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Merkel, Samaras e il pressing dei falchi

La Cancelliera dopo l’incontro a Berlino con il Premier greco: “Vogliamo che la Grecia resti nell’eurozona, ma deve onorare gli impegni presi” – Samaras: “Atene rispetterà i suoi impegni e la Troika dirà che il nuovo Governo greco può ottenere risultati. Non chiediamo altri aiuti, solo tempo per respirare”.

Merkel, Samaras e il pressing dei falchi

“Voglio dire con molta chiarezza che, in tutta questa crisi, ho sempre sostenuto che la Grecia fa parte dell’eurozona e che desidero rimanga un membro dell’eurozona. Questo è il principio che ha guidato tutti i nostri colloqui”. Si apre così la conferenza stampa della cancelliera tedesca, Angela Merkel, dopo l’incontro di oggi a Berlino con il premier greco Antonis Samaras. Parole che ribadiscono nella sostanza il messaggio lanciato ieri dalla numero uno di Berlino al termine del bilaterale con il presidente francese, François Hollande. E che al contempo sembrano indirizzate a contenere il pressing dei falchi tedeschi – gli zelanti sostenitori del “Grexit” che popolano il Bundestag – piuttosto che a una reale apertura nei confronti del Paese ellenico. 

“Durante il colloquio con il premier Samaras – ha continuato la Cancelliera -, ho detto che ci aspettiamo che la Grecia attui gli impegni presi e che alle parole seguano i fatti”. Tuttavia, “adempiere agli impegni vuol dire anche che la Grecia si aspetta dalla Germania che non vengano prese decisioni affrettate“, ma “solo sulla base di fatti accertati”. 

Sulla possibilità di nuovi aiuti, Merkel aveva già chiarito che una decisione sarà presa solo dopo il rapporto della Troika (gli ispettori di Ue, Bce e Fmi sono attesi ad Atene fra il 5 e il 6 settembre). Quanto al punto che maggiormente interessa Samaras, il rinvio dal 2014 al 2016 della scadenza per il completamento delle misure d’austerity, fonti vicine all’Esecutivo tedesco lasciano intravedere uno spiraglio. 

Eppure la Cancelliera non ha affatto smentito la dura presa di posizione del suo ministro delle Finanze, Wolfgang Schaeuble, che appena ieri si è detto contrario alla proroga: “Non sarebbe la soluzione né per la Grecia, né per l’eurozona. Più tempo vuol dire più denaro, e gli aiuti hanno già raggiunto il limite”. A chiudere la discussione ci ha pensato il vicecancelliere, il liberale Philipp Roesler: “Nessun aiuto a hi non mantiene gli impegni”.  

Ma Samaras non ci sta a farsi bersagliare e cerca di lanciare messaggi rassicuranti: “Atene rispetterà i suoi impegni – ha detto oggi a Berlino -. Il rapporto della Troika dimostrerà che il nuovo governo greco può ottenere risultati. Noi vogliamo camminare sulle nostre gambe: non vogliamo altri aiuti, solo tempo per respirare“. 

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