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Nizza, probabili vittime italiane. Renzi: reagire è un dovere morale

Il bilancio della strage compiuta ieri sera da Mohamed Lahouaiej Bouhlel, un 31enne franco-tunisino, è sempre di 84 morti ma con decinie di feriti gravi, tra cui moltissimi bambini – La Farnesina non esclude vittime italiane: al momento mancano all’appello due coppie – Alfano: “Più attenzione su siti sensibili, non possiamo escludere attentati in Italia” – Renzi: “Mai così vicini ai fratelli d’Oltralpe” – IL VIDEO.

Nizza, probabili vittime italiane. Renzi: reagire è un dovere morale

Tra gli oltre ottantaquattro morti della strage compiuta ieri sera a Nizza, sulla Promenade des Anglais, nel giorno della festa nazionale del 14 luglio, nella quale hanno perso la vita almeno dieci bambini (anche tra le decine di feriti, alcuni dei quali in condizioni critiche, ci sono una cinquantina di bambini), non ci sono solo cittadini francesi. Sui social si sono attivate e si sono moltiplicati gli appelli per ricercare le persone scomparse (Facebook ha anche attivato il Safety check) di ogni nazionalità, dall’Australia agli Usa fino all’Italia. Nizza è notoriamente una meta turistica (la seconda di Francia, dopo Parigi) molto frequentata dagli italiani, vista anche la vicinanza geografica: la Farnesina al momento non esclude vittime.

VITTIME ITALIANE – Anzi le indiscrezioni parlano quasi certamente di vittime italiane: sarebbero almeno quattro. La Farnesina non conferma ma all’Unità di crisi dicono: “Non possiamo escludere la presenza di italiani, data l’entità e la gravità del fenomeno”. Al momento mancano all’appello una coppia di Torino e una Voghera, mentre è stato ritrovato un giovane ingegnere di Foggia che vive a Nizza per lavoro.

RENZI E ALFANO – Il terribile attentato ha ovviamente scatenato immediate reazioni politiche: il premier Matteo Renzi all’ora di pranzo non ha ancora commentato la vicenda né in conferenza né sul suo profilo Facebook, mentre su Twitter ha ritwittato le parole del presidente francese François Hollande: “La Francia è triste, afflitta, ma è forte e lo sarà sempre di più dei fanatici che oggi vogliono colpirla”. 

Dal ministero dell’Interno ha tenuto una conferenza stampa ministro Angelino Alfano, al termine della riunione del Comitato antiterrorismo: “Abbiamo deciso di rafforzare ulteriormente i sistemi di vigilanza e presidio degli obiettivi sensibili. Controlli rinforzati alle frontiere e negli aeroporti: nessuno può escludere la sciagurata ipotesi di attentati in Italia”.

Ecco poi cosa ha scritto Renzi sulla consueta e-news pubblicata su Facebook: “Le immagini che provengono da Nizza strozzano in gola le parole, bloccano le dita sulla tastiera. Dolore, commozione, solidarietà. Ma anche la voglia di reagire perché come ha detto il Presidente Hollande “la Francia è colpita, ma è e sarà più forte dei fanatici”. Mai come oggi ci stringiamo ai nostri fratelli d’Oltralpe, colpiti proprio nel giorno della Festa Nazionale, il 14 luglio. E l’idea che le vittime di questi attentati siano anche bambini che erano con le loro famiglie a fare festa rende il dolore – se possibile – ancora più forte.

Dal canto nostro in queste ore tutte le strutture preposte sono al lavoro. La Farnesina, con l’Unità di crisi per i nostri connazionali a Nizza e le loro famiglie su cui stiamo facendo le necessarie verifiche. Il Viminale, che sta lavorando sia sulle frontiere che sulla pianificazione interna. I servizi dell’intelligence, che svolgono meticolosamente il loro lavoro. Nella giornata di lunedì incontreremo i capigruppo di maggioranza e opposizione per condividere con loro – nel rispetto dei ruoli – lo stato dell’arte.

Ma al di là delle doverose iniziative governative rimane un senso di dolore e di rabbia vedendo le immagini che arrivano dalla Francia. Da Nizza siamo abituati a ricevere cartoline di bellezza, non le immagini di morte con una bambola abbandonata accanto a un passeggino distrutto. Reagire è un dovere morale. Non lasciare soli i francesi è l’impegno dell’Italia e di tutta la comunità internazionale”.

IL KILLER – L’omicida, rimasto ucciso nell’attentato, è Mohamed Lahouaiej Bouhlel, un franco-tunisino nato a Sousse (Tunisia) ma residente da tempo a Nizza e con cittadinanza francese, 31 anni e qualche piccolo furto alle spalle. L’identikit del conducente del camion killer è dunque quello di un piccolo delinquente comune, sconosciuto ai servizi di intelligence, “noto alla polizia per violenza coniugale e uso di armi, ma nessun fatto legato al terrorismo”.

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