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Manovra, Italia-Ue: serve ancora un taglio di 3,6 miliardi

Vertice stasera a Palazzo Chigi per trovare altri 3,6 miliardi che evitino la bocciatura della manovra di bilancio da parte della Ue – I rapporti tra Lega e Cinque Stelle si stanno surriscaldando ma un accordo sui nuovi tagli di spesa è urgente.

Manovra, Italia-Ue: serve ancora un taglio di 3,6 miliardi

Il vertice di stasera a Palazzo Chigi tra il premier Giuseppe Conte e i vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio è chiamato a dare una risposta definitiva alle richieste della Commissione europea per evitare la procedura d’infrazione contro la manovra italiana di bilancio.

Fatto l’accordo sulla soglia di deficit pubblico a 2,04 del Pil, Bruxelles insiste perchè l’Italia corregga anche il proprio deficit strutturale tagliando altri due punti decimali, che equivalgono a trovare altri 3,6 miliardi oltre ai 6,4 miliardi già messi sul tavolo da Conte nell’incontro con il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker. E’ probabile che si cerchino restringendo ulteriormente tempi e modi dei pensionamenti anticipati voluti dalla Lega con l’introduzione della quota 100 e del reddito di cittadinanza sostenuto dai Cinque Stelle, anche se il sottosegretario leghista Giancarlo Giorgetti non perde occasione per arricciare il naso di fronte a una misura che sa di assistenzialismo e che rischia di non funzionare per il dissesto dei Centri per l’Impiego.

L’intesa che il Governo cerca nel vertice di stasera sarà poi tradotta nel maxi-emendamento alla manovra di bilancio che verrà presentato martedì al Senato. Il ministro dell’Economia Giovanni Tria spera di recuperare risorse dalla cessione degli immobili pubblici, su cui potrebbe dare una mano la Cdp con una sorta di partita di giro, da altri tagli alle spese ministeriali e forse da interventi restrittivi sia sulle cosiddette pensioni d’oro che sull’indicizzazione delle pensioni sopra i 1.500 euro mensili. E’ proprio per questo che i rapporti tra Lega e Cinque Stelle si stanno surriscaldando e si fanno ogni giorno più nervosi e ne è spia il braccio di ferro sull’ecotassa che la Lega vorrebbe abolire cancellando sia le sanzioni per le auto più inquinanti che i bonus per le auto elettriche e i Cinque Stelle invece mantenere considerandola una misura-simbolo

Nella corsa ad evitare la bocciatura di Bruxelles, le prossime saranno ore decisive.

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