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Mutui, rate in aumento: pesa anche l’effetto Bce

Lo storico aumento dei tassi d’interesse stabilito dalla Bce avrà degli effetti diretti sulle rate dei mutui

Mutui, rate in aumento: pesa anche l’effetto Bce

Il primo, storico aumento dei tassi di interesse degli ultimi 11 anni stabilito dalla Bce il 21 luglio potrebbe avere degli effetti tangibili sul nostro portafoglio. A fare le spese di quanto stabilito da Francoforte per cercare di contenere l’incremento dell’inflazione potrebbero essere soprattutto i cittadini che hanno contratto un mutuo: la rata, infatti, potrebbe salire fino a 50 euro al mese.

L’effetto Bce sui mutui 

Francoforte ha deciso una stretta monetaria dello 0,5%. L’incremento dei tassi ha un effetto tangibile sul costo del denaro, senza tener conto del fatto che, dato che le banche pagheranno di più per prendere in prestito denaro dalla Bce, anche i prestiti e i mutui che gli istituti concederanno a imprese e cittadini diventeranno più costosi.

Mutui: rate in aumento

I primi effetti dell’aumento dei tassi potrebbero vedersi sui mutui a tasso variabile che attualmente hanno un taeg compreso tra l’1 e l’1,5%. L’importo che i clienti pagano ogni mese alla propria banca dipende dall’Euribor e dallo spread, la maggiorazione applicata dalla banca su quel parametro. Proprio l’Euribor è uno dei tassi che viene maggiormente influenzato dalla politica monetaria della Banca Centrale Europea. Il che significa che l’aumento dei tassi potrebbe incidere sulle rate dei nostri mutui

In questo contesto, bisogna considerare anche un’altra cosa: l’Euribor aveva già cominciato a salire, passando dal -0,57% di inizio anno al +0,125% del 21 luglio. Parlando in parole povere: le rate variabili sono salite già prima dell’annuncio della Bce e con ogni probabilità continueranno a farlo. Parlando in cifre, secondo i calcoli del Corriere, “su un mutuo da 200 mila euro a 30 anni per ogni 25 centesimi di punto l’aumento della rata è di circa 24 euro al mese (e quindi 48 se l’Euribor assorbisse tutti i 50 centesimi di rialzo); a 20 anni l’aumento è di 18 euro ogni 25 centesimi”. 

Nonostante gli aumenti registrati da inizio anno, però, i tassi variabili sono ancora più convenienti rispetto al tasso fisso, che attualmente si aggira intorno al al 3,10%. Sempre secondo i calcoli del quotidiano di via Solferino, ad oggi, con un mutuo da 200 mila euro i clienti spenderanno 920 con il tasso variabile e 1.120 con il fisso. 

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