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Nomisma: cambia il ciclo del mercato immobiliare

Il 2014 dovrebbe chiudersi con un incremento degli scambi di abitazioni del 3,7% a livello nazionale – L’aumento sarà comunque inferiore alle stime iniziali.

Nomisma: cambia il ciclo del mercato immobiliare

Una nuova espansione del mercato immobiliare potrà arrivare “solo attraverso una rinnovata iniezione di credito e un’ulteriore revisione dei prezzi”. Queste le conclusioni cui giunge l’analisi congiunturale di Nomisma contenuta all’interno dell’Osservatorio sul Mercato Immobiliare novembre 2014.

Secondo Nomisma è il 2014 l’anno in cui dovrebbe verificarsi inversione ciclica, con una ripresa delle quantità scambiate, anche se più contenuta delle aspettative. Infatti, secondo le stime di Nomisma, il 2014 dovrebbe chiudersi con un incremento degli scambi di abitazioni del 3,7% a livello nazionale. Un dato ben lontano dai livelli delle precedenti fasi di inversione ciclica di mercato (37% nel 1976, 17% nel 1985 e 9% nel 1997).

Facendo riferimento poi ai mercati delle 13 principali città italiane il preconsuntivo Nomisma evidenzia un’inversione del ciclo più significativa, pari al 5,5% di compravendite di abitazioni su base annua.

Interessante l’analisi relativa alle fasi storiche precedenti: nel periodo 1971-1978 ci sono stati 3 anni di crescita e 4 di calo, nel periodo 1978-1987 sono 3 gli anni di crescita e 6 quelli di calo], nel periodo che va dal 1987 al 1999 sono 5 gli anni di crescita e 7 quelli di calo mentre nel periodo che è partito dal 1999 a oggi sono 9 gli anni di crescita e, secondo le previsioni di Nomisma saranno 7 gli anni di calo. Dopo il raggiungimento dei picchi di espansione del mercato degli scambi si assisteva ad un aggiustamento dei prezzi, fenomeno che, in corrispondenza dell’ultima fase negativa del ciclo, tuttora in corso, si è manifestato con una intensità più contenuta e diluita nel tempo.

L’analisi di Nomisma mostra come dal 2008 a oggi si sia registrata una crescita di metri quadrati di abitazioni acquistabili con un’annualità di reddito (con un picco di 6 mq quest’anno) dovuta al calo dei prezzi e a una riduzione meno sensibile del potere di acquisto delle famiglie. Nonostante questo, la ripresa del mercato continua ad essere ostacolata dall’incertezza delle condizioni economiche e lavorative delle famiglie cui si accompagna il razionamento ancora in atto della componente creditizia.

Pertanto per Nomisma la ripresa presenta segnali “ancora deboli e latenti” sul versante delle compravendite, mentre gli altri indicatori di mercato confermano “una condizione di stagnante illiquidità degli immobili”.

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