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Mutui: tasso variabile mai così basso, ma gli italiani scelgono il fisso

Secondo l’Osservatorio di MutuiOnline.it, a gennaio il tasso variabile è sceso in media allo 0,92%, nuovo record storico, eppure 8 italiani su 10 continuano a scegliere il fisso, che oggi è di due terzi più basso rispetto al 2012.

Mutui: tasso variabile mai così basso, ma gli italiani scelgono il fisso

Per comprare casa gli italiani preferiscono il mutuo a tasso fisso, ma è ancora una volta il variabile a far segnare la percentuale più conveniente mai registrata. Secondo l’Osservatorio di MutuiOnline.it relativo al mese di gennaio, i mutui a tasso variabile si sono fermati in media allo 0,92%, nuovo minimo storico dopo lo 0,93% del mese precedente. Un valore incredibile se confrontato al picco pre-crisi del 2008, quando il variabile era arrivato a quota 5,48%.

MA 8 ITALIANI SU 10 SCELGONO IL MUTUO A TASSO FISSO

Al contrario, il tasso fisso è risalito leggermente, passando dal 2,10% di dicembre al 2,12% di gennaio. Gli italiani, tuttavia, continuano a preferire questa soluzione, che, con una differenza di costo minima rispetto al variabile, mette al riparo da possibili rialzi futuri dei tassi garantendo una rata comunque bassa (appena sei anni fa il fisso era al 6,02%).

Dal quarto trimestre del 2017 a questo primo periodo del nuovo anno le richieste di mutui a tasso fisso sono aumentate del 3,6%, portando al 79,6% la percentuale totale.

Nello stesso periodo, il tasso variabile è sceso invece dal 20,8 al 17,8% delle richieste, mentre il variabile con Cap è passato dal 2,3 all’1,7%.

Più equilibrato il dato sulle erogazioni, che vedono ridursi la percentuale di inizio anno al 72,2% (76,6% prima), segno che le banche accondiscendono alle richieste e si garantiscono clienti a lungo termine, ma cercano di proporre anche altre soluzioni.

L’IMPORTO MEDIO CONCESSO DALLE BANCHE

In leggero calo anche gli importi medi richiesti ed erogati dopo l’entusiasmo di fine anno scorso. A gennaio gli italiani hanno richiesto mutui dal valore medio di 127.930 euro (contro i 128.581 dell’ultimo trimestre del 2017), mentre le banche hanno erogato in media prestiti da 123.028 euro (quasi invariato dai precedenti 123.616). Entrambi i valori sono comunque migliori rispetto alla media rilevata lo scorso anno.

RITORNO DI FIAMMA DELLE SURROGHE

Dopo il calo registrato nella seconda metà del 2017, tornano a salire le surroghe, che in questo primo periodo dell’anno rappresentano rispettivamente il 48,5% dei mutui richiesti (erano il 44,6% nel quarto trimestre del 2017) e il 47,4% di quelli erogati (dal 41,3%).

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