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Mercedes espande la rete in Cina, in previsione di un decollo del mercato lusso

Il gruppo tedesco vuole investire 2 miliardi di euro in due anni per aumentare i punti vendita nella Repubblica popolare, dove prevede un +15 per cento per il mercato auto di lusso – L’obiettivo è piazzare 300 mila veicoli l’anno entro il 2015: se ci riesce Pechino diventerà la principale fonte di introiti – Il prodotto di punta sarà la Classe E berlina

Mercedes espande la rete in Cina, in previsione di un decollo del mercato lusso

Le aspettative sono alte. I tedeschi vedono all’orizzonte, dalle parti di Pechino, un +15% nel mercato delle auto di lusso. E hanno deciso di organizzarsi di conseguenza.

Il gruppo Daimler Mercedes-Benz ha intenzione di aprire quest’anno 75 nuovi centri di rivendita, ha fatto sapere Nicholas Speeks, capo vendite per la Cina del gruppo. La mossa fa parte delle grandi manovre nella lotta per la conquista della più grande piazza al mondo per gli autoveicoli.

“In passato ci siamo concentrati solo su Pechino, Shanghai e altri mercati lungo la costa. Ora è il momento di ampliare la rete”, ha dichiarato Speeks. La casa automobilistica ha intenzione di mettere sul piatto 2 miliardi di euro di investimenti in Cina nei prossimi due anni. L’obiettivo è aumentare le vendite di un terzo, arrivando a più di 300 mila unità l’anno entro il 2015. Se Mercedes ce la farà, la Repubblica popolare diventerà la sua principale fonte di introiti, attualmente al terzo posto dopo Germania e Stati Uniti.

Il piano di espansione della rete punta a far diventare 300 punti vendita, in più di 150 città, entro la fine dell’anno. Oltre ai negozi Mercedes, il produttore gestisce circa 90 rivenditori Smart.

Il gruppo tedesco vuole lanciare in Cina entro il 2015 20 modelli, nuovi o aggiornati. La punta di diamante sarà la Classe E berlina, appositamente ridisegnata per il mercato orientale, che l’azienda presenterà ufficialmente al salone dell’auto di Chengdu, nel sudovest del Paese.

Ma non si tratta di soli negozi. Mercedes ha intenzione di espandere la sua capacità produttiva a Pechino, nel tentativo di rendere più economiche le auto e aumentare l’appeal in Cina.

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