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Mutui: torna la richiesta dopo lo stop sui tassi Bce. Ultime settimane per il Fondo di Garanzia

Già a settembre si è vista una netta ripresa delle richieste di mutui, anche prima dell’annuncio dello stop sui tassi della Bce. Entro il 31 dicembre è ancora possibile usufruire del Fondo per l’acquisto della prima casa

Mutui: torna la richiesta dopo lo stop sui tassi Bce. Ultime settimane per il Fondo di Garanzia

Lo stop al rialzo dei tassi da parte della Bce è una boccata di ossigeno per chi ha intenzione di accendere un mutuo per acquistare una nuova casa. Già la sola attesa di un cambiamento di rotta da parte di Francoforte aveva fatto rallentare a settembre il calo delle richieste di mutui che aveva caratterizzato tutto il 2023. Ora, in quest’ultimo scorcio di anno le richieste potrebbero tornare. Anche perché è l’ultima possibilità di utilizzare il Fondo di Garanzia per l’acquisto della prima casa.

I tassi Bce e dei mutui potrebbero aver toccato il picco

Per alcuni l’acquisto di una casa fa rima con richiesta di un mutuo. Secondo una ricerca di Tecnocasa, gli italiani in procinto di puntare sul mattone si dividono in due: la metà chiede un mutuo, l’altra metà utilizza i contanti, magari realizzati con la vendita di un altro immobile. E’ quello che gli agenti immobiliari chiamano “il trenino delle compravendite”, che quest’anno ha rallentato la corsa. Ma ora che i tassi si stabilizzano e si spera che nel breve possano anche scendere, si torna quanto meno ad avviare una ricerca di case.

Nell’ultimo meeting del board la Bce ha lasciato invariati i tassi ufficiali al 4,50% dopo 10 rialzi consecutivi in 14 mesi. E quindi, se non ci saranno ulteriori rialzi dell’inflazione, lo si potrà considerare un picco. Così come dovrebbero aver toccato un massimo i tassi dei mutui visti a ottobre. Secondo le rilevazioni di MutuiOnline.it, a ottobre i tassi medi fissi hanno superato per la prima volta il tetto del 4%, attestandosi in media al 4,14%, mentre i variabili sono arrivati al 5,13%. Tassi che, dopo una decade al livello prossimo allo zero, non sono certo graditi, anche se, prima dell’inizio della politica ultra distensiva della Bce, i tassi ufficiali e quelli dei mutui erano già all’attuale livello (nel 2007 il tasso di riferimento della Bce era al 4,25%), ma negli anni precedenti era salito fino al 4,75%). Eppure le richieste di mutui erano elevate.

Già a settembre si è invertita la rotta delle richieste di mutui

Nel corso del 2023 la prospettiva di non vedere la fine della stretta monetaria aveva fatto ridurre la richiesta di mutui. Ma quando invece si è iniziato a intravedere una schiarita, il calo si è attenuato. Secondo il recente aggiornamento della Bussola Mutui Crif – MutuiSupermarket.it le richieste di mutui erano scese di circa un terzo nel primo e nel secondo trimestre (rispettivamente -29,9% e -33,3%), ma a partire dal mese di settembre, prima ancora dell’annuncio dello stop sui tassi della Bce, si è visto una forte riduzione del calo a -9,2%. Gli esperti ora ritengono che il trend possa continuare anche nei mesi che vanno a chiudere l’anno.

Ultime settimane per il Fondo di Garanzia. Ecco come fare

Tanto più che proprio entro dicembre c’è l’ultima possibilità -a meno di rinnovi nella manovra che verrà varata nelle prossime settimane- di ottenere il sostegno dal Fondo di Garanzia, l’agevolazione statale rivolta ad alcune categorie di persone per l’aquisto della prima casa.

In un approfondimento elaborato dall’ABI, l’Associazione Bancaria Italiana, con le banche e le Associazioni dei consumatori nell’ambito del progetto Trasparenza semplice, vengono ricordate le caratteristiche del Fondo. Innanzitutto occorre sapere che esso rilascia garanzie statali pari al 50% della quota capitale su mutui ipotecari (o su portafogli di mutui connessi all’acquisto o per l’acquisto e la ristrutturazione per il miglioramento dell’efficienza energetica) di immobili che vengono utilizzati come abitazione principale. C’è anche la possibilità di richiedere la garanzia per un mutuo superiore all’80% del prezzo d’acquisto dell’immobile, se si è in possesso di un ISEE (l’indicatore della situazione economica equivalente) non superiore a 40 mila euro annui. Sono ammissibili alla garanzia del Fondo i mutui ipotecari erogati da banche o intermediari finanziari di ammontare non superiore a 250 mila euro, per immobili prima casa non di lusso.

Chi può fare richiesta e come

Non sono previsti limiti di reddito dei mutuatari per l’accesso alla garanzia del Fondo in generale. Tuttavia, in presenza di più domande pervenute, viene data una priorità ai mutui erogati a favore di:

  • giovani coppie, costituite da almeno due anni, dove almeno uno dei due componenti non abbia superato i 36 anni;
  • nuclei familiari monogenitoriali con figli minori;
  • giovani di età inferiore ai 36 anni;
  • conduttore di alloggi di proprietà degli Istituti autonomi per le case popolari, comunque denominati.

Per farne richiesta si ha tempo fino al 31 dicembre 2023. Occorre compilare il modulo pubblicato sul sito di Consap, che si occupa della gestione del Fondo e presentarlo ad una delle banche e degli intermediari finanziari aderenti all’iniziativa, il cui elenco è disponibile sul sito del gestore del Fondo, allegando un documento di riconoscimento e la dichiarazione Isee, nel caso di garanzia dell’80%.
La banca/intermediario finanziario, verificata la completezza e la regolarità formale del modulo di domanda, provvede ad inviarlo a Consap, il quale comunica alla banca/intermediario finanziario l’esito istruttorio della garanzia entro 20 giorni dall’arrivo della richiesta. Entro 90 giorni dalla conferma dell’avvenuta ammissione alla garanzia del Fondo, la banca/intermediario finanziario comunica al gestore l’esito dell’operazione di mutuo.

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