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Musei e Ristoranti: quando l’arte incontra il buon cibo

Sempre più chef decidono di aprire ristoranti, bar e bistrot nei luoghi d’arte per regalare momenti di relax e di buona tavola in un’atmosfera suggestiva, E si affacciano chef stellati. Come Enrico Bartolini, collezionatore di stelle Michelin, Stefano Cerveni o Cristiano Tomei. Ecco l’elenco di alcuni esempi in cui cultura e cucina si sposano perfettamente

Musei e Ristoranti: quando l’arte incontra il buon cibo

Distributori automatici, caffetterie o ristoranti alla buona sono ormai un vecchio ricordo, anche i musei sposano il buon cibo. Tra opere d’arte e architetture mozzafiato, i musei diventano dei veri e propri templi dell’alta cucina. Mentre nel nostro Paese questa tendenza ha iniziato a diffondersi negli ultimi anni, all’estero sono decenni che i siti museali si accordano con grandi chef per regalare un’esperienza culinaria all’altezza delle mostre. Questo perché anche il cibo è una forma d’arte che fa moda e attira clienti. A seguire alcuni esempi più riusciti della sacra unione tra arte e cucina.

Museo Novecento – la nuova caffetteria di Vito Cortese (Firenze)

All’interno dell’antico Spedale delle Leopoldine in Piazza Santa Maria Novella si trova il Museo Novecento, dedicato all’arte italiana del XX secolo con una selezione di circa 300 opere, in cui sorgerà la nuova caffetteria firmata Vito Cortese. Proprio sotto il porticato, nei locali di una vecchia agenzia turistica che servirà non solo i visitatori del museo ma anche quelli esterni. Un progetto ambizioso e rivoluzionario quello di chef Cortese, il primo ad aver portato l’alta pasticceria crudista vegana nel nostro Paese. La sua cucina non prevede alcun tipo di cottura. Niente farinacei, zuccheri raffinati, lievi, uova o latte derivati. Solo ingredienti di origine vegetale, per cui molta frutta secca e fresca.

Pirelli HangarBicocca – Iuta Bistro (Milano)

Presso HangarBicocca, spazio nato nel 2004 su iniziativa di Pirelli, si trova lo Iuta Bistrot che ha preso il posto del format informale Dopolavoro Bicocca. L’idea di base resta la stessa: Il valore chiave è l’inclusione, dunque la possibilità di poter garantire a tutti un’offerta gastronomica di qualità e variegata. Si possono scegliere due tipi di menù, uno pensato per un pranzo veloce, leggero ma sfizioso l’altro invece per un percorso gustativo più “impegnativo”. Caratterizzato da un ambiente contemporaneo e una cucina ricercata, lo Iuta Bistrot punta sempre sulle nuove tenedenze, utilizzando ingredienti di alta qualità e sfruttando la stagionalità di frutta e verdura. C’è anche un’ampia scelta per clienti vegetariani e vegani.

Rotonda Bistro – MUBA (Milano)

Nell’oasi verde nel cuore di Milano si trova Rotonda Bistro, all’interno della Rotonda della Besana un edificio tardobarocco del XV secolo nell’ex basilica di San Michele sede del MUBA, Museo dei Bambini di Milano. Circondato da un portico chiuso a segmenti d’arco in mattoni a vista, il Bistro nasce per i bambini del museo, ma è aperto anche all’esterno soprattutto per l’happy hour. Si inizia la mattina presto con brioche e dolciumi per proseguire con il pranzo con un menu di piatti semplici ma gustosi: focacce, panini, insalate e qualche preparazione più elaborata.

MAXXI – Mediterraneo, Ristorante e Giardino (Roma)

All’interno del MAXXI di Roma, il Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo si trova il ristorante Mediterraneo, Ristorante e Giardino, un progetto innovativo che attraverso la cucina, l’ambiente e i colori pastello miscela elementi storici e contemporanei. Soffitti alti e un arredamento elegante, ma accogliente e confortevole, tempestato dalle cosiddette “Homy”, strutture circolari a forma di iglù realizzate con canne di legno di bambù, il tutto immerso in un’oasi verde quasi lontana dal caos della metropoli. Inaugurato nell’anno della pandemia, il ristorante è aperto dalla mattina alla sera, con un menù dinamico e creativo che attinge dalla storia di tante culture per portare in tavola sapori, profumi e idee diverse dello chef Emanuele Pompili, del “sushista” Francesco Di Cori e infine della pasticcera Irene Tolomei, finalista dell’ultima edizione di Bake Off Italia – Dolci in Forno, il talent show condotto da Benedetta Parodi su Real Time.

Terrazza Arengario – Giacomo Arengario (Milano)

Il ristorante Giacomo Arengario rappresenta uno dei punti di riferimento di Milano. Non a caso si trova in una delle sedi più affascinanti della città: il Museo del Novecento. L’architettura Art Decò si sposa perfettamente con il locale che è suddiviso in period rooms caratterizzate da stili e colori diversi. Ma è il dehors a fare la differenza: con la sua struttura in ferro e vetro sembra quasi di toccare il Duomo di Milano. In cucina, oltre ai classici di pesce come crudités di mare e tagliolini agli scampi o tartare di gamberi, filetti di triglia e ostrica, si affiancano alcuni piatti veloci ideali per un pranzo light alla meneghina, e il menu del Novecento che comprende i piatti della tradizione milanese rivisitati in chiave moderna. Mentre i dolci arrivano direttamente dall’omonima pasticceria in Via Sottocorno.

Centro Pecci – Myo Ristorante e Bar Bistrot (Prato)

Negli spazi del Centro Pecci (riaperto nel 2016) di Prato, trovano casa anche il Myo Ristorante e il Bar Bistrot. Alla guida lo chef Angiolo Barni che propone due format: Myo Ristorante, luogo raffinato dedicato all’alta gastronomia, e il Myo Bar Bistrot, un ritrovo informale dove concedersi una colazione con pasticceria artigianale e un’ampia scelta tra tè tisane, centrifughe, smoothie, frullati e tè al matcha. Ma anche un pranzo e aperitivo secondo la tradizione toscana con un pizzico di contemporaneità. 

Fondazione Sandretto Re Rebaudengo – Spazio7 (Torino)

Al primo piano dello Spazio Espositivo della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, associazione dedita all’arte contemporanea, sorge la cucina di Spazio7, una stella Michelin dal 2019. Ambienti minimal ma raffinati, suggestivi come le collezioni ospitate dalla Fondazione, il tutto accompagnato da piatti contemporanei ma innovativi dello chef Alessandro Mecca. Solo materie prime selezionate e di alta qualità che cambiano quotidianamente per non scadere mai nel banale. 

Palazzo Pfanner – L’imbuto (Lucca)

Dal 2018 il ristorante “L’imbuto” a firma dello chef Cristiano Tomei ha cambiato sede e ora si trova a Lucca, all’interno del Palazzo-museo Pfanner (set del film Il marchese del Grillo). Al di fuori degli stereotipi, delle tendenze e dei clichè culinari, Cristiano Tomei è noto per il suo estro creativo, come la pasta cotta nella pasta o la bistecca cotta sulla corteccia. Nel suo ristorante si sceglie il percorso degustativo e una volta dichiarate le eventuali allergie ci si affida totalmente alle abili mani del cuoco viareggino.

MUDEC – Enrico Bartolini (Milano)

Enrico Bartolini non ha di certo bisogno di presentazioni. È l’unico chef nella storia della Guida Michelin ad aver conquistato 4 Stelle in colpo solo, due delle quali al ristorante che porta il suo nome all’interno del MUDEC-Museo delle Culture di Milano. Il ristorante dello chef più stellato d’Italia propone un’alta cucina classica-contemporanea ma sempre alla ricerca di nuove ricette e idee.

Amistà 33 – Byblos Art Hotel (Verona)

A due passi da Verona c’è Villa Amistà, una splendida villa ottocentesca rivisitata per ospitare un legante hotel di lusso. Non in un museo ma anche qui l’arte non manca: il complesso ospita una collezione permanente di arte contemporanea che, insieme all’arredamento di design curato da Alessandro Mendini, rende il soggiorno al Byblos Hotel un’esperienza unica. Il tutto accompagnato dai piatti creativi e performanti dello chef Marco Perez. Una cucina fatta di origini, di amore per la terra e la materia prima, semplice ma allo stesso tempo tecnicamente complessa.

Museo della Fondazione Arena di Verona – AMO Bistrot

AMO Bistrot è il punto d’incontro tra musica e buona cucina. Accanto al prestigioso Palazzo Forti, il Museo della Fondazione Arena di Verona dedicata all’opera italiana. L’ambiente è elegante, ideale per una cena prima o dopo il teatro, con un menu fusion che declina i piatti tradizionali orientali in chiave contemporanea dosati con una raffinata creatività. Ottima cantina e selezione musicale.

Terrazza Triennale – Osteria con Vista (Milano)

Tra i ristoranti con la miglior vista a Milano c’è Terrazza Triennale – Osteria con Vista, diretta dallo chef stellato Stefano Cerveni. La struttura in vetro si trova sulla sommità del Palazzo della Triennale e si affaccia sull’affascinante skyline milanese: sull’antico Castello Sforzesco e sui moderni grattacieli di Porta Nuova, uniti dal verde del Parco Sempione. La cucina, attenta alla stagionalità, incarna lo stile dell’osteria moderna. Un viaggio nei sapori e profumi del nostro Paese, passando per le ricette e trazioni enogastronomiche più tipiche dell’Italia. 

Villa e Collezione Panza – Ristorante Luce (Varese)

Famosa nel mondo la collezione d’arte contemporanea raccolta da Giuseppe Panza di Biumo a partire dagli anni ’50. Una villa settecentesca dove sono esposte oltre 150 opere contemporanee, ispirate ai temi della luce e dei colori in un ambiente rinascimentale. Immersa in 33.000 metri quadrati di parco arricchito dal Ristorante Luce. A mezzogiorno un pranzo light, con panini e piatti semplici, mentre la sera si può gustare la cucina creativa degli chef Matteo Pisciotta e Andrea Piantanida, ma sempre con un occhio di riguardo alla tradizione italiana e, in particolare al territorio Varese.

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