L’assemblea dei soci del Monte dei Paschi di Siena dà il via libera all’aumento di capitale da 5 miliardi, con una percentuale quasi plebiscitaria: il 96% dei soci ha votato a favore dell’aumento nell’ambito del piano che porta a cedere 27 miliardi di sofferenze con una maxi cartolarizzazione. In precedenza l’assemblea aveva approvato anche la riduzione del capitale per perdite al 30 settembre per 1,39 miliardi oltre a perdite pregresse per 237,3 milioni a 7,36 miliardi. Via libera anche al raggruppamento delle azioni.
L’assemblea era chiamata oggi a discutere e votare la ricapitalizzazione su cui i vertici dell’istituto stanno lavorando da mesi e su cui la banca ha incassato dalla Bce il via libera al piano “senza alternative”, messo a punto dagli advisor JP Morgan e Mediobanca. Ha votato a favore anche il Ministero dell’Economia, che in passato aveva partecipato ad assemblee astenendosi però dal voto, in quanto primo azionista di Mps con una quota di poco superiore al 4%. In mattinata il presidente dimissionario Massimo Tononi aprendo l’assemblea aveva detto che era presente il 22,37% del capitale, dunque è stato superato il quorum del 20% necessario. al posto di Tononi è stato poi nominato Alessandro Falciai alla presidenza con l’ingresso di Massimo Egidi nel cda.
“Sono tornato nel Monte dei Paschi perché credo che con un piano fatto in un certo modo la banca può tornare a svolgere un ruolo sul mercato italiano”, ha detto l’amministratore delegato Marco Morelli. “La riuscita dipende anche dall’atteggiamento che la Vigilanza Bce ha nei confronti della banca”. “Il piano industriale della banca e la ricapitalizzazione – ha aggiunto Morelli – , da un punto di vista della banca, sono sganciati da considerazioni legate al referendum. Che poi qualcuno faccia valutazioni sull’esito del referendum e su quali implicazioni abbia sulla banca, ognuno è libero di fare quello che vuole”.
Il Monte dei Paschi non ha “nessuna idea di quale possa essere un prezzo del bail-in perchè la banca non lo considera e quindi non ha fatto nessuna valutazione”, ha poi chiarito Morelli rispondendo alla domanda di un socio sulla valutazione di quale potrebbe essere il prezzo di emissione delle nuove azioni nell’aumento di capitale e invece quale potesse essere in alternativa il prezzo del bail-in che sarebbe la conseguenza della mancata esecuzione del piano. Nelle risposte scritte ai soci in assemblea la banca ha indicato il valore delle passività della banca potenzialmente interessate al bail-in, pari a 64,8 miliardi alla fine del 2015, e il contributo potenziale in caso di risoluzione da parte dei detentori delle passività soggette a bail-in, pari a 13 miliardi, sempre sulla base dei numeri al 31 dicembre scorso.
Per Monte dei Paschi è dunque l’ennesimo aumento di capitale, il più corposo in una singola tranche, dopo aver bruciato 8 miliardi di ricapitalizzazione negli ultimi due anni. Oggi, mentre era in corso l’assemblea, il titolo Mps è stato il migliore del Ftse Mib, con un guadagno di oltre il 3% a 0,23 euro per azione.