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Mps al capolinea: si defila il Qatar ma Tesoro pronto al salvataggio

Oggi si chiude l’aumento di capitale del Monte dei Paschi e, di fronte all’insuccesso di mercato, il Tesoro è pronto a entrare nella banca senese mentre il Fondo Atlante immette liquidità nelle banche venete – Disperata difesa di Mediaset della famiglia Berlusconi che si appella a Consob e Agcom – In Borsa tira sempre aria di bonaccia

Mps al capolinea: si defila il Qatar ma Tesoro pronto al salvataggio

Monte Paschi è arrivato al capolinea. Come previsto. Poche ore dopo il via libera di Camera e Senato all’aumento del debito fino a 20 miliardi di euro per assicurare “un adeguato livello di liquidità al sistema bancario” e un programma di rafforzamento patrimoniale anche tramite “la sottoscrizione di nuove azioni” si è chiuso in maniera ingloriosa il tentativo di coinvolgere bondholders ed investitori (compreso il Qatar) nell’aumento “di mercato” della banca. L’istituto aveva dovuto confessare che, di qui a quattro mesi.in assenza di interventi la liquidità si sarebbe ridotte a 200 milioni (contro i 10 miliardi attuali). Quasi in contemporanea il fondo Atlante ha comunicato di essersi impegnato ad immettere entro il 5 gennaio prossimo 628 milioni in Veneto Banca ed altri 310 in Popolare di Vicenza: i due istituti hanno bruciato la dote iniziale. Questi doni tra Natale e l’Epifania danno una misura delle condizioni in cui il Bel Paese si congeda dall’anno bisesto. A confermare il quadro della debolezza complessiva del sistema, contribuisce l’offensiva di Vivendi su Mediaset, che vede la famiglia Berlusconi sempre più sotto attacco. Silvio si affida a tribunali ed authority, Pier Silvio inveisce contro ”i tecnicismi” che impediscono a Fininvest di acquistare a breve altre azioni. Forse Berlusconi junior dovrebbe prendersela contro la decisione di cedere un 7% abbondante di Mediaset per finanziare i dividendi della famiglia, senza valutare i rischi di una possibile scalata. Una mossa incauta, quasi il simbolo di un Paese imprevidente.

Meteo Borsa segnala bonaccia in arrivo: nonostante guerre ed attentati, anche i mercati si apprestano a celebrare il Natale.

TRUMP SCEGLIE PER IL COMMERCIO UN NEMICO DI PECHINO

–       Rallentano i mercati asiatici sulla scia di Wall Street. Tokyo – 0,4%,Seul -0,4%, Sidney +0,8%.

–       Le Borse della Cina arretrano, ancora una volta penalizzate dal timore che le massicce vendite in atto da settimane sulle obbligazioni siano solo le prime avvisaglie di quel che sta per capitare alle azioni. La risalita dei tassi di interesse negli Stati Uniti sta provocando un imponente spostamento di capitali, il flusso è prevalentemente dai mercati emergenti a quelli sviluppati.

–       Il listino di Hong Kong, in più, è anche zavorrato dalle società immobiliari, ritenute da tempo a rischio bolla: i dati sui prezzi degli appartamenti diffusi stanotte segnalano comunque un andamento rialzista il mese scorso. L’indice Hang Seng perde lo 0,9%. Shanghai -0,2%.

–        Donald Trump ha annunciato l’intenzione di affidare la guida del commercio estero all’economista Peter Navarro, autore di diversi saggi contro “il pericolo cinese”.

–        Seduta di flessione per i mercati americani, dopo la lunga serie di rialzi: il Dow Jones -0,15% a 19.943,75 ha rinviato l’assalto a quota 20 mila. In ribasso, il giorno dopo il nuovo record sia l’S&P500 – 0,24% che il Nasdaq -0,23%.Molti operatori sono convinti che il mercato sia oggi troppo caro: il rapporto prezzi/utili è salito a 17 volte contro una media storica di 17. Ma l’attesa di sgravi fiscali sui capital gains consiglia di attendere prima di procedere ai realizzi.

–       La rotazione settoriale ha sfavorito i titoli delle biotecnologie, l’ETF iShares Nasdaq Biotechnology ha perso l’1,1%. Nel paniere delle blue chip Merck ha perso l’1,8% e Pfizer l’1,3%.

–       Il titolo peggiore è stato Accenture – 5% dopo aver fallito gli obiettivi di crescita previsti. In forte calo anche Twitter -4,69% dopo le dimissioni del direttore tecnologico Adam Messinger.

–       Scende anche Fedex -3,33%: la società delle spedizioni ha annunciato un calo del 12% dell’utile operativo.

ENI TRA I PREFERITI DI UBS, TONFO DI SAIPEM

–       Il calo del dollaro ha favorito il rafforzamento dei prezzi del petrolio: Brent a 54,64 dollari al barile, Wti a 52,64.

–       Saipem ha perso il 3,2%: dopo Mediobanca anche Ubs ha abbassato la raccomandazione a Neutral da Buy. Tenaris scende dello 0,7%. 

–       Eni +0,1%: Ubs ha alzato il target a 17 euro da 15,5 confermando il rating Buy. Secondo gli analisti, il prezzo del greggio è destinato ad apprezzarsi anche nel 2017 ma non con il ritmo registrato nella seconda parte di quest’anno. All’interno del settore energetico, Shell e Eni (entrambi con giudizio Buy) sono i titoli preferiti tra i gruppi integrati. Statoil e BP sono stati promossi a Buy da Neutral. 

FRENA MILANO, MADRID SCIVOLA SUI MUTUI. VOLA L’AUTO UK

Si profila una giornata di quasi vacanza per le Borse europee con l’eccezione di Milano alle prese con l’epilogo della crisi di Monte Paschi.

–       Piazza Affari ha interrotto ieri la serie di rialzi: l’indice Ftse Mib ha chiuso la seduta poco mosso con un -0,16% a 19.215 punti, con volumi molto scarsi.

–       Simile l’andamento degli altri mercati. Francoforte termina invariata, Parigi -0,3%.

–       La perdita più forte è stata quella della Borsa di Madrid (-0,4%), zavorrata dalla caduta delle banche, dopo una sentenza della Corte di Giustizia della Ue che sancisce il diritto dei clienti degli istituti di credito a chiedere la restituzione di interessi in eccesso pagati su mutui prima del 2013. Banco Popular ha perso il 5,8%.

–       La Brexit, per ora, ha fatto bene all’industria inglese delle auto. A novembre la produzione è salita del 12,8% rispetto ad un anno fa. Nei primi 11 mesi dell’anno sono stati prodotti 1,6 milioni di veicoli, più di tutto il 2015.

–       Lo spread Btp/Bund si è sostanzialmente mantenuto sotto quota 160 punti base, a fronte di un tasso decennale che si è mosso tra un minimo di 1,80% e un massimo di 1,86%.

–       Rientra di 5 bp anche lo spread Italia/Spagna a quota 47.

–       Secondo Dbrs le decisioni che il governo prederà a riguardo di Mps e del settore bancario, saranno fondamentali per il rating sovrano. L’agenzia canadese che assicura l’unica A al rating dell’Italia, ha comunicato che la decisione finale sul possibile downgrade verrà presa il prossimo 13 gennaio.

–       Ieri è stata l’ultima giornata di acquisti del Qe della Bce prima della sospensione festiva; gli acquisti riprenderanno il 2 gennaio.

IL QATAR SI DEFILA, ULTIMO ATTO PER MPS

Monte Paschi si avvia a passare sotto il controllo del Tesoro. Il consiglio di amministrazione previsto in mattinata dovrebbe appellarsi alle norme contenute nella direttiva di risoluzione delle crisi bancarie Brrd avvisando le istituzioni che non è possibile completare l’aumento di capitale da 5 miliardi imposto dalla Banca Centrale Europea: la conversione dei bond ha raccolto adesioni per 2,44 miliardi, ma a parte questo, null’altro. Il fondo sovrano del Qatar, l’investitore ancora di cui si è parlato a lungo in queste settimane, si è tirato indietro. Senza anchor investor, però, niente aumento.

Sempre nel corso della giornata, o al massimo domani, un consiglio dei ministri lampo dovrebbe emanare il provvedimento di messa in sicurezza dell’istituto di credito. A questo epilogo di è arrivati dopo l’ennesima giornata drammatica: il titolo Milano è stata una giornata di passione per MontePaschi, finita in ribasso del 12% dopo una serie di violente oscillazioni che l’hanno vista prima precipitare del 18%, quando la banca ha precisato di avere liquidità solo per quattro mesi (due giorni fa aveva detto di averne per 11 mesi) . Poi in tarda mattinata c’è stato il recupero fino alla parità, favorito dalla notizia che Camera e Senato avevano dato il via libera all’intervento straordinario a sostegno delle banche da 20 miliardi. La caduta finale è stata causata dalle indiscrezioni che hanno confermato che il fondo sovrano del Qatar non partecipa all’aumento di capitale.

 Il fondo Atlante ha intanto ribadito di essere disponibile “a realizzare il piano di cartolarizzazione degli Npl» di Banca Mps, «peraltro già sostanzialmente definito nel prezzo e in tutte le sue fasi di implementazione, senza senior bridge financing, anche qualora ci fosse un intervento dello Stato nel capitale, nelle modalità e nei tempi che il cda di Mps vorrà considerare”.

Fra le altre banche, Intesa ha chiuso in parità, Unicredit +1,2%, Banco Popolare -0,3%. E’ positiva Ubi +1,9%

Bene Fineco Bank +1,86%: Equita Sim ha alzato di 150 bps il peso nel proprio portafoglio 

MEDIASET, VIVENDI VICINA AL 30%. BERLUSCONI. NON TRATTIAMO

Continua a suon di acquisti in Piazza Affari l’offensiva di Vivendi su Mediaset + 2,8%. Il gruppo francese Vivendi si sta avvinando alla soglia del 30% con cui disporrà di un’effettiva minoranza di blocco e costringere Berlusconi a negoziare. Stanno però per scendere in campo le Authority: domani il pdg Arnaud de Puyfontaine sarà ascoltato dalla Consob. L’AgCom ha aperto un’istruttoria dopo il ricorso del cda di Mediaset. “Nemmeno immagino una Mediaset non guidata dalla mia famiglia” ha detto ieri Silvio Berlusconi. “Siamo in una strana situazione, non possiamo comprare più del 5% di azioni di Mediaset all’anno, le regole non ce lo permettono – ha però riconosciuto – Abbiamo già raggiunto questo limite, e quindi i francesi hanno avuto buon gioco ad acquistare il 29%. Ci hanno fatto un ricatto, un estorsione e quindi siamo in una battaglia di fronte a questa scalata ostile e pensiamo di resistere”.

Telecom Italia è scesa dello 0,3%.

BREMBO PREMIATA DA EQUITA. LE COMMESSE SPINGONO ASTALDI

Nel resto del listino:

–       Tra gli industriali StM +0,4%, Fiat Chrysler +0,2%, Prysmian invariata. 

–       Bene Brembo +1,3% tra le best pick per il 2017 di Equita Sim. Sale anche Cnh +0,42% che ha concluso l’offerta d’acquisto in contanti lanciata tramite la controllata Case New Holland su una parte delle obbligazioni senior in circolazione per un valore nominale di 1,05 miliardi di dollari.

–       Negative le utility Enel -0,7%, A2A -1,4%

–       Astaldi guadagna l’8% grazie a nuove commesse. 

–       Go internet +12,4% dopo la sigla del contratto con Enel Open Fiber.

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