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Natale ricco per le Borse sulle ali del Pil americano ma l’Europa teme il dramma della Grecia

Il boom del Pil americano porta il Dow Jones al record dei 18 mila punti – In ascesa anche i mercati dell’Asia e dell’Europa dove però si teme il dramma di fine anno della Grecia – S&P prepara per gennaio il declassamento di Mosca – Nuovo record del Btp ma crescita zero nel 2014 per Piazza Affari – Prove di riscossa di Mps – Accelera Fca

Natale ricco per le Borse, elettrizzate dalle buone sorprese in arrivo dall’economia Usa. L’eccellente dato sulla crescita del pil americano (+5% nel terzo trimestre il miglior risultato degli ultimi dieci anni) ha scatenato la corsa agli acquisti: l’indice Dow Jones +0,36% ha superato per la prima volta la soglia storica di 18 mila punti, l’S&P +0,3% segna un nuovo record a 2.084 punti. In controtendenza il Nasdaq -0,33%.

Anche i T bond segnalano un 2015 brillante: il titolo a due anni è salito ai massimi da 4 anni.

Avanza stamane la Borsa giapponese +1,1% sull’onda dei record di Wall Street e del nuovo rialzo del dollaro a 120,65 yen. La valuta Usa guadagna posizioni anche sull’euro, trattato a 121, 65 ai minimi da 28 mesi. 

In ascesa i listini asiatici aperti alla vigilia di Natale (giornata lavorativa a Tokyo e in Cina), da Seul +0,4% ad Hong Kong +0,7%.

S&P, A GENNAIO  LA RETROCESSIONE  DI MOSCA

Fa eccezione Shanghai che arretra di un altro 1,8% dopo la pesante caduta di lunedì (-3,3%): gli operatori sono convinti che sia imminente la stretta dei regolatori sui margini di garanzia per il trading, dopo la folle corsa che ha portato il listino a crescere di un terzo del valore in meno di un mese.

Pesano sul petrolio le parole del ministro saudita al Naimi (“Non aumenteremo la produzione nemmeno se il greggio scenderà a 20 dollari. Il nostro obiettivo è la difesa delle quote di mercato”): stamane il crude oil tratta a 56,81 dollari al barile, in lieve ribasso dopo il mini rally di inzio settimna.

Tiene il rublo, nonostante il warning di S&P: la società di rating ha messo la Russia in osservazione in vista di un probabile downgrade a gennaio. Mosca, oggi BBB- rischia di finire nel girone dei junk bond dov’era precipitata durante la crisi del 1998.

PIAZZA AFFARI +1,46%, MA CRESCITA ZERO PER IL 2014

A Milano l’indice Ftse Mib è cresciuto dell’1,46% a 19.352 punti, un soffio sopra il livello del 2 gennaio: le ultime due sedute dell’anno saranno decisive per stabilire se l’anno chiuderà o meno in terreno positivo.

Positive le piazze europee: Parigi ha guadagnato l’1,42%, Francoforte lo 0,44% e Londra lo 0,14%.

BTP NUOVO RECORD, NEL 2015 POSSIBILI TITOI IN DOLLARI

In questa cornice l’Europa si prepara dunque a vivere una pausa natalizia sobria, favorita da non pochi fattori positivi (calo del petrolio, maggior competitività dell’export Ue grazie al calo dell’euro) ma frenata dai problemi interni: il giorno 29 si saprà se il Parlamento greco sarà riuscito ad eleggere il nuovo presidente, oppure se sarà necessario il ricorso al voto anticipato, denso di incognite per i partiti filoeuropei.

Intanto cresce la tensione sul fronte del QE: il 22 gennaio la Bce dovrà decidere se procedere o meno ad acquisti di titoli sul mercato secondario- Si profila intanto l’ipotesi di un QE dimezzato: sì all’acquisto, purché effettuato dalle varie banche nazionali, senza coinvolgere il bilancio della Bce.   

Incuranti (all’apparenza) di questi dilemmi, i mercati obbligazionari viaggiano verso nuovi minimi.

Lo spread tra Btp decennali e omologhi tedeschi si è attestato a 134 punti, contro i 137 punti della chiusura precedente. Il rendimento del decennale italiano ha toccato in giornata un nuovo minimo record all’1,912% e ha poi chiuso all’1,95%. Mentre il differenziale Bonos/Bund ha segnato 111 punti per un tasso dell’1,71%.

Il Tesoro italiano ha fatto sapere che punta a un allungamento della vita media del debito pubblico nel corso del 2015, anno che vedrà anche il lancio di almeno un nuovo Btp Italia, nonché la possibilità di un ritorno a emissioni in dollari.

PROVE DI RISCOSSA MPS, ACCELERA FCA

Monte Paschi +1,3% chiude in terreno positivo ma nel corso della seduta ha perso vigore il tentativo di rimbalzo dopo la frana di lunedì.

Tar le Popolari si sono distinte Bper +2,80% e Banco Popolare +2,30%.

Tra i titoli sottili spicca il balzo di Banca Etruria+10,61%, dopo l’annuncio della riorganizzazione societaria, considerata un passo decisivo verso l’aggregazione con un altro istituto.    

Nel resto del listino da segnalare il rialzo di Fca +2,31%, ancora lontana dai massimi segnati prima del collocamento di azioni a Wall Street. Più debole Exor +0,20% dopo l’incremento di 150 milioni del prestito obbligazionario con cedola fissa annua del 2,50% e scadenza ottobre 2024. Alla nuova emissione, quotata sul mercato regolamentato della Borsa del Lussemburgo, è stato attribuito un rating BBB+ da parte di Standard & Poor’s.

Tra gli altri titoli in evidenza Ferragamo +2,77%, Autogrill +3,75% e Wdf +4,35%. Sale anche Enel +2,21%.

Rimbalzo da brivido per Seat +22,73% dopo il tonfo .89% di lunedì, giorno di riammmissione al listino 

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