcuna possibilità con me o con la Germania”. Così Angela Merkel  in un’intervista lla rete tv Zdf . “Se si ha una moneta comune – ha aggiunto –  questo significa, naturalmente, che oltre ai vantaggi ci sono degli obblighi e che le decisioni politiche di ogni singolo membro hanno effetto sugli altri Paesi”.

Le parole della Merkel servono ad ammorbidire i falchi della sua maggioranza. Almeno 26 deputati della Cdu sono intenzionati a bocciare gli aiuti alla Spagna in occasione del voto parlamentare di giovedì 20. Il provvedimento, come già accaduto per l’Esm, passerà solo grazie al sostegno di Spd e Verdi.   

Oggi saranno rese note le stime del Fondo monetario Internazionale sulla crescita mondiale. La previsione è che l’outlook in arrivo da Wahington segnali un nuovo peggioramento dal precedente 3,5%.

“Deve essere ben chiaro che l’obiettivo di una stabile ripresa della nostra economia è ben lungi dall’essere raggiunto”. Queste parole del premier Wen Jiabao, in visita nello Sichuan, hanno convinto gli operatori che si avvicina il pacchetto di stimoli all’economia cinese. La decisione potrebbe essere presa già mercoledì 18 secondo il China Securities Journal.

La prospettiva di un pacchetto di misure espansive di Pechino ha sostenuto i prezzi nella prima seduta della settimana, annullando le preoccupazioni per la frenata dei profitti nel secondo trimestre. A Tokyo l’indice Nikkei 225 segna +0,05%, Hong Kong sale dello 0,19%. 

Continua, intanto, la marcia dei prezzi delle materie prime agricole. I futures del grano sono saliti ai massimi dal 2008. L’euro, al contrario tratta a nuovi minimi a quota 1,2240.

Entra nel vivo, dopo le perdite minori del previsto di JP Morgan, la campagna delle trimestrali Usa. In settimana saranno annunciati i conti di circa un terzo delle aziende che fanno parte del Dow Jones oltre che di un’ottantina delle quotate dello S&P 500. Oggi, in particolare, toccherà a Citigroup; domani a Johnson & Johnson, Coca Cola e Goldman Sachs; mercoledì a Bank of America, American Express e Ibm. Le previsioni sono negative: solo il 5% di aumento rispetto ad un anno fa contro il 9,2% di aprile. Ma per i Big dell’Eurostoxx 50 le stime sono addirittura di un calo del 9%.

Partono stamane, dopo sei mesi di trattative estenuanti, gli aumenti di capitale di Fondiaria Sai (-18% nella seduta di venerdì) e di Unipol (-7,8%) per un importo di 1.100 milioni di euro ciascuno.

L’aumento Fonsai prevede l’emissione di 916.895.448 ordinarie al prezzo di 1 euro ciascuna (0,435 di sovrapprezzo) offerte in opzione ai soci in ragione di 225 nuove azioni ogni 1 già posseduta. Lo scontro sul Terp è pari al 24,7% rispetto ai prezzi del 5 luglio. Unipol invece emetterà 422.851.420 nuove azioni a prezzo di 2 euro in ragione di 20 nuove azioni ogni 1 già posseduta. Il prezzo teorico per azione è pari a 1,17 euro per Fonsai e a 2,5 euro per Unipol. Per i diritti, trattati in forma separata, il valore teorico è di  44 euro per Fonsai, 10 euro per Unipol. 

Date le caratteristiche iperdiluitive, la Consob ha predisposto un monitoraggio accurato degli scambi per evitare le vendite allo scoperto, già proibite. Le due operazioni saranno sostenute da un consorzio di garanzia di undici banche che, data la complessità della situazione ed il difficile momento dei mercati, hanno potuto scontare ottime condizioni: i cinque istituti stranieri (Ubs, Nomura, Deutsche Bank, Barclays e Crédit Suisse) riceveranno 24 milioni sotto forma di consulenza oltre al 4,8% della somma globale, pari a cento milioni ciascuno mentre Unicredit, Mediobanca e la stessa Unipol (che ha assicurato la sottoscrizione delle Fonsai risparmio) verrà attribuita solo la commissione del 4,8%.

Riflettori accesi anche su Impregilo alla vigilia dell’assemblea del possibile ko. Se verranno confermati i rapporti di forza emersi nella riunione del 12 luglio, infatti, Pietro Salini potrebbe riuscire nell’intento di revocare il cda di Impregilo, grazie al voto determinante del fondo Amber e di altri operatori finanziari vicini al fondo activist. Il condizionale è d’obbligo perché in questi giorni Igli può giocare il tutto per tutto, cercando di convincere i soci di minoranza a spostare l’ag della bilancia nella sua direzione. In realtà, la scelta di Amber è motivata dalla speranza che Igli, battuto in assemblea, reagisca con il lancio di un’opa cui Amber (accreditato in assemblea del 7,3%)  potrebbe aderire. Intanto stamane Pietro Salini è impegnato in un’altra assemblea dal sapore pugilistico, stavolta per l’approvazione del bilancio della Salini spa contestato dai familiari.

Venerdì le Borse europee hanno ignorato Moody’s e chiuso in rialzo grazie alle aspettative di nuovi stimoli economici in Cina. A Milano l’indice Ftse Mib è salito dello 0,95%. Londra +1%, Parigi +1,1%, Francoforte +1,8% e Madrid +0,5%.

L’Italia ha digerito senza problemi il declassamento di due livelli del rating sul debito sovrano da parte di Moody’s, collocando 5,25 miliardi di euro di Btp di varie scadenze con  rendimenti in calo. Il recupero dei governativi italiani si è visto soltanto sulle scadenza brevi, quelle che comunque contano di più in quanto una porzione molto importante dei 1640 miliardi di euro dei bond italiani in circolazione sono di breve medio periodo.

A guidare il rialzo delle Borse europee sono state le società delle materie prime, le società media, quelle della telefonia e quelle dell’automotive. Per quest’ultimo segmento la seduta si è chiusa con buoni rialzi per i tre colossi tedeschi e un tonfo per Peugeot -8%, caduta sui minimi degli ultimi 26 anni all’indomani dell’annuncio della ristrutturazione che porterà alla chiusura di due impianti produttivi. Fiat -3,3%, probabilmente vittima di un’associazione a Peugeot.

Telecom Italia ha chiuso in rialzo del 4,5%. Miglior titolo del paniere delle blue chip è stata Salvatore Ferragamo +6,6%. In recupero anche Tod’s +2,4%, Luxottica +1,9%, Yoox +3,3%.

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