Condividi

Napoli, sarà la domenica dello scudetto? Stasera può festeggiare il tricolore facendo impazzire di gioia un’intera città

Dopo 33 anni il Napoli può festeggiare lo scudetto già stasera se vince il derby campano con la Salernitana e se la Lazio non batte l’Inter – Pari tra Roma e Milan nel recupero – Juve a Bologna: “E il momento più difficile della stagione”

Napoli, sarà la domenica dello scudetto? Stasera può festeggiare il tricolore facendo impazzire di gioia un’intera città

La domenica dello Scudetto. Se la Lazio non riuscirà a battere l’Inter e il Napoli farà il suo dovere con la Salernitana, ecco che gli azzurri potranno festeggiare il tricolore a 33 anni di distanza dall’ultima volta, facendo letteralmente impazzire una città che aspetta solo la matematica. In tutto questo però non va dimenticata la corsa Champions, ancor più equilibrata dopo il pareggio tra Roma e Milan e la vittoria dell’Atalanta sul Torino: Inter-Lazio può segnare un punto di svolta così come Bologna-Juventus, in una lotta che vede coinvolte ben sei squadre in altrettante lunghezze.

Roma – Milan 1-1, succede tutto nel recupero: Abraham fa sognare Mourinho, Saelemaekers rialza Pioli

L’anticipo più atteso era sicuramente quello dell’Olimpico, ma Roma e Milan hanno preferito non farsi male, consapevoli che gli effetti collaterali di una sconfitta sarebbero stati maggiori dei benefici di una vittoria. Certo, per come si era messa si può dire che il Diavolo tira un sospiro di sollievo, a fronte di una Lupa che vede sfumare 3 punti ormai in saccoccia, ma è giusto sottolineare come le due squadre, fino al recupero, abbiano fatto davvero poco per vincere, preferendo annullare l’avversario piuttosto che comandare il gioco. La sfida tra giallorossi e rossoneri ha vissuto sul filo dell’equilibrio, per poi esplodere letteralmente nel finale, prima con il gol di Abraham (90+4’), poi con il pareggio di Saelemaekers (90+7’). A conti fatti non è cambiato niente, se non che Roma e Milan hanno scavallato uno scontro diretto molto insidioso, rimandando i giochi alle prossime sfide, a cominciare da quelle del turno infrasettimanale con Monza e Cremonese.

Mourinho: “Sono due punti persi, ma sono più orgoglioso che triste”

“Se si parla solo di prestazione penso che sia un risultato giusto, perché solo noi possiamo affrontare il Milan in questo modo con tutte le difficoltà che abbiamo – il commento di Mourinho -. Non siamo una squadra con una rosa ricca, ogni giocatore che perdiamo è un grande problema e ne abbiamo persi tanti. Fare questa gara contro il Milan, lottando per qualcosa che sarebbe incredibile come arrivare quarti lottando fino ai limiti, mi rende più orgoglioso che triste. Ovviamente triste perché la vittoria sembrava vicinissima, invece sono due punti persi, ma sono più orgoglioso”.

Pioli: “Anche per me sono due punti persi, però non abbiamo giocato male”

Non abbiamo giocato male, assolutamente, ma ci sono mancate le azioni negli ultimi 30 metri – l’analisi di Pioli -. Non abbiamo sfruttato le azioni che potevano andare diversamente con più di lucidità, ci abbiamo provato ma non ci siamo riusciti e più passa il tempo più cala la lucidità e aumenta il nervosismo. Non è il risultato che volevamo, ma l’abbiamo ripreso ed era veramente negativo per ciò che si era visto in campo. Sono due punti persi, credevo alla vittoria. Partita strana, si sono giocati 106 minuti, effettivi 49. Mamma mia così è difficile avere ritmo, troppe pause, non si può giocare. È un punto che cambia poco, ma ora cerchiamo di vincere con la Cremonese”.

Napoli – Salernitana (ore 15, DAZN)

Il piatto principale della domenica calcistica è senza dubbio quello del Maradona, con il Napoli che potrebbe diventare matematicamente campione d’Italia dopo 33 anni di attesa. Lo Scudetto, come dicevamo prima, non dipende solo dagli azzurri, dunque la città vivrà una “partita” lunga più di 4 ore, tifando prima Inter (ma anche un pareggio andrebbe bene) e poi Napoli. La speranza è che Inzaghi non faccia scherzi, altrimenti il match con la Salernitana non potrebbe assegnare nulla e i giochi verrebbero rimandati a giovedì, quando la squadra di Spalletti farà visita all’Udinese nel turno infrasettimanale. Dal punto di vista calcistico cambia poco perché gli azzurri, presto o tardi, diventeranno campioni, per quanto concerne folclore e ordine pubblico, invece, la differenza non è per nulla sottile: una festa nel proprio stadio, per giunta di domenica pomeriggio, sarebbe sicuramente più semplice da gestire di una di giovedì sera, oltretutto senza un luogo predefinito. In tutto questo, però, è bene non sottovalutare la Salernitana di Sousa, ancor più motivata del solito visto il “teatrino” del rinvio, tutt’altro che gradito dal club, come spiegato senza giri di parole dal presidente Iervolino: la voglia di rovinare la festa è tanta, ma è chiaro che il Napoli parte favoritissimo.

Spalletti non si fida: “Occhio alla Salernitana, lo spostamento della gara li ha motivati”

“Noi sappiamo da molto tempo qual è la nostra direzione, non dobbiamo fare inversioni o cose diverse, proseguiamo la nostra strada fatta finora, poi ci sono delle cose che stanno al di sopra di noi e che non possiamo controllare – il pensiero di Spalletti -. Noi non abbiamo affidato al prefetto o al fato il nostro campionato, ma alla nostra idea di calcio, per fare felici quelli che ci attendono col fiato sospeso per ore in un aeroporto o per strada, solo per veder passare un pullman azzurro. Quanto successo ha motivato ancor più la Salernitana, dovremo stare molto attenti e fare la nostra partita, come abbiamo sempre fatto, senza pensare a quanto potrebbe succedere dopo”.

Napoli – Salernitana, le formazioni: Spalletti con l’undici-tipo, Sousa si affida a Dia

Il tecnico azzurro non ha nessun dubbio di formazione e schiererà il miglior undici possibile, al netto delle assenze di Politano e Mario Rui, per chiudere i giochi e godersi la meritata festa. Il suo 4-3-3 vedrà così Meret in porta, Di Lorenzo, Rrahmani, Kim e Olivera in difesa, Anguissa, Lobotka e Zielinski a centrocampo, Lozano, Osimhen e Kvaratskhelia in attacco. Diversi grattacapi invece per Sousa, che però dovrebbe optare per un 3-4-2-1 con Ochoa tra i pali, Daniliuc, Gyomber e Pirola nel reparto arretrato, Kastanos, Coulibaly, Nicolussi Caviglia e Bradaric in mediana, Candreva e Maggiore alle spalle dell’unica punta Dia.

Inter – Lazio (ore 12.30, DAZN e Sky)

Ad aprire la domenica però sarà la sfida tra Inter e Lazio, importantissima a prescindere dal discorso Scudetto. A nerazzurri e biancocelesti, infatti, interessa soprattutto la zona Champions, specialmente dopo il pareggio tra Roma e Milan, che permette di guadagnare punti su entrambe le concorrenti. Sarri parte da una posizione di vantaggio derivata dai 7 punti in più in classifica, dunque potrebbe anche giocare per il pareggio, mentre Inzaghi deve assolutamente vincere, altrimenti la lotta diventerebbe molto complicata. Difficile però sbilanciarsi troppo e indicare una favorita, perché se è vero che l’organico dell’Inter sembrerebbe superiore, lo è anche che la Lazio sta andando sicuramente più forte, anche se la sconfitta col Torino le ha ricordato che i giochi non sono ancora chiusi. A condizionare la gara, poi, potrebbero esserci anche le fatiche della Coppa Italia, visto che i nerazzurri hanno appena affrontato la Juventus, mentre i biancocelesti hanno potuto prepararsi senza impegni infrasettimanali.

Sarri: “È tutto apparecchiato per la festa del Napoli, ma io spero sia il più tardi possibile”

“La tavola è stata apparecchiata per la festa del Napoli pensando che noi non faremo risultato, ma ovviamente speriamo che sia il più tardi possibile – ha sottolineato Sarri -. Quella che comincia sarà per noi una settimana importante, ma non decisiva, perché dopo il Milan avremo altre quattro partite. L’Inter sta facendo benissimo nelle coppe, sa essere letale nelle sfide secche, rispetto all’andata abbiamo qualche certezza in più, ma affrontiamo una squadra straordinariamente competitiva: dimentichiamo quella partita e giochiamo come collettivo, non individualmente”.

Inter – Lazio, le formazioni: Inzaghi con Lukaku, Brozovic e Correa, Sarri ritrova Immobile dall’inizio

Inzaghi, come al solito in silenzio stampa pre-partita, proseguirà l’alternanza di alcuni elementi, dunque ci saranno novità rispetto alla Coppa Italia. Calhanoglu, Dumfries, Lautaro e Dzeko andranno così in panchina, in un 3-5-2 con Onana in porta, D’Ambrosio, Acerbi e Bastoni in difesa, Darmian, Barella, Brozovic, Mkhitaryan e Dimarco a centrocampo, Lukaku e Correa in attacco. Formazione classica invece per Sarri, che ritrova Cataldi dalla squalifica e, soprattutto, Immobile al 100%: il bomber biancoceleste, dopo l’incidente d’auto e il parziale rientro col Torino, è pronto a riprendersi una maglia da titolare. Il 4-3 3 laziale vedrà dunque Provedel tra i pali, Marusic, Casale, Romagnoli e Hysaj nel reparto arretrato, Milinkovic-Savic, Cataldi e Luis Alberto in mediana, Felipe Anderson, Immobile e Zaccagni nel tridente offensivo.

Bologna – Juventus (ore 20.45, DAZN)

In serata i riflettori si accenderanno sul Dall’Ara, dove il Bologna riceverà la Juventus. Impegno insidioso per i bianconeri, che però devono vincere per forza: c’è una serie negativa da interrompere, pena rischiare di scivolare pericolosamente in classifica, mettendo a rischio la Champions prima ancora della giustizia sportiva. Allegri poi è chiamato a dare un segnale a tutto il popolo juventino, arrabbiato e deluso dalla sconfitta contro l’Inter di mercoledì, additata soprattutto a lui e alle sue scelte. Max, al momento, continua a godere dei favori della proprietà, anche e soprattutto per via di un contratto pesante e “blindato”, ma è chiaro che molto dipenderà dal finale di stagione: chiuderlo bene (conferma della zona Champions e vittoria dell’Europa League) rinforzerebbe la sua pozione, viceversa un flop renderebbe l’aria troppo pesante anche per un tipo come lui. La sfida di Bologna assume così un valore decisamente alto, tanto più che di fronte ci sarà un tecnico emergente come Thiago Motta, voglioso di farsi notare con l’ennesimo scalpo eccellente della stagione.

Allegri: “È il momento più difficile della stagione, bisogna solo stare zitti e lavorare”

“Veniamo da un periodo negativo, abbiamo perso cinque delle ultime sei gare – ha confermato Allegri –  Abbiamo la possibilità di invertire la rotta contro un Bologna che sta facendo delle ottime cose, in questi momenti di difficoltà bisogna stare zitti e lavorare. Parlare serve a poco, quando si vince si è dalla parte della ragione, quando si perde dalla parte del torto, però dobbiamo reagire perché abbiamo lasciato per strada un po’ troppi punti. Abbiamo ancora un obiettivo in campionato, un secondo posto migliorerebbe la classifica dell’anno scorso e poi c’è da giocare anche la semifinale di Europa League. Il confronto con i giocatori nello spogliatoio non c’è stato, quando la Juve perde si tirano fuori delle illazioni e vengono dette cose non vere, c’è tanta fantasia”.

Bologna – Juventus, le formazioni: Allegri punta su Iling e Soulé, Di Maria infortunato

Il tecnico bianconero proseguirà con il maxi turnover, incurante delle critiche ricevute a San Siro e della posta in palio. La sensazione è che molti giocatori stiano attraversando una fase di calo fisico e mentale, dunque l’idea è di affidarsi alla linea verde, sicuramente meno esperta ma più carica e motivata. Il 3-5-1-1 odierno vedrà così Szczesny in porta, Gatti, Bremer e Danilo in difesa, Cuadrado, Fagioli, Locatelli, Rabiot e Iling Junior a centrocampo, Soulé sulla trequarti, Milik in attacco, con Vlahovic di nuovo abile e arruolato (ma solo per la panchina), mentre Di Maria è out per un problema alla caviglia. Thiago Motta risponderà con un 4-1-4-1 con Skorupski tra i pali, Posch, Soumaoro, Lucumì e Kyriakopoulos nel reparto arretrato, Schouten in mediana, Orsolini, Dominguez, Moro e Ferguson alle spalle dell’unica punta Barrow.

Commenta