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Migranti, i Cinque Stelle si uniscono alla destra

Di Maio accusa Berlusconi di aver aperto le porte ai migranti ma si unisce a Salvini nel coro “Fuori tutti” – Renzi evita lo scontro
frontale e Mattarella non nasconde le sue preoccupazioni per clima di intolleranza aperto dal raid di Macerata

Migranti, i Cinque Stelle si uniscono alla destra

Luigi Di Maio si scaglia contro Silvio Berlusconi ma allo stesso tempo si unisce al coro anti-migranti intonato dalla destra dopo i fatti di Macerata. Il candidato Premier del Movimento 5 Stelle accusa il leader di Forza Italia di essere un “traditore della Patria” e lo fa pubblicando su Facebook il video con cui “quando era al governo prometteva casa e lavoro a tutti gli immigrati: guardate e diffondetelo”, è l’appello ai militanti.

Di Maio accusa l’ex Cavaliere di aver “creato la bomba sociale sull’immigrazione bombardando la Libia, firmando il regolamento di Berlino e facendo business sugli immigrati con la sinistra”.

In un’intervista a Repubblica, il leader pentastellato spiega: “Le nostre soluzioni sono nei 20 punti del programma: vogliamo assumere 10mila nuove risorse per rendere più veloce ed efficiente la procedura per valutare se un migrante ha diritto a stare in Italia o meno, e poi puntare tutto sulla cooperazione internazionale favorendo la stipulazione di accordi bilaterali con i Paesi terzi, in modo da rendere chiare e rapide le procedure di rimpatrio”.

Intanto il segretario del Pd, Matteo Renzi, evita lo scontro aperto sul tema immigrazione, consapevole che i fatti di Macerana stanno favorendo nei sondaggi la coalizione di centrodestra e soprattutto la Lega. “Per noi è difficile dire ‘razzisti’ e basta – si sfoga il leader con i suoi – Dobbiamo ponderare il messaggio, perché altrimenti loro in questo schema guadagnano voti. E noi non possiamo permettere che vinca la Lega, né regalare a loro e CasaPound la scelta degli argomenti della campagna elettorale. È chiaro a tutti che il rischio è che dopo di noi arrivi Salvini?”.

Sergio Mattarella, invece, non nasconde le sue preoccupazioni per clima di intolleranza: “L’Italia ha bisogno di sentirsi comunità, senza diffidenza. La mancanza di senso di comunità porta a diffidenza, intolleranza e a volte alla violenza – ha detto il Presidente della Repubblica parlando al Quirinale – Non mi stanco mai di sottolineare come il nostro Paese abbia bisogno di sentirsi una comunità di vita in cui tutti siamo legati da sorte comune e in cui si vive insieme agli altri, non con diffidenza ma con gli altri, vivendo insieme”.

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