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Napoli vince e sale in vetta col Milan: l’Inter stasera li raggiungerà? Rallenta la Juve, crolla la Lazio

Il Napoli liquida il Sassuolo e condivide il primato con il Milan mentre la Juve delude con il Bologna e la Lazio va addirittura ko – Stasera l’Inter a Cagliari prova a salire in vetta a punteggio pieno

Napoli vince e sale in vetta col Milan: l’Inter stasera li raggiungerà? Rallenta la Juve, crolla la Lazio

Sorride solo il Napoli. Gli azzurri onorano il debutto casalingo (con il tricolore sul petto) battendo il Sassuolo, un 2-0 insindacabile che vale il primo posto a punteggio pieno assieme al Milan e al sorprendente Verona. Per il resto la domenica delle big è da dimenticare: la Juventus iscivola sulla “buccia di banana” Bologna e il pareggio, alla luce di un clamoroso rigore negato ai rossoblu sullo 0-1, è perfino positivo, mentre la Lazio riesce addirittura a farsi sconfiggere dal neopromosso Genoa, per giunta all’Olimpico. Questa sera sapremo se l’Inter riuscirà ad agguantare Napoli e Milan, o se si aggiungerà all’elenco delle deluse, ma una cosa è certa: questo campionato ha già iniziato a regalare sorprese e colpi di scena in serie.

Juventus – Bologna 1-1, Fenucci esplode contro arbitro e Var: “Ci hanno tolto una vittoria certa, errore inaccettabile”

Nell’1-1 di Torino c’è un po’ di tutto, dunque ridurlo al solo errore arbitrale sarebbe quantomeno superficiale. La svista di Di Bello e Fourneau (Var) è però molto grossa, perché l’intervento di Iling Jr su Ndoye meritava rigore ed espulsione: l’arbitro ha lasciato correre facendo segno di aver visto, il collega davanti al monitor di Lissone non ha ritenuto di doverlo correggere. E così la Juve, sotto di un gol dal 24’ del primo tempo (Ferguson), è rimasta in vita e all’80’ è riuscita quantomeno a pareggiare con Vlahovic, servito (ironia della sorte) proprio da Iling Jr. Il Bologna, pur tornando a casa con un punto insperato alla vigilia, non l’ha presa affatto bene e si è scatenato per bocca dell’ad Fenucci, presentatosi come una furia davanti ai microfoni. “Un errore arbitrale clamoroso ci ha tolto una vittoria certa, perché c’era rigore ed espulsione – ha tuonato -. Sono qui per il rispetto della squadra e della tifoseria, che si è vista togliere una vittoria non banale con la Juventus. Dispiace molto, ma questi episodi sono allucinanti, è un errore insopportabile nell’era del Var”. Ma la partita, com’è ovvio che sia, ha offerto molti altri spunti, a cominciare dai tantissimi errori individuali dei bianconeri, apparsi molto meno brillanti rispetto a Udine. I passi indietro sono stati evidenti, sia dal punto di vista tecnico che atletico, tanto che il colpo di testa di Vlahovic (a cui era stato annullato un gol in precedenza per fuorigioco di Rabiot) è l’unica nota lieta della serata. Allegri, ieri in silenzio stampa per un lieve malore accusato a fine gara, avrà molto su cui riflettere, perché la Juve deve anzitutto ritrovare continuità di prestazioni prima ancora che di risultati.

Napoli – Sassuolo 2-0, Garcia non si accontenta: “Bisogna essere più precisi sotto porta”

Quella che non manca al Napoli, protagonista di un’altra vittoria convincente dopo quella di Frosinone. Il 2-0 finale è bugiardo perché gli azzurri avrebbero potuto segnare molto di più e chiudere in goleada, ma la sostanza non cambia: la squadra gioca bene e diverte come nella scorsa stagione, trascinata dal solito Osimhen e da un impianto davvero invidiabile. Va anche detto che questo Sassuolo senza Berardi e Frattesi è davvero poca roba, tanto da far sorgere più di un dubbio sulla sua reale consistenza, questo però non può togliere meriti al Napoli, capace di sbranare la partita sin dai primi minuti. Per sbloccare il risultato c’è voluto un rigore di Osimhen (16’, fallo di Boloca su Politano), dopodiché i campioni in carica hanno avuto il solo torto di sprecare tantissime occasioni e lasciare gli emiliani, almeno teoricamente, ancora in vita. A dare il colpo di grazia ci hanno però pensato Maxime Lopez e Di Lorenzo, il primo lasciando i compagni in 10 per aver insultato l’arbitro, il secondo con il gol del 2-0 su assist del neo entrato Kvaratskhelia (64’). Poco prima Raspadori aveva spedito sulla traversa un rigore (braccio di Toljan), confermando la serata un po’ naïf dell’attacco partenopeo. “Abbiamo sofferto poco, non abbiamo preso gol, ma potevamo fare meglio e segnare almeno una rete in più – il commento di Garcia -. Ma per fare gol serve prendere la porta e stasera solo il 20% dei tiri è andato nello specchio: se non lo inquadri non segni, è giusto che Osimhen si sia innervosito nel finale. Comunque sono soddisfatto e ho detto ai ragazzi che quando sono stanchi, o hanno dubbi su quello che possono ottenere, devono abbassare la testa e guardare il tricolore che hanno sul petto, così si ricordano di ciò che sono capaci di fare”.

Lazio – Genoa 0-1, Sarri non ci sta: “Risultato bugiardo, l’atteggiamento è quello giusto”

La maglia nera della domenica se la prende però la Lazio di Sarri, sconfitta a domicilio dal Genoa di Gilardino. Risultato quantomeno sorprendente, perché i rossoblu visti una settimana fa con la Fiorentina non godevano di grande credito, sintomatico di un momento molto difficile per i biancocelesti, lontani parenti di quelli che, appena quattro mesi fa, erano riusciti a chiudere il campionato al secondo posto. Tanti gli aspetti preoccupanti della Lazio attuale, a cominciare da una fase offensiva stranamente sterile (un solo gol segnato in due partite con Lecce e Genoa), passando per il calo atletico di molti elementi, fino a un calendario che, Sarri docet, vedrà ora Napoli, Juventus e il debutto in Champions League. Per decidere la sfida è bastato un gol di Retegui agli albori del match (16’), dopodiché la squadra di Gilardino ha sofferto il giusto, difendendo con unghie, denti e idee un risultato pesantissimo, in un senso e nell’altro. “Abbiamo fatto passi in avanti rispetto a Lecce, anche solo per atteggiamento – l’analisi di Sarri -. La fase iniziale è stata nervosa, ma dal 20′ in avanti abbiamo fatto bene, purtroppo ci è mancato il guizzo di qualche attaccante che non è ancora al top della forma, il risultato è un po’ bugiardo, ma ci condanna. Campanelli d’allarme? Mi preoccupa che molti non sono in grande condizioni, i nuovi sono arrivati a preparazione in corsa, alcuni non si allenavano da tempo. Ci manca Milinkovic? Ha fatto altre scelte, è inutile continuare a pensarci, dobbiamo cercare altre soluzioni”.

Cagliari – Inter (ore 20.45, Dazn)

A completare il quadro della seconda giornata ci penserà l’Inter di Inzaghi, attesa dalla trasferta di Cagliari. I risultati di sabato e domenica non consentono passi falsi, dunque i nerazzurri dovranno rispondere presente e non farsi condizionare dalle voci di mercato, anche se ogni ora potrebbe essere quella giusta per abbracciare Pavard. Il francese ha le valige pronte da una settimana, ma il Bayern non gli ha ancora concesso il via libera: la mancata convocazione per il match di ieri contro l’Augsburg, però, lascia intendere che arriverà presto. Ad ogni modo Inzaghi ci penserà solo al momento opportuno, perché prima c’è una partita da giocare e, possibilmente, vincere, sia per confermare le buone sensazioni dell’esordio col Monza, sia per agganciare il gruppo di testa a punteggio pieno. Il Cagliari, dal canto suo, non ha nulla da perdere, ma ha già dimostrato a Torino di essere solido e insidioso, in perfetto stile Ranieri. Il tecnico, un passato all’Inter nella stagione 2011/12, ci tiene a far bella figura, dunque è lecito attendersi i sardi in versione battagliera.

Cagliari – Inter, le formazioni: ballottaggio tra Arnautovic e Thuram (favorito)

Inzaghi aspetta fiducioso l’arrivo di Pavard, intanto però deve fare a meno anche di Acerbi, ancora infortunato: il recupero di Darmian, in questo senso, è fondamentale per una difesa decisamente corta. In avanti invece, nonostante Sanchez non sia a disposizione (lo sarà per la partita con la Fiorentina), c’è possibilità di scelta e proprio qui sta l’unico vero dubbio del tecnico nerazzurro, indeciso tra Thuram e Arnautovic. Il ballottaggio è serrato, ma la sensazione è che il francese, in grande spolvero contro il Monza, sia leggermente favorito e possa partire dal primo minuto, anche per sfruttare le doti a gara in corso dell’ex bolognese. Il 3-5-2 nerazzurro dovrebbe così vedere Sommer in porta, Darmian, De Vrij e Bastoni in difesa, Dumfries, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan e Dimarco a centrocampo, Thuram e Lautaro in attacco. Classico 4-4-2 anche per Ranieri, che risponderà con Radunovic tra i pali, Zappa, Dossena, Obert e Augello nel reparto arretrato, Nandez, Makoumbou, Sulemana e Azzi in mediana, Pavoletti e Oristanio coppia offensiva.

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