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Natale: spumante e prosecco all’attacco dello champagne

E chi ha detto che per brindare al nuovo anno dobbiamo spendere un occhio della testa? Se rinunciamo ai blasonati champagne d’oltralpe le bollicine italiane possono assicurarci brindisi di eccellenza e a costi molto più contenuti – Ecco i migliori spumanti e prosecco da presentare a tavola per Natale.

Natale: spumante e prosecco all’attacco dello champagne

E chi ha detto che per brindare al nuovo anno dobbiamo spendere un occhio della testa? Se rinunciamo ai blasonati champagne d’oltralpe, e lo stanno facendo in molti in Italia e all’estero – basti pensare che nel mese di ottobre in  Europa le vendite di champagne hanno registrato una contrazione  del 21 per cento – le bollicine italiane possono assicurarci brindisi di eccellenza  e a costi molto più contenuti.

Molto utili a questo proposito e con grande tempestività arrivano in libreria due guide che possono suffragare con la loro autorevolezza  le scelte degli acquisti di fine d’anno degli italiani.

La prima, Sparkle, edita da “Cucina e Vini”, diretta da Francesco D’Agostino, uno dei massimi esperti in materia di spumanti che abbiamo in Italia, da quindici anni a questa parte disegna  un panorama ragionato della nostra produzione di vini mossi, valutando prima in forma rigorosamente anonima e assegnando poi punteggi  alle migliori etichette. Una preziosa guida agli acquisti per andare a colpo sicuro nelle scelte e anche per costruirsi una cultura  di un mondo, quello degli spumanti e prosecchi italiani, che rappresenta la vera novità della nostra produzione enologica e che sta mietendo sempre più successi sui  mercati internazionali.

Nella edizione 2017 di Sparkle sono 72 le etichette  premiate dalla Guida  con il massimo riconoscimento delle “5 Sfere”. La regione con il bottino più carico  è – e non potrebbe essere altrimenti – la Lombardia (che raggiunge quota 25 “5 Sfere”), seguita dal Trentino Alto Adige (19, di cui 3 in Alto Adige e 16 in trentino), dal Veneto (16), dal Piemonte (4), dalla Puglia (3), dall’Abruzzo (2), dall’Umbria (2) e dal Friuli Venezia Giulia (1).

“Sono 72 in totale le eccellenze vinicole che si aggiudicano quest’anno le 5 Sfere – commenta con soddisfazione  Francesco D’Agostino – un numero superiore alla passata edizione e questo  conferma la forza e il livello raggiunto dalle bollicine tricolori, apprezzate in tutto il mondo per carattere e originalità. Come è naturale, la maggior parte dei premiati provengono dai terroir storici, maggiormente vocati alla produzione spumantistica. Va sottolineato però che altre aree risultano essere comunque in crescita e caratterizzate a volte da singoli illuminati, ormai in pianta stabile tra le nostre top-label, che stanno diventando fulcro di nuovi movimenti spumantistici”.

E fra le 72 stars dello spumante italiano figurano etichette in grado di reggere confronti senza alcuna soggezione con i nobili cugini d’oltralpe, oramai vere icone del made in Italy,  e sempre più apprezzate all’estero  e a prezzi adatti a tutte le tasche e a tutte le occasioni.  Come:

  • Franciacorta Vendemmia Rosé Brut 2011 – Bellavista (€ 39)
  • Franciacorta Vintage Collection Dosage Zéro Noir 2007 – Ca’ del Bosco (€70)
  • Franciacorta Riserva 72 Brut 2008 – Castello di Gussago La Santissima (€ 38)
  • Franciacorta Extra Brut 2010 – Ferghettina (€ 35)
  • Franciacorta Riserva Casa delle Colonne Zero 2009 – Fratelli Berlucchi (€ 63)
  • Franciacorta Riserva Valentino Majolini Brut 2005 – Majolini (€ 45)
  • Franciacorta Quinque Extra Brut – Uberti (€150) (solo in magnum)
  • Trento Riserva Altemasi Graal Brut 2009 – Cavit (€ 37)
  • Trento Giulio Ferrari Riserva del Fondatore Extra Brut 2005 – Ferrari (€ 82)
  • Trento Riserva Madame Martis Brut 2006 – Maso Martis (€ 90)

O, come, altra sorpresa, due spumanti del Sud d’Italia che balzano agli onori della ribalta nazionale dall’Abruzzo e dalla Puglia, con il primo dei due che si afferma fra i grandi a un prezzo incredibile:

  • Brut –  Marramiero (€ 18)
  • La Dama Forestiera Nature 2011 –  d’Araprì (€ 57) solo in Magnum

E se a qualcuno l’idea di accostare gli spumanti italiani agli champagne fa storcere il naso basta riflettere  su un dato per comprendere quanta strada abbiano percorso i nostri produttori di bollicine in questi ultimi anni di duro lavoro. Uno studio curato dalla Coldiretti, sulla base dei dati Istat evidenzia senza possibilità di equivoci che  nei primi cinque mesi del 2016 le esportazioni di spumanti italiani in Francia, e nel resto del mondo, hanno conosciuto ritmi record. “I cugini francesi – sottolinea in merito la Coldiretti – non hanno mai richiesto cosi tanto spumante italiano a fronte di una sostanziale stabilità negli arrivi di champagne francese in Italia tanto che per ogni bottiglia di champagne stappata in Italia – continua la Coldiretti – ne vengono portate Oltralpe oltre sei di spumante italiano”. E più oltre si legge ancora che  “La Francia ha addirittura sorpassato la Germania e si classifica al terzo posto tra i principali clienti di bollicine italiane dopo Gran Bretagna e Stati Uniti”. Anche se resta il problema  del valore medio per bottiglia commercializzata che per lo champagne è molto più elevato rispetto allo spumante. Un gap pesante che va recuperato con adeguate politiche di valorizzazione del prodotto ma che non è sempre giustificato dal punto di vista qualitativo”.

Se “Sparkle 2017”  segnala il Gotha della nostra produzione di bollicine,  la Guida Vini Buoni TCI edita dal Touring Club Italiano  a cura di Mario Busso, nella sezione Perlage che apre il volume tratta esclusivamente spumanti italiani ottenuti con metodo classico (con esclusione quindi del  prosecco) e si divide in sei sottosezioni: Franciacorta, Trentino, Oltrepò Pavese, Alta Langa (Piemonte) e Lessini Durello (Veneto) ovvero le principali zone produttive italiane, e resto d’Italia (dalla Valle d’Aosta alla Sicilia).

Oltre 50 le Corone, massimo riconoscimento, attribuite quest’anno.  Ma quello che interessa di più tasche e portafogli è il gruppo di spumanti che  hanno un prezzo massimo di 25 euro. 

Eccoli:

  • Franciacorta docg Millesimato brut Villa Crespia Millè 2008 Villa Crespia di Adro
  • Franciacorta docg Millesimato extra brut 2009 Mirabella di Rodengo Saiano
  • Trento doc pas dosé Rotari Alperegis Millesimato 2009 Rotari di Mezzocorona
  • Franciacorta docg pas dosé 2010 Corte Aura di Adro
  • Franciacorta docg pas dosé Millesimato Ziliani 2011 Chiara Ziliani di Provaglio d’Iseo
  • Franciacorta Docg non dosato 2011 Cola Battista di Adro
  • Trento doc riserva brut nature 2011Bellaveder di Faedo
  • Cuvée Blanc de Blancs dosaggio zero Millesimato 2011 San Simone di Porcia
  • Lessini Durello doc spumante riserva Settecento33 2012 Soave

Nel 2015 la produzione nazionale di spumanti è stata di 520 milioni di bottiglie per un valore di 1,352 mld/euro (euro 2,60 a bottiglia in cantina). Sul totale prodotto, 373 milioni di bottiglie (pari al 72%) sono state spedite in 90 Paesi per un valore pari a 1,327 mld di euro e un giro d’affari di 2,573 mld di euro. E il trend è in crescita. Infatti, rispetto al 2014, Ovse-Osservatorio economico dei vini effervescenti, fondato nel 1991 da Giampietro Comolli, registra un +17% dei volumi e un +14% in valore all’origine.

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